In Sicilia sempre più giovani scelgono la terra

Giovani imprenditori investono sull’agricoltura e sulla zootecnia

di Serena d’Arienzo

Nell’era del mercato globale si sta rilevando una decisa controtendenza nella valorizzazione del particolare, delle realtà tipiche dalla forte identità locale, patrimonio d’inestimabile valore su tutto il territorio italiano, dalle Alpi al Mediterraneo.

Da questo nuovo orientamento, non solo di carattere nazionale, non è escluso l’ambito rurale, tanto da registrare una sempre maggiore propensione all’attività agricola e all’allevamento del bestiame, denotando un generale ritorno alla terra.

Un’evidenza confermata anche dalla Coldiretti Giovani Impresa di Sicilia, che nei giorni scorsi ha dichiarato un aumento del 12% tra i giovani che abbracciano la lavorazione della terra, spesso nei panni di imprenditori di aziende agricole e con una forte rivalutazione della figura professionale dell’agronomo.

In questo mutamento di vedute, chi volesse avviare per la prima volta un’impresa nel settore, può contare sul decisivo aiuto della Comunità europea, che già a partire dalla fine di aprile dovrebbe fornire a mille neo-aziende, grazie al nuovo PSR (Programma di Sviluppo Rurale), un contributo di ben 40 mila euro a fondo perduto.

Supporto per il rilancio del settore agricolo che proviene anche dalla stessa Coldiretti Giovani, la quale fornisce la possibilità ai neo-imprenditori di accedere, per mezzo di un ente di garanzia fidi, CreditAgri, a qualificati servizi di assistenza e consulenza in materia di credito e finanza d’impresa.

Un ritorno alla terra che abbraccia anche l’ambito dell’allevamento bovino e ovino.

Giovani siciliani, uomini e donne, che decidono di dedicarsi ai capi di bestiame, non solo per amore degli animali e della vita all’aria aperta, ma come vera e propria scelta di vita, volta al ritorno a valori genuini e autentici, strettamente legati alle tradizioni del territorio d’origine.

Alla base di una simile scelta esistono la passione e uno spiccato spirito di sacrificio, che eleva la Sicilia alla stregua delle altre realtà regionali per qualità e controllo lungo tutta la filiera, in una consegna di saperi che passa di generazione in generazione.

Restituzione al mondo rurale e alle sue regole che è possibile anche attraverso una nuova consapevolezza da parte dei consumatori. Dopo i plateali scandali alimentari, dalle zoopatologie ai prodotti contraffatti, i clienti guardano ed esigono maggiori informazioni sui diversi stadi della filiera produttiva, supportando più o meno direttamente l’azione dei piccoli imprenditori locali impegnati nella salvaguardia della tradizione.

Non a caso sta prendendo sempre più piede, sia nell’agricoltura che nella pastorizia, il mercato “Campagna amica”, in cui i consumatori entrano direttamente in contatto con i produttori reperendo dalla viva voce di quest’ultimi tutte le informazioni sul prodotto in tutte le fasi di produzione.