Eppure c’è in giro qualche tifoso con gli occhi foderati il quale continua ad affermare che dal punto di vista tecnico il Catania non ha niente da invidiare al Foggia, al Lecce e alle altre big della Lega prof. Il tifo acceca e toglie il lume della ragione poiché alla luce del vergognoso finale di campionato del quale si è reso protagonista il Catania un’affermazione simile merita la camicia di forza.

Il Monopoli con appena 15 punti casalinghi era, e tutt’ora rimane nonostante sia salito a 18 punti, la peggiore squadra per rendimento interno della Lega Prof. Una squadra che era con un piede e mezzo negli spareggi per evitare la retrocessione, c’è pensato il Catania a darle ossigeno. L’ossigeno dato ai pugliesi è tutta anidride carbonica velenosa per il Catania poiché il Monopoli, sconfitto all’andata per 4-1 al Massimino, si è portato alla pari nel computo dei confronti diretti. Insomma se per disgrazia (del Catania) l’Akragas riuscisse a vincere a Cosenza, e visti i risultati diciamo… sorprendenti per utilizzare un eufemismo, non è del tutto da escludere, il Catania sarebbe costretto a far punti nelle due difficilissime gare contro Siracusa e Casertana per evitare di finire coinvolto negli spareggi retrocessione.

Non esiste solo un colpevole. Giusto ma com’è possibile assolvere un allenatore che in otto partite ha ottenuto una sola vittoria un pareggio e sei sconfitte?

Con 8 punti nelle ultime dodici gare di campionato il Catania, assieme al Taranto, è la peggiore squadra di tutta la lega Prof. Il Taranto retrocederà, il Catania, probabilmente, si salverà perché prima della sciagurata doppia gestione Petrone- Pulvirenti in panchina ha avuto Pino Rigoli.

Chi non l’ha ritenuto all’altezza, a partire dalla maggior parte della tifoseria, adesso pianga le giuste conseguenze. Chi continua a ritenere il Catania dal punto di vista tecnico la migliore squadra del torneo si svegli perché la realtà ci dice che nella rosa del Catania ci sono almeno tre elementi non all’altezza nemmeno della Lega Prof.

Ancora una volta Pulvirenti ha dimostrato nella gara di Monopoli di non essere maturo per allenare una squadra di Lega Prof, chissà forse un giorno lo sarà.

Dopo quaranta minuti di gara d’attesa da parte del Catania, alla prima occasione, il Monopoli è passato in vantaggio sfruttando le difficoltà enormi del Catania su palla inattiva. Colpo di testa di Esposito, il pallone non dà l’impressione di aver varcato la linea ma per l’arbitro non ci sono dubbi.

La partita dei rossazzurri finisce in quel momento. Nella ripresa arrivano le reti di Ricucci e Genchi su rigore.

Squadra senz’anima, errori da categorie dilettantistiche, nessuna reazione e resa incondizionata.

Il Catania paga la spocchia di alcuni tifosi e la spocchia di un gruppo di calciatori che nel momento cruciale della stagione ha giocato, specialmente fuori casa, con la puzza sotto il naso quando c’era da mordere le caviglie agli avversari e sputare sangue su ogni pallone.

Aver perso qualche punto di troppo fuori casa ha tarpato le ali al Catania targato Rigoli, quello bello, quello che, nonostante i 7 punti di penalizzazione s’era portato all’ottavo posto con 42 punti sul campo in 25 partite. Quello che in casa aveva vinto 10 partite e ne aveva pareggiate 2 perdendo solo nella disgraziata gara contro l’Akragas.

Quello che è successo dopo l’allontanamento di Rigoli è troppo brutto per poter essere vero.

Speriamo che proprio l’Akragas non vinca a Cosenza e tiri fuori il Catania dall’incubo perché l’ultima di campionato c’è in programma Monopoli- Akragas.

A scrivere queste cose scaturisce il pianto, proprio come la stagione del Catania: la peggiore dei tutti i tempi.

Catania, 23 aprile 2017

TINO LA VECCHIA per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini monopolitourism )