Il Catania soffre più del previsto ma alla fine supera il tenace Francavilla.

Primo minuto di gioco: Ripa, assai mobile prima di spegnersi a poco a poco come una candela consunta, subisce un fallo da un difensore suo diretto avversario. La palla è collocata a circa venticinque metri dalla porta ospite difesa da Saldini, sul pallone si avvia Francesco Lodi che col suo sinistro magico disegna una parabola perfetta sulla quale s’avventa Tedeschi e il pallone colpito di testa dal difensore etneo si spegne nell’angolino alla destra dell’estremo difensore del Francavilla.

In pochi si aspettavano che, dopo essere passato in vantaggio, il Catania potesse in seguito soffrire le pene dell’Inferno, eppure per tutto il primo tempo è stato così.
Trovata la rete, inspiegabilmente, la squadra di Lucarelli si è schiacciata tutta indietro sotto il peso della veemente reazione nervosa della Virtus Francavilla. Passi per i primi cinque minuti di gioco, giacché quasi tutte le squadre, generalmente, appena subita una rete reagiscono, ma la reazione degli ospiti è stata esagerata perché è durata mezz’ora abbondante. Per tutto il primo tempo, un Catania davvero brutto, è stato in balia dei pugliesi e il pareggio non è arrivato solo per puro caso, o forse non è arrivato perché, almeno per questa partita, il Lecce ha fatto un favore al Catania prelevando proprio dal Francavilla Saraniti. Chissà come sarebbe finita con il bomber presente fra le fila degli ospiti, con molta probabilità avrebbe potuto far meglio di chi lo ha sostituito e allora per il Catania sarebbero stati dolori.
Comunque, ancora una volta il Catania ha pagato il peso psicologico di vincere a tutti i costi, visto che il Lecce aveva già vinto passando di misura sul campo del Rende.
Per l’incontro contro il Francavilla Lucarelli ha schierato la squadra con un modulo di non facile lettura, una sorta di 4-3-3 che in diverse fasi di gioco è diventato un 3-5-2.
In porta l’intoccabile Pisseri, che di certo non ha disputato la sua miglior partita da quando veste la maglia del Catania poiché si è reso protagonista di un’uscita a vuoto e di un altro paio d’incertezze. In difesa Bogdan, Tedeschi e Aya, con quest’ultimo che ha sbagliato alcuni appoggi in maniera grossolana, poi un centrocampo composto da Biagianti (sottotono) Mazzarani (sufficiente la sua prova), Marchese (assai tonico) e Lodi, quest’ultimo decisamente il migliore in campo. Infine, in avanti, si fa per dire dal momento che spesso hanno ripiegato indietro, Di Grazia, Caccavallo e Ripa.
Dei tre Di Grazia ha dato il suo contributo, anche se può fare molto meglio, Caccavallo si è reso protagonista di una veloce ripartenza conclusasi in malo modo, poiché l’ex Paganese, anziché cercare un compagno libero al centro dell’aerea, forse smanioso di tornare al gol, ha tirato in porta in maniera debole e poco dopo quest’azione si è infortunato ed è stato sostituito da Esposito.
Infine Ripa, già Ripa. L’ex cannoniere della Juve Stabia ha notevolmente deluso e se continua così oltre che della Juve Stabia rischia di diventare anche un ex cannoniere. Non aveva cominciato male, anzi, per i primi quindici minuti è apparso mobile ed è riuscito a catturare parecchi palloni di testa, ma sono stati solo quindici minuti. Dopo, non che sia scomparso dal campo, (forse sarebbe stato meglio) piuttosto ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare fino a destare parecchie perplessità sul suo futuro impiego. Due azioni indicative su tutte testimoniano quanto il suo rendimento sia distante da quello auspicato dai tifosi. Al 42’ del primo tempo, in una delle rare ripartenze del Catania, Lodi è riuscito a pescarlo liberissimo in aerea dei pugliesi e Ripa si è limitato ad appoggiare di testa al portiere ospite un pallone che meritava miglior sorte. Quasi a fine gara, con la Virtus Francavilla sbilanciata in avanti alla ricerca di un pareggio che, almeno per quanto visto nel primo tempo, non sarebbe stato uno scandalo, Ripa, in seguito a un rimpallo fortunoso, si è trovato il campo tutto libero col solo portiere davanti, ma è riuscito a perdere cinque metri di vantaggio su circa trenta che lo separavano alla rete facile e l’azione è sfumata.
Fosse solo questo!
Infatti, dopo un primo tempo inguardabile, nella ripresa il Catania è tornato in campo con uno spirito diverso, così il Francavilla, pur continuando cercare il pareggio, non si è più reso pericoloso e stavolta per merito degli uomini di Lucarelli che, attaccando con giudizio, hanno evitato che a farlo fossero i pugliesi.
La partita è cambiata notevolmente (in meglio per il Catania) quando Lucarelli ha inserito, stavolta con tempestività, Barisic, Fornito e Rizzo al posto di Di Grazia, Mazzarani e Biagianti. È stato soprattutto Barisic a tenere la squadra nella metà campo ospite con la sua forza fisica e la sua determinazione. Per il Catania, grazie a un ispiratissimo Lodi, sono arrivate delle buone occasioni da rete che non si sono concretizzate per un soffio o che sono state puntualmente sciupate da Ripa, lento e macchinoso.
Così si è dovuto attendere l’esaurirsi dei quattro minuti di recupero concessi dal signor Zanonato di Vicenza per tirare un sospiro di sollievo e mettere in cassaforte tre preziosi punti. Così la guerra (sportiva s’intende) con il Lecce può continuare.
Non sarà facile, lo sappiamo tutti. Il Lecce è una squadra forte ed è una società solida, strapparle la promozione diretta sarebbe un’impresa ma il Catania deve crederci fino a quando l’aritmetica lo consentirà.
Adesso i rossazzurri saranno attesi da trasferta di Andria e poi dalla gara casalinga contro il Cosenza, per caratteristiche e momento di forma sembra più difficile la seconda che la prima partita ma il Catania non può permettersi di fare sconti a nessuno e deve incamerare altri sei punti per cominciare a far crollare tutte le spocchiose certezze del Lecce.

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Catania, 30 gennaio 2018
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini datasport.it )