La Sicula Leonzio ritorna a giocare in casa e un Catania floscio per tutto il primo tempo non le rovina la festa. Nel finale la fortuna gira le spalle ai rossazzurri.

Fino a qualche turno fa il Catania scendeva in campo prestando molta attenzione al risultato del Lecce, adesso si deve pensare più del Lecce al Trapani.
In molti si auspicavano un calo del Lecce, in molti speravano che la formazione salentina prima o poi avrebbe rallentato la sua frenetica corsa. Ebbene il Lecce ha rallentato, appena 5 punti nelle ultime 4 quattro gare, ma alle spalle dei pugliesi frena anche il Catania con gli stessi 5 punti nelle ultime quattro gare disputate, mentre vola il Trapani con quattro vittorie consecutive e un bottino di 12 punti.
Quando il Direttore sportivo del Lecce aveva affermato di temere più il Trapani che il Catania sembrava soltanto una barzelletta a scopo provocatorio, i fatti gli stanno dando ragione: il Trapani, staccato di ben 8 punti dai rossazzurri, è stato capace in pochissime partite di raggiungere il Catania e di portarsi al secondo posto.
Sia chiaro l’unico avversario vero del Lecce è lo stesso Lecce perché il vantaggio sulla coppia rivale è virtualmente di 4 punti (ammesso che quando il Lecce riposerà il confronto diretto non finisca in parità), ma se al momento esiste una vera rivale del Lecce questa non è più il Catania di Lucarelli ma il Trapani.
Per il Catania ancora un’occasione sciupata: sembra una maledizione. Quando il Lecce frena anche il Catania e non riesce mai ad approfittarne. Intanto, il tempo stringe e mancano solo nove partite alla fine. Chissà se il Lecce offrirà qualche altra occasione alle due rivali. Le ultime speranze sono legate alle gare Cosenza- Lecce e Casertana- Lecce. Ma il Catania di Lucarelli, questo Catania, capace di beccare 5 reti a Monopoli sarà capace di vincere contro la Reggina e poi a Bisceglie?
È vero, anche il Lecce, appena tre gare orsono è stato fermato sullo 0-0 dalla Sicula Leonzio, ma il Lecce è una squadra pugliese e un pari fuori casa contro una buona squadra come la Sicula Leonzio, guidata da un allenatore davvero in gamba come Diana ci può stare, il Catania, invece, giocava quasi in casa.
Sono troppi i punti di contatto e di amicizia fra Lentini e Catania per poter parlare di una gara fuori casa, di ambiente ostile. Non è così, la verità è che il Catania, dopo la mazzata subita a Monopoli e dopo la vittoria striminzita contro l’involuto Siracusa, (battuto oggi in casa dalla Casertana) ha fallito di nuovo.
In verità i rossazzurri, dopo un primo tempo al cloroformio, nella parte finale della gara avrebbero meritato ampiamente la vittoria, ma le parate di Narciso e la sfortuna hanno impedito che i tre punti arrivassero.
L’occasione più grossa è capitata a Ripa al 43’ della ripresa ma la girata del centravanti (subentrato a nove minuti dalla fine al bomber Curiale) ha colpito in pieno il palo.
Forse la spiegazione al campionato del Catania e alla sua classifica è racchiusa proprio nel nome di Ripa. Ingaggiato per segnare almeno 15 reti l’ex attaccante della Juve Stabia ha profondamente deluso fornendo spesso prestazioni al di sotto della sufficienza e mettendo a segno solo 5 reti.
Non è la sola spiegazione, ce ne sono tante altre e un’altra si potrebbe chiamare Lucarelli.
Per adesso lasciamo stare tutto e continuiamo a sperare nel miracolo.
Non ci resta che prendere atto che la partita della speranza finisce con un deludente pareggio. Nota positiva: si è rivisto Russotto in panchina. Nota negativa a partita chiusa è stato espulso Lodi e il Catania dovrà privarsene nella prossima gara interna con la Reggina. La speranza è che il Catania vinca, e dovrebbe farlo contro una squadra in forte crisi e il Lecce non vinca a Cosenza.
Purtroppo quella che sembrava una barzelletta si è trasformata in una amara realtà: sulla partita di Cosenza spererà anche il Trapani e almeno tanto quanto il Catania.

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Catania, 14 marzo 2018
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini siracusanews.it )