Il nobel Soyinka sceglie la Sicilia come luogo di partenza per il suo “Grande viaggio” Una “migrazione” verso casa a bordo di una nave ricca di eventi
Il nobel Soyinka sceglie la Sicilia come luogo di partenza per il suo “Grande viaggio”
Una “migrazione” verso casa a bordo di una nave ricca di eventi
di Serena d’Arienzo
Che la Sicilia, in quanto isola, sia legata all’archetipo del viaggio declinato in tutte le sue sfumature, è uno dei tratti che la contraddistinguono nell’immaginario collettivo, da un lato come miraggio e approdo dopo un lungo peregrinare, dall’altro come mitica terra natìa abbandonata e mai dimenticata.
Al centro del Mediterraneo, crocevia di numerose culture, la Sicilia è il luogo perfetto per inaugurare un progetto come “The Grand Voyage: African Dispersal and Reclamations”, concepito dal premio Nobel per la letteratura, Wole Soyinka, nell’intento di tracciare un percorso migratorio che dal cuore dell’Africa conduce alle sponde dell’Isola e da qui al vecchio continente.
Un “Grande viaggio” che ogni anno sempre più anime decidono di compiere per lasciarsi alle spalle realtà tragiche di persecuzione, indigenza e violenza, spesso mettendo a repentaglio la propria vita per oltrepassare l’agognato “varco d’Europa”, la Sicilia.
Ma questa volta si tratta di un viaggio al contrario, verso i luoghi da cui solitamente si parte, a bordo di una nave carica di eventi culturali e di artisti internazionali che da Palermo toccherà alcuni porti del Mediterraneo, tra cui la città nigeriana di Lagos, in un itinerario dalle mille connotazioni e suggestioni.
Si tratta di un progetto spiegato dallo stesso Soyinka nell’ambito della Biennale Arcipelago Mediterraneo, il quale avrà inizio nel 2018, anno in cui Palermo rivestirà il ruolo di capitale della cultura.
Simbolo della letteratura africana nel mondo, Wole Soyinka, poeta e drammaturgo nigeriano, classe 1934, deve la sua fama di autore impegnato alla sua fervente lotta contro la dittatura militare del suo Paese che gli è costata una condanna a morte, costringendolo per anni all’esilio, nonché alla strenua difesa dei diritti umani che tuttora anima il suo operato.
A Palermo, città che l’anno scorso lo ha insignito della cittadinanza onoraria, in occasione della presentazione del progetto, l’autore ha affermato: “C’è empatia tra la Sicilia e la Nigeria. Questa terra ha dimostrato rispetto per coloro che durante la migrazione hanno perso la vita in mare. In Sicilia, sono stati seppelliti alcuni nigeriani ed è proprio dalla Sicilia che partiremo idealmente per un grande viaggio verso casa, a Lagos”.
Luogo di accoglienza, speranza e dolore, l’Isola questa volta non rappresenterà l’approdo, bensì il porto da cui salperà una nave ansiosa di tornare a casa…
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