“Con l’anno nuovo si pensa”: la tendenza a procrastinare. Quattro consigli utili per smettere di rimandare e vivere il presente
“Con l’anno nuovo si pensa”: la tendenza a procrastinare
Quattro consigli utili per smettere di rimandare e vivere il presente
di Serena d’Arienzo
“Con l’anno nuovo smetterò di fumare”, “Prossima settimana comincio la dieta”, “Tra un mese m’iscrivo in palestra”, “Domani lo faccio…”. O forse no.
Quante volte abbiamo ripetuto a noi stessi queste frasi?
Quante volte abbiamo rimandato a domani quello che avremmo potuto fare oggi?
In un momento storico governato dalla velocità e dalla comunicazione in tempo reale, paradossalmente è aumentata la tendenza a posticipare gli impegni.
La comunità degli psicologi ha indagato sul fenomeno, tra cui Joseph Ferrari, docente di Psicologia alla De Paul University che ha approfondito le proprie riflessioni nel saggio “Stai ancora rimandando qualcosa? Manuale per non aver rimpianti su ciò che va fatto”.
Dalle osservazioni di Ferrari si rileva come coloro che rimandano a domani non siano da etichettare come inattivi o poco responsabili, quanto piuttosto come timorosi di portare a termine qualcosa. Infatti, un’eccessiva attenzione all’opinione altrui indurrebbe questi individui a procrastinare l’azione per evitare di essere giudicati.
Secondo un’altra tesi, invece, il procrastinatore sarebbe un tendenziale maniaco del perfezionismo. Psicologi statunitensi hanno rinvenuto questo comportamento in quella categoria di soggetti che spinge al massimo la concentrazione e l’attività quando la consegna di un lavoro è imminente. In tal caso, la causa di un eventuale cattivo esito sarebbe da imputare al poco tempo a disposizione piuttosto che a una mancanza personale.
Facilmente immaginabili le conseguenze nell’ambito privato e professionale, dal continuo rimandare il matrimonio o un legame serio con il partner, all’inefficienza sul lavoro.
Rort Vaden, coach professionista, ha dedicato molti dei suoi sforzi approfondendo l’argomento sulle pagine de “The New York Times” e concludendo che l’accumulo progressivo di lavoro, il demandare le attività genera un innalzamento dei costi evidente e in controtendenza rispetto le richieste attuali di efficacia e puntualità del mercato del lavoro.
Per non parlare delle occasioni mancate nelle relazioni interpersonali.
Che cosa si perde nel rinviare a domani?
Smettere di posticipare potrebbe avere conseguenze inimmaginabili.
Se non avessimo posticipato quel corso d’inglese?
O l’iscrizione in palestra?
O un cambio di lavoro?
Se non avessimo rimandato il chiarimento con quell’amico?
O con quella persona che tanto c’interessava?
Che tipo di vita vivremmo oggi se avessimo colto l’attimo?
Si può correggere la tendenza a rimandare?
Secondo il dottor Ferrari la cronicità nel ritardare le azioni sarebbe dura da estirpare in quanto abbraccia tutti gli aspetti della vita delle persone che ne sono soggette. Per cui, se non si è in grado di autocorreggersi, sarebbe bene rivolgersi a uno specialista di terapia comportamentale per cercare di ottimizzare al meglio i tempi della vita, sia personale che lavorativa.
Tuttavia, volere è potere. Anthony Robbins, formatore motivazionale di fama internazionale, insegna la formula “If you can’t than you must”, ovvero “Se non puoi allora devi”.
Per non rimandare, bisogna sopprimere la decisione di non decidere.
Come?
Le quattro mosse per sconfiggere la “rimandite”
- Assumere consapevolezza del problema
Come si può migliorare la propria esistenza se si continua a rimandare?
Insistere nel procrastinare e nel fare ciò che si è sempre fatto non apporterà cambiamenti rilevanti alla propria quotidianità.
Bisogna decidere di decidere.
- Imparare a prendere piccole decisioni
Dalle piccole alle importanti scelte. Questo nuovo atteggiamento e allenamento mentale permette di cambiare la percezione dell’individuo da colui che rimanda in colui che passa all’azione.
- Porsi delle scadenze
Rientrare nei tempi prefissati aiuta alla finalizzazione. E’ fondamentale capire quali siano gli strumenti necessari per raggiungere l’obiettivo. Poi non resta che agire.
- Prendere posizione
Ovvero esporsi. Esternare la propria decisione pubblicamente indurrà una maggiore motivazione e costanza nel raggiungere la meta. Dire agli amici che, ad esempio, si vuole smettere di fumare può aiutare a dare nuova sicurezza.
Obiettivi del 2017
In vista del nuovo anno mettere nero su bianco i propositi per le azioni future, può essere un buon inizio. Trovare anche solo mezz’ora di tempo per concentrarsi sui propri obiettivi è un ulteriore passo verso la consapevolezza. Fallo e non rimandare a domani.
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