Il Catania, sconfitto anche dal Catanzaro, riesce a battere tutti i record negativi: tifosi oltraggiati e umiliati.
Non era mai successo in tutta la storia gloriosa del Catania calcio che in un campionato di terza serie la squadra perdesse cinque gare consecutive. Licenziato Rigoli, dopo la parentesi indimenticabile (in negativo) di Petrone che ha lasciato in eredità la vergognosa sconfitta interna contro la cenerentola Melfi, il tecnico della squadra giovanile Giovanni Pulvirenti ha fatto quattro su quattro, perdendo le tre gare esterne e la gara interna contro la capolista Foggia, così l’infamante primato si è materializzato. Le spietate cifre dicono che licenziare Rigoli è stato un errore gravissimo e chi l’ha sostituito in panchina non si è dimostrato assolutamente all’altezza della situazione.
Il Catania ha ottenuto cinque incredibili sconfitte consecutive scivolando dal sesto posto a poco sopra la zona Play out, insomma un campionato davvero fallimentare.
I timori dei tifosi si sono rivelati esatti. Diceva uno dei tanti delusi: «Alle tre meno un quarto saremo già in svantaggio». Pronostico sbagliato ma solo per il fatto che la gara, complice un incidente a Vibo Valentia che ha rallentato l’arrivo della squadra a Catanzaro, è cominciata con un quarto d’ora di ritardo.
I padroni di casa, in ripresa e con alcune buone individualità come il portiere De Lucia, Giovinco (fratello del più noto Sebastian) e Sarao si sono presentati in campo con il consueto 4-4-2 decisi a conquistare punti utili per la salvezza.
Il Catania ha risposto il solito 4-3-3, più reale rispetto a quello schierato contro il Foggia con Pisseri in porta, Gil e Bergamelli centrali e il rientrante Djordjevic (quasi nullo) a far coppia con Parisi sulle fasce (vista l’indisponibilità di Marchese e di Baldanzeddu), a centrocampo Bucolo, Biagianti e Fornito e in avanti Mazzarani, Pozzebon e Russotto.
Dopo appena cinque minuti il Catanzaro passa in vantaggio: calcio d’angolo per i calabri e solita dormita della difesa etnea con che consente a Serao il colpo di testa vincente. Rete stile le due incassate contro la Paganese.
Stavolta il Catania reagisce subito ed è sfortunato perché all’8’ Pozzebon, in una delle poche cose buone della sua gara, di testa, centra il palo. I rossazzurri cercano di ragionare ma le loro trame sono troppo lente e prevedibili.
Al 22’ un errore grave a centrocampo di Gil (uno dei principali responsabili delle reti subite dal Catania in questa deludente stagione) dà via libera a Giovinco che tutto solo entra in aerea e trafigge l’incolpevole Pisseri per il raddoppio calabrese.
Punto nell’orgoglio il Catania si scuote e al 31’Biagianti pesca in aerea Mazzarani che stoppa e accorcia le distanze.
Nella ripresa ci si aspetta il pareggio dei rossoazzurri che non arriva un po’ per demerito e un po’ per la solita sfortuna.
Al 64’ Pulvirenti fa uscire Bucolo e manda in campo Di Grazia.
Al 66’ il Catania si procura un calcio di punizione dal limite. Operazioni che vanno per le lunghe, ammoniti Sarao e Pozzebon. Batte Russotto in barriera devia un calciatore del Catanzaro il Catania ricaccia in aerea, Di Grazia tira, un difensore devia e colpisce in pieno la parte bassa della traversa col pallone che e dà l’impressione di essere entrato ma l’arbitro fa proseguire.
Pulvirenti manda in campo Pozzebon (anche oggi autore di una prestazione negativa) per Tavares che riuscirà a non toccare palla. All’81’ entra Barisic ed esce Russotto, il Catanzaro si copre facendo uscire Giovinco e mandando in campo Gomez, che al dispetto del nome è italianissimo.
Il Catania butta palloni in avanti ma non crea nessuna occasione da rete. Il Catanzaro vince con merito non rubando nulla.
A sei giornate dalla fine i sogni di gloria del Catania sono miseramente finiti, a meno di un’improvvisa e improbabile striscia di risultati utili consecutivi da qui alla fine del campionato. Più realisticamente adesso bisogna conquistare in fretta i tre punti che mancano per la salvezza aritmetica e poi riflettere sugli errori commessi.
Anche oggi diversi calciatori hanno dimostrato di non essere all’altezza di giocare in una squadra di Lega prof che nutre ambizioni di Play off. Fare dei nomi è sempre antipatico ma il Gil odierno (e non solo odierno) al Catania non serve. Non serve nemmeno un calciatore come Tavares che tira in porta una volta ogni tre gare e il Pozzebon visto (per non dire non visto) a Catanzaro tutto è meno un bomber di razza, in grado di fare reparto da solo, come diceva in maniera ottimistica qualcuno.
La squadra come gioco è allo sbando, Giovanni Pulvirenti magari non sarà il responsabile maggiore ma certo che zero punti in quattro gare sono un record poco invidiabile e anche lui, suo malgrado, passerà in negativo nella storia del Catania. Speriamo che possa raccogliere il primo punto mercoledì nel turno infrasettimanale contro il Francavilla, sempre se resterà in panchina perché le sorprese nel Catania di quest’anno non finiscono mai. Un campionato che passerà alla storia: com’è possibile dimenticare cinque sconfitte consecutive in Lega Prof?
Questo articolo è stato pubblicato sul giornale on-line suwww.sportenjoyproject.com
Catania, 2 aprile 2017
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini it.wikipedia.org )
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