CATANIA: PROVE TECNICHE DI PLAY OFF. ANCHE IL MATERA S’ARRENDE ALLA LEGGE DEL MASSIMINO
Catania implacabile al Massimino: decima vittoria interna e ben 32 punti casalinghi. I rossazzurri hanno riservato al Matera lo stesso trattamento del Lecce battendolo con lo stesso punteggio di due a zero. In verità il Matera visto stasera è sembrato meno forte dei salentini, tanto possesso palla, buoni fraseggi ma nulla più, ma ogni partita, si sa, fa storia a sé.
I festeggiamenti in onore di Sant’Agata hanno causato il giusto slittamento della gara a martedì sera, nonostante ciò al Massimino si è visto il pubblico delle grandi occasioni e non poteva essere altrimenti visto che arrivava una big. Curva Nord stracolma ai piedi della quale campeggiava uno striscione in onore Di Ciccio Famoso, indimenticato e indimenticabile capo tifoso.
Per la delicata gara contro i temuti lucani (che alla fine sono apparsi meno forti del previsto) Rigoli ha mandato in campo la sua squadra confermando la difesa a tre con Pisseri a difesa dei pali, Gil, Bergamelli e Marchese centrali Djordjevic e Di Grazia sulle corsie esterne, centrocampo composto da Scoppa, Biagianti e Mazzarani, e la coppia di punte formata dal confermato Tavares e dall’atteso Pozzebon.
A dirigere la gara il signor Luca Massimi di Termoli.
Dopo una lunga fase di studio a rompere gli indugi è il Matera che al 16’ va vicino alla rete con Meola il quale spingendo si libera in area, ma il suo diagonale fuori di poco. La prima replica del Catania è micidiale: siamo al 25’ quando un cross Di Grazia trova l’uomo giusto al posto giusto: è lui Pozzebon che insacca di testa. Il Matera non ci sta e al 28 si rende pericoloso con Strambelli. Al 34’ Mazzarani viene giustamente ammonito perché mette in rete con la mano un cross di Marchese.
Il Matera macina gioco ma non punge e il Catania va al riposo in vantaggio.
Nella ripresa ospiti subito pericolosi con un tiro da fuori area bloccato a terra in tuffo dall’attento portierone etneo.
Il Matera fraseggia e il Catania in contropiede raddoppia. Al 57’ sugli sviluppi di un corner gli etnei vanno in rete grazie a un’autorete di Armellino che pressato da Di Grazia manda nella propria porta. Esce un applauditissimo Pozzebon ed entra Russotto. Per l’ex messinese, come già era avvenuto per Marchese e Tavares, esordio con gol.
Auteri cerca di correre ai ripari e al 63’ manda in campo Lanini al posto del rissoso Strambelli, ma il risultato non muta: tanto fumo e niente arrosto ad eccezione del quando Mazzarani svirgola clamorosamente e regala un corner al Matera sugli sviluppi del quale i lucani colgono il palo esterno. A questo punto Rigoli manda in campo Fornito proprio al posto di Mazzarani.
L’allenatore etneo si copre ancora e al 77’ manda in campo Parisi al posto di Di Grazia. Il Matera pressa ma la difesa del Catania, con Bergamelli su tutti, appare insuperabile. Non succede nulla fino alla fine e gli ospiti devono rassegnarsi a una sconfitta senza attenuanti.
Per il Catania si tratta della decima vittoria casalinga, a portare punti dal Massimino solo la Fidelis Andria, graziata da un rigore fallito da Mazzarani e un buon UNICUSANO Fondi che ha trovato un Catania stanco. A vincere al Massimino, ironia della sorte, soltanto l’Akragas, forse la squadra più debole del torneo.
Domenica il Catania reclama vendetta, sportiva s’intende, per quello che fu un vero e proprio furto, maturato a tre secondi dalla fine, dopo una rete validissima annullata a Calil, due rigori netti non concessi e due clamorosi pali.
Il Catania può e deve vincere ad Agrigento per due motivi: il primo per riprendersi il maltolto, il secondo per raggiungere prima possibile il quinto posto.
Per adesso accontentiamoci delle prove tecniche di Play off.
Questo articolo è stato pubblicato sul giornale on-line suwww.sportenjoyproject.com
Catania, 8 febbraio 2017
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Francesco La Rosa per Sport Enjoy Project Magazine)
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