La Sicilia nella top ten delle mete mondiali del vino

La crescita del settore vitivinicolo in un territorio dalle risorse straordinarie

di Serena d’Arienzo

Secondo la rivista americana “Wine enthusiast”, la Sicilia sarebbe la prima della classe in Italia nel settore enologico. Si tratta di un primato assoluto se si pensa che l’Isola è l’unica regione del Belpaese a figurare nella top ten delle mete mondiali da non perdere nel 2017, secondo quanto affermato dalla giornalista enologica statunitense Kerin O’keefe, la quale riconosce alla realtà siciliana tutta una serie di meriti, oltre che storico-culturali, legati inoltre alle incredibili risorse ambientali che esso offre. Ed è proprio dal territorio che bisogna partire se si vuole considerare il prestigio dei vitigni e delle coltivazioni dai natali autoctoni e dall’ascendente internazionale, con rossi dal carattere deciso e aromatici bianchi dal profumo inconfondibile.

Una classifica che chiama all’appello il vecchio e il nuovo continente, coinvolgendo la Provenza in Francia, le Isole Canarie in Spagna, Marlborough in Nuova Zelanda, la zona di Rheingau in Germania, Londra, le alture di Cafayate in Argentina, la Tracia e le zone di Calistoga e l’Hood River negli Stati Uniti.

Che il settore vinicolo in Sicilia fosse in continua crescita non è una novità, tanto da attirare sempre più un vasto pubblico di appassionati e intenditori, allargando allo stesso tempo le file dei produttori e quelle dei promotori di una nuova cultura del vino.

Secondo le analisi improntate da Sebastiano Torcivia, insegnante di economia e coordinatore del master “Manager delle aziende del settore vitivinicolo” dell’Ateneo di Palermo, nel 2015 il fatturato delle 28 maggiori cantine isolane sarebbe stato in continuo aumento, con un fatturato globale pari a 356,5 milioni (+4,42%) e con ottimi risultati anche nel settore dell’export.

In crescita anche il cosiddetto enoturismo che lega le meraviglie ambientali alle risorse di uno specifico territorio, tracciando percorsi studiati ad hoc. Nonostante i sapori del vino isolano cambino di zona in zona, in Sicilia tale fenomeno è caratterizzato ovunque da un naturale stretto rapporto con il territorio, con prospettive di crescita promettenti grazie alla lunga tradizione rappresentata dalle cantine storiche, tra cui quelle della provincia di Trapani, ad alta vocazione eno-turistica e tra le più vitali d’Europa.

I dati del Movimento Turismo del Vino Sicilia danno il quadro di una realtà capace di unire la tradizione secolare all’innovazione del marketing del settore, attirando anche investimenti da parte di famigerati nomi del Nord, quali Zonin, Panerai e Marzotto che hanno scelto l’Isola per le favorevoli risorse economiche e climatiche.

Oltre alla produzione e al tour tra i filari e all’esperienza diretta della vendemmia, molti nomi del vino aprono le porte dei loro stabilimenti guidando i visitatori in tutte le affascinanti fasi del ciclo del vino, dalla coltivazione dei vigneti alle ricche note alcoliche nel calice, contribuendo in maniera innovativa allo sviluppo di un settore che non conosce crisi.