LIVERPOOL FARAONICO, REAL MADRID LETALE

Tra martedì e mercoledi si sono giocati i match d’andata delle semifinali di Champions, che hanno messo di fronte la Roma al Liverpool dell’ex Momo Salah e il Bayern contro il Real Madrid campione in carica.

I primi ad andare in scena sono stati i giallorossi, nella spettacolare cornice di Anfield. Di Francesco ha proposto praticamente la stessa formazione che ha schiantato il Barcellona, con l’unica eccezione di Under al posto di Schick in avanti, ma questa volta il risultato finale è stato ben diverso.

La difesa a tre della Roma è apparsa subito in grande difficoltà contro il rapidissimo tridente del Liverpool e la gara si è messa presto in discesa per la squadra di Klopp. Se escludiamo la traversa di Kolarov sullo 0-0,  i primi 70 minuti sono stati un autentico monologo dei Reds, che hanno sbloccato il match con una meravigliosa conclusione di Salah.

L’egiziano, che ha chiesto scusa ai suoi ex tifosi dopo il primo goal, si è ripetuto poco prima della fine del primo tempo, superando Alisson in uscita con un delizioso scavetto. Anche in questo caso nessuna esultanza per il Faraone, che ha aggiornato il suo score personale con il 43° goal in 46 partite stagionali. Numeri impressionanti, numeri da Pallone d’Oro.

Nella ripresa la musica non è cambiata e per la Roma ha iniziato a diluviare. Mané ha immediatamente firmato il tris su assist di Salah – ma il goal andava annullato per posizione irregolare – poi si è scatenato Firmino, con una doppietta che ha fissato il risultato sul 5-0 quando il cronometro segnava ancora il minuto 69.

Fortuna della Roma che il Liverpool ha totalmente tirato i remi in barca negli ultimi dieci minuti, permettendo ai giallorossi di segnare due reti con Dzeko e Perotti su calcio di rigore. Il 5-2 finale è un passivo pesantissimo ma non impossibile da rimontare per la squadra di Eusebio Di Francesco, alla quale servirà un altro 3-0 in stile Barcellona nel match di ritorno all’Olimpico.

Nell’altra semifinale, il Real Madrid ha dimostrato perché ha vinto le ultime due edizioni della Champions League. In nettà difficoltà nel primo tempo contro un Bayern dominante e vicino più volte al raddoppio dopo l’1-0 firmato da Kimmich, i blancos sono riusciti a pareggiare i conti poco prima dell’intervallo con il primo tiro in porta della loro partita, scagliato dall’onnipresente Marcelo.

Anche nel secondo tempo il Bayern ha creato parecchie occasioni, facendo soffrire il Real, ma la squadra di Zidane è stata ancora una volta super cinica nello sfruttare l’errore di Rafinha e segnare il goal della vittoria con Asensio. Una vittoria pesantissima, che spinge gli spagnoli verso la terza finale di Champions consecutiva. Occhio però a dare per spacciato il Bayern: ha la forza e il talento per ribaltarla al Bernabeu. La Juventus insegna.