Il Catania con un superlativo Pisseri, sbanca Messina e conquista il sesto posto.

Quando tutto sembrava precipitare, quando per il Catania stava per materializzarsi lo spettro dell’uscita della griglia dei Play off è venuta fuori la grande squadra, quella che era mancata ad Agrigento, quella che non s’era intravista col Taranto.
Il Catania ha vinto con merito la sua seconda trasferta, rimontando come a Cosenza, con lo stesso punteggio di Cosenza. Ha vinto perché è stata l’unica squadra in campo che ha cercato con volontà e determinazione la vittoria.
C’era una grande attesa per il derby in tono minore fra Messina e Catania (il vero derby è quello col Palermo per Pietro Lo Monaco e per la maggior parte dei tifosi etnei) per tanti, tantissimi motivi. Il primo: dal caos societario in cui versava la società peloritana è venuta fuori la soluzione Franco Proto. Sì, proprio lui, l’ex patron dell’Atletico Catania che, col Catania caduto in immeritata disgrazia, ha tentato di fare del suo Atletico la prima squadra cittadina. Poi le polemiche alimentate dall’ex Marcello Pitino, ancora i tanti ex presenti in campo da Anastasi, Silva, Musacci, con Plasmati in panchina su sponda messinese, all’ex bomber peloritano Pozzebon che, dopo aver messo a segno otto reti con la maglia giallorossa, sta tentando di segnare per il Catania.
Terreno in pessime condizioni, intriso d’acqua con pozzanghere pericolose che lo rendono al limite della praticabilità.
Il Messina viene schierato da Cristiano Lucarelli con il 4-3-1-2 con Berardi in porta poi Maccarrone, Rea, Bruno, Grifoni, i due ex Silva e Musacci con Sanseverino, Mancini e l’altro ex Anastasi in attacco supportato da Milinkovic. Rimane in panchina un altro ex di lusso come Gianvito Plasmati.
Il tecnico degli etnei Petrone risponde con il modulo 4-4-2: Pisseri in porta, Gil e Bergamelli centrali, Marchese e Djordjevic sulle fasce, centrocampo composto da Biagianti, Fornito, Bucolo e Russotto, mentre le due punte sono l’ex peloritano Pozzebon e Tavares. Rimangono in panchina Di Grazia e Mazzarani). A dirigere l’incontro il signor Fourneau di Roma dal cognome di chiare origini francesi.
Dopo appena sette minuti la prima svolta dell’incontro: Gil conferma il suo pessimo momento di forma e abbraccia l’ex Anastasi lanciato in contropiede: inevitabile il rosso diretto. Per fortuna del Catania la punizione dal limite per il Messina non fornisce nessun effetto.
Il Messina, in superiorità numerica, gioca sul velluto e Pisseri è chiamato a fare gli straordinari. Al 28’ grossa occasione per i padroni di casa con Anastasi che gira di testa a colpo sicuro, ma il portiere etneo compie una prodezza e devia in angolo. Al 29’ una pozzanghera frena la palla e la consegna a Silva appostato sul dischetto del rigore: altra prodezza di Pisseri.
Al 51’ altro miracolo di Pisseri che nulla può, però, al 56’ quando l’arbitro regala un calcio di rigore al Messina per un dubbio fallo in area di Russotto.
Dal dischetto Milinkovic spiazza l’estremo etneo. Subita la rete, al 64’ Petrone fa uscire Russotto e al suo posto manda in campo Parisi, un difensore per equilibrare la difesa. Al 65’ viene espulso per doppia ammonizione Silva per un bruttissimo fallo su Bergamelli.
Con le due squadre in parità numerica il Catania cerca di spingersi in avanti alla ricerca del pareggio. Petrone manda in campo Barisic al posto di Bucolo, proponendo una difesa a quattro, due centrocampisti e tre punte.
Al 68’ Berardi sbaglia l’uscita e rimane a terra, l’arbitro ferma il gioco col Catania in attacco!
Al 71’ prima vera occasione per il Catania con un calcio di punizione dal limite deviato in corner da Berardi. Al 73’ cross splendido di Marchese, Pozzebon piazzato al centro dell’area di rigore stacca in maniera poderosa e insacca il pallone del pareggio.
Le due squadre cercano la vittoria ma fanno attenzione a non perdere.
Al 79’ Pisseri compie un altro miracolo respingendo con la gamba un tiro a colpo sicuro di Rea e evitando una rete che appariva ormai certa. Il Catania ci crede di più all’82’ Pozzebon viene strattonato in area: l’arbitro indica il dischetto. Dagli undici metri tira Pozzebon e… piazza la palla fuori! Nemmeno il tempo di recriminare per il terzo calcio di rigore stagionale sbagliato (l’esatto 50%) che il Catania passa in vantaggio. Tavares spizzica la palla che proviene in aerea a Barisic, il giovane attaccante si coordina e lascia partire una botta tremenda che non lascia scampo a Berardi.
Il Messina non ci sta, ma il Catania in porta ha Pisseri, un portiere davvero sprecato per la Lega Prof.
Dopo poco più di tre minuti di recupero l’arbitro sancisce la seconda vittoria esterna del Catania.
Nel calcio, è notorio, i giudizi sono sempre influenzati dal risultato. Nel Catania ci sono ancora alcune cose che non funzionano, per esempio il Gil attuale non è proponibile, e il centrocampo si lascia spesso sorprendere, però l’atteggiamento mentale della squadra, finalmente, è davvero piaciuto. Bene la voglia di lottare, di non tirarsi dietro negli scontri fisici, di cercare con la convinzione la vittoria dopo aver raggiunto il pareggio. Tutto bene, ma se Pisseri al 79’ non avesse evitato una rete sicura? Ma se Barisic non avesse piazzato quella tremenda botta subito dopo il rigore fallito?
Comunque, il Catania ha conquistato il sesto posto proprio nella giornata più difficile, proprio quando il Siracusa ha inflitto al Matera la quarta sconfitta consecutiva (con Auteri in polemica con lo spogliatoio). Non c’erano alternative: o vincere a Messina o uscire (momentaneamente) fuori dalla griglia dei Play off e il Catania ha vinto.
Il Messina, nonostante la sconfitta, ha buone possibilità di salvarsi senza passare dall’inferno dei Play out.
Nella prossima gara arriverà al Massimino il Melfi che ha perso le ultime indici partite disputate. Per il Catania dovrebbero arrivare altri tre punti che consentirebbero di rinforzare il sesto posto appena conquistato,
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Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini newscatania )