di Serena d’Arienzo

Un nuovo capitolo nella storia del “Social farming” made in Sicily. Era il maggio 2016 quando il distretto Agrumi di Sicilia e l’alta scuola Arces, in collaborazione con Coca-Cola Foundation, avevano dato vita al progetto di inclusione sociale nella filiera agricola siciliana, dando la possibilità a giovani, donne e migranti, di accedere a percorsi di formazione dedicati alle ultime strategie di web marketing, ai nuovi marchi di qualità, alle tecniche di coltivazione, nonché alla responsabilità sociale di impresa.

Un investimento di 250 mila euro stanziati interamente da Coca-Cola Foundation, con il preciso intento di organizzare corsi di formazione e seminari aperti al pubblico sui temi fondamentali del settore agricolo.

A distanza di un anno, a Catania, si è fatto il punto della situazione sui risultati dell’iniziativa e sullo stato attuale del comparto agricolo il quale, nonostante gli esiti positivi del progetto, accusa ancora ingenti difficoltà. “Abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile piuttosto elevato – ha affermato Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia – le donne hanno difficoltà d’inserimento lavorativo e abbiamo una forza lavoro, rappresentata anche da chi viene da altri Paesi, che potrebbe, anche attraverso un’adeguata formazione, rappresentare una risorsa per il comparto agrumicolo”.

Un progetto, quello del “Social farming”, che oltre all’aspetto appunto sociale, guarda all’implementazione di un settore decisivo dell’imprenditoria isolana. Da qui l’organizzazione di veri e propri workshop, tutti gratuiti, in varie località siciliane, che hanno dato non solo opportunità di stage e supporto nella creazione di nuove cooperative, ma anche possibilità di rinnovamento per le diverse tipologie professionali della filiera agrumicola.

Nel corso di un anno, a frequentare i seminari e corsi di manodopera specializzata nella cura degli agrumeti sono state ben 90 persone, tra cui 35 giovani siciliani tra i venti ed i quarant’anni, 28 donne, 22 migranti richiedenti asilo e 5 soggetti svantaggiati nel mondo del lavoro, oltre ad attori coinvolti nell’avviamento di una cooperativa, nel settore del turismo, nella tradizione gastronomica o nella lavorazione degli agrumi.

Innovazione imprenditoriale, sociale e formativa sono quindi i capisaldi di tale iniziativa, che punta anche alla diffusione della piattaforma informatica “Agrorà – la piazza per i lavoratori agricoli”, nell’intento di facilitare l’incontro tra domanda e offerta nella filiera, mettendo in contatto gli imprenditori con le professionalità richieste.

Il bilancio di un’iniziativa che a distanza di mesi risulta essere incoraggiante, dando prova di come da un progetto iniziale possano scaturire numerosi altri spunti di crescita e sviluppo economico e sociale.