Un Catania versione dottor Jekyll mister Hyde riesce a fornire la peggiore prestazione stagionale e regala all’Akragas la seconda vittoria casalinga stagionale. Una squadra sconcertante e una prestazione ingiustificabile quella dell’Esseneto di Agrigento col Catania che ha fatto di tutto per perdere. Non solo non è arrivata la terza e tanto annunciata vittoria consecutiva, ma è arrivata una bruciante sconfitta esterna, con tanto di rigore fallito da Mazzarani al 92’.
Per il Catania di Rigoli che, dopo aver battuto la Reggina e il Matera al Massimino, è arrivata un’incredibile sconfitta e una prestazione tutta da dimenticare.
Fuori casa il Catania rimane una squadra modestissima.
Totalmente sbagliato l’approccio alla gara, nonostante i ripetuti inviti settimanali a non sottovalutare i modesti avversari e mancanza di grinta.
Una prestazione preoccupante che complica e non poco la rincorsa al quinto posto. Contro una squadra che si è palesemente visibilmente indebolita dopo il mercato di gennaio il Catania ha giocato solo per dodici minuti. In avvio non c’è stata mai partita, il Catania dopo aver sbloccato la gara all’11’ su un sacrosanto calcio di rigore, concesso per un vistoso fallo di mani di Sepe, ha cercato di amministrare il risultato con tranquillità, ma ha peccato di presunzione e superficialità ed è stato punito dalla squadra che per i rossazzurri si è rivelata un’autentica «bestia nera».
L’Akragas, il modesto Akragas che difficilmente riuscirà ad evitare i Play out, ha tolto al Catania sei punti su sei, come dire un’altra penalizzazione!
Per la trasferta nella città dei Templi, Rigoli ha confermato dieci undicesimi della formazione che ha liquidato il Matera dell’arrogante Gaetano Auteri. In porta Pisseri, con molta probabilità il miglior portiere dei tre gironi di Lega Prof e difesa a tre composta da Gil (principale responsabile della sconfitta) Bergamelli e Marchese centrali Parisi (unica variante al posto di Djordjevic) e Di Grazia sulle corsie esterne, centrocampo composto da Scoppa, Biagianti e Mazzarani, e la coppia di punte formata da Tavares e da Pozzebon.
A dirigere la gara il signor di Volpi della sezione di Arezzo con collaboratori della stessa città orafa.
La partita s’avvia col Catania che cerca di prendere subito il controllo delle operazioni e con l’Akragas timoroso. All’11’ Marchese s’invola sulla sinistra e pennella un bel cross in area, Sepe nel tentativo di anticipare Tavares che stava depositando di testa in rete, colpisce con una mano. Inevitabile la massima punizione. Dal dischetto Andrea Mazzarani insacca rasoterra alla sinistra del portiere di casa.
Il Catania dà l’impressione di poter raddoppiare subito ma dopo dieci minuti, senza una spiegazione logica, si spegne e consente all’Akragas di farsi sotto. Al 30’ ci vuole tutta la bravura del portierone etneo per negare in uscita il pareggio a Longo tutto solo in area.
Il Catania scompare quasi dal campo e l’Akragas insiste, ma Palmiero davanti a Pisseri sbaglia un facile controllo. Il primo tempo non offre più emozioni e il Catania va al riposo in vantaggio. Si ha la chiara impressione che continuando come il primo tempo il Catania non riuscirà a portare via l’intera posta, ma nessuno pensa a una clamorosa sconfitta.
Si riparte, purtroppo, con lo stesso andazzo del primo tempo, Rigoli non fa nulla e al 48’ ci vuole ancora tutta la bravura di Pisseri per salvare il risultato su una botta da fuori area di Salvemini.
Non si capisce come il Catania possa essere in balia di una squadra formata essenzialmente da ragazzotti della Berretti dotati di buona volontà.
Esce un Pozzebon inconsistente e va in campo un Barisic altrettanto inconsistente.
A furia di spingere in avanti l’Akragas raggiunge il meritato pareggio con un gran tiro da fuori aerea di Pezzella che indovina l’angolino alto. Si pensa al pareggio (di per sé clamoroso visto il differente livello tecnico delle due squadre in campo), arriva una clamorosa sconfitta.
Dopo il pareggio subito il Catania accusa il colpo e al 72’ Gil, forse complice il pessimo terreno di gioco, commette due gravissimi errori difensivi, degni del più modesto dilettante di Terza Categoria: nel primo tentativo sbaglia un facile stop in area e la fa franca, nel secondo scalcia un avversario ed è rigore. Dal dischetto Pisseri sfiora soltanto la botta di Salvemini.
Il Catania rimane tramortito e si materializza il più incredibile dei risultati.
All’80’ Rigoli cerca di far qualcosa mandando in campo Fornito al posto di Di Grazia… per difendere la sconfitta di misura. Nonostante ciò al 92’ il Catania ha l’occasione per acciuffare un pareggio che sarebbe stato il risultato più giusto. Biagianti viene scalciato in aerea e l’arbitro comanda la massima punizione. Dal dischetto va ancora Mazzarani (che aveva già sprecato il rigore vittoria contro l’Andria) e tira nel peggiore dei modi consentendo a Pane di tuffarsi sulla sua sinistra e bloccare in tuffo.
Finisce col tripudio dei tifosi di casa, ma il Catania aveva al seguito oltre cinquemila tifosi. Una sconfitta brutta e senza attenuanti. Adesso il Catania ha esaurito tutti i bonus e non può più sbagliare. Il conseguimento di un sesto posto non può passare solo attraverso le gare al Massimino.
Questo articolo è stato pubblicato sul giornale on-line suwww.sportenjoyproject.com

Catania, 12 febbraio 2017
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini guidaturisticagrigento.it )