Il Catania di Lucarelli tradisce ventimila tifosi. Così come nella gara d’andata Calori stravince la sfida delle panchine e il Catania finisce al terzo posto.
Il Catania di Lucarelli tradisce ventimila tifosi. Così come nella gara d’andata Calori stravince la sfida delle panchine e il Catania finisce al terzo posto.
Roba da non crederci: il Catania alla ricerca di una vittoria decisiva per la promozione diretta perde malamente il derby col Trapani e finisce al terzo posto!
Ancora una volta sul banco degli imputati l’allenatore dei rossazzurri Cristiano Lucarelli che, anziché far tesoro degli errori commessi, ha impostato la gara nella stessa maniera di come aveva fatto contro la Juve Stabia. È finita ancora peggio e il Trapani, infischiandosene di un pubblico degno della serie A, si è portato via l’intera posta in palio spedendo il Catania al terzo posto. Analizzando l’intera partita il Catania avrebbe senz’altro meritato quel pareggio che gli avrebbe permesso di restare al secondo posto e di prolungare almeno di una settimana le illusioni dei tifosi, ma il Trapani non ha rubato nulla.
Per tutta la prima frazione di gioco il Catania non ha mai tirato nello specchio della porta ed è stato il Trapani, impostato in maniera perfetta da Calori, ad andare vicino alla rete. Al 12’ c’è voluta tutta la bravura di Pisseri per negare la rete a un colpo di testa di Murano da distanza ravvicinata. Il Catania ha cercato di fare la partita ma, così come s’era verificato contro la Juve Stabia, Blondett che è un ottimo centrale, schierato da esterno, ha dato un contribuito nullo.
Catania non pervenuto in fase offensiva e Trapani che al 31’ va vicinissimo alla rete con Murano, stoppato da un provvidenziale intervento di Bogdan.
Nella ripresa il Catania inizia in maniera un po’ più aggressiva e al 48’ Lodi colpisce di testa e manda a lato un buon cross di Marchese.
È il preludio al gol… del Trapani che passa in vantaggio al 54’ con un’azione personale di Palumbo il quale s’accentra e fa partire una botta violenta, Pisseri compie una prodezza ma i difensori del Catania non sono reattivi e consentono a Palumbo di recuperare la sfera e calciare di nuovo e stavolta per l’estremo etneo non c’è scampo. Subita la rete Lucarelli corregge la squadra facendo entrare Russotto e Porcino, ma come si dice a Catania “dopo che si son rubata Sant’Agata si fanno le porte di ferro”. Il Catania spinge forte e al 61’ è più stolto che sfortunato quando Furlan nega con una prodezza il pareggio a Manneh mandando in angolo con un gran balzo. Comunque da quella posizione il giovane esterno etneo doveva spaccare la porta anziché tirare di precisione. Catania stavolta è davvero sfortunato al 74’ quando un gran tiro di Russotto, a Furlan battuto, si stampa sul palo. Il pareggio sembra cosa fatta al 79’ ma il portiere ospite è prodigioso e respinge un gran tiro di Barisic.
Mentre ci si chiede il perché Lucarelli si sia ostinato ad operare certe scelte, a tenere Porcino e Russotto in panchina si spera fino alla fine in quella rete che consentirebbe, almeno di conservare il secondo posto. Dopo un prodigioso intervento di Pisseri, col Catania tutto sbilanciato in avanti, la rete arriva… del Trapani però. Siamo nel terzo dei cinque minuti di recupero concessi dall’ottimo Massimi di Termoli (stavolta non c’è nemmeno l’attenuante di un arbitraggio ostile) quando Marras scambia in velocità con un compagno e deposita in rete.
Distrutti nel morale i tifosi stanno per abbandonare gli spalti quando un cross di Russotto viene fermato volontariamente con un braccio in area da Evacuo. Calcio di rigore sacrosanto e calciatore del Trapani espulso. Dal dischetto Lodi spiazza Furlan e sigla la rete della bandiera del Catania. Ma non c’è più tempo e una pioggia di fischi meritati si abbatte sul Catania di Lucarelli.
Andare a 130 Km orari è una bella velocità ma se il pilota ha in mano una Ferrari, rallenta per manifesta inesperienza, sbaglia le curve più facili e tiene questa velocità quando la pista consente di andare ad almeno 200 Km orari allora si tratta di un pilota mediocre.
Questo è stato in questa stagione il Catania allenato da Lucarelli. L’allenatore livornese, grazie all’encomiabile lavoro compiuto da Pietro Lo Monaco, ha in mano una rosa di calciatori paragonabili a una Ferrari, ma non ha saputo mantenere una velocità adeguata. Tutte le volte che il Catania è stato chiamato a compiere il salto di qualità ha sempre fallito e Lucarelli ha sempre commesso gravi errori tattici sbagliando spesso formazione.
Lucarelli ha sbagliato in casa contro la Sicula Leonzio, contro la Casertana, contro la Juve Stabia, contro il Cosenza e stasera contro il Trapani. Senza considerare i grossi errori commessi a Trapani, Reggio Calabria, i due punti buttati a Bisceglie e la scoppola subita a Monopoli. Certo non si possono vincere tutte le partite ma sarebbe stato sufficiente fare appena 6 punti in casa nelle cinque gare casalinghe sopra menzionate per conquistare la serie B in maniera diretta.
Quindi è inutile girarci ancora intorno, con la morte nel cuore, bisogna essere onesti: il Catania visto all’opera contro la Juve Stabia e contro il Trapani non merita la promozione diretta in serie B, soprattutto, dispiace dirlo, non la merita il suo tecnico che per tutto il corso della stagione non si è dimostrato all’altezza di guidare come si deve una Ferrari. Viene difficile pensare che qualunque altro tecnico con una rosa simile a disposizione avrebbe potuto fare peggio del terzo posto.
Adesso ci sono da affrontare i play off e Lucarelli deve cercare di non sbagliare più per dimostrare nelle ultime pericolose curve di essere diventato un pilota in grado di guidare una Ferrari.
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line suwww.sportenjoyproject.com
Catania, 24 aprile 2018
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini newscatania.com )
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