Due boss e un «Re tentenna» hanno privato (per adesso) il Catania del diritto di accedere alla serie B. La squadra reagisce, domina il Verona e lo elimina.
Due boss e un «Re tentenna» hanno privato (per adesso) il Catania del diritto di accedere alla serie B. La squadra reagisce, domina il Verona e lo elimina.
Con il termine boss il vocabolario della lingua italiana della Treccani indica colui che è il padrone di un’impresa o di una grande azienda. Il vocabolo, che proviene dall’olandese boas, che significa “zio; mastro”, negli Stati Uniti viene utilizzato per indicare chi esercita una rilevante autorità nel campo politico, ed economico e condiziona e influenza in sede amministrativa e legislativa. Per estensione, nel linguaggio giornalistico con boss ci si riferisce a chi esercita un potere anche malavitoso. Di recente una fortunata trasmissione televisiva, Boss in incognito, ci mostrava il padrone, appunto il boss, opportunamente occultato, intento a controllare il lavoro dei suoi dipendenti. Insomma, in tutte le sue accezioni linguistiche, il boss è uno che conta e ha intelligenza, carisma e potere decisionale che esercita nel sistema in cui è inserito.
Fatta questa dovuta premessa il Presidente della Lazio e proprietario della Salernitana, Claudio Lotito, deve necessariamente essere considerato un boss, in tono molto minore rispetto a Lotito, l’etichetta di piccolo boss deve essere appiccicata anche a Massimo Cellino, proprietario del Brescia. Entrambi hanno proposto e imposto alla Lega di serie B una seconda serie a 20 squadre (e non a 19!), infischiandosene dei Regolamenti che vietano di cambiare il format se prima non siano trascorsi due anni dalla proposta. Il motivo? Semplice, Lotito che già possiede due squadre e aspira a possederne altre ancora (visto che voleva anche il Bari) si vuole egoisticamente accaparrare di una larga fetta di diritti televisivi e di proventi escludendo altre società (cosa importa ai ricchi se i poveri soffrono?)
Sennonché da qualche parte è filtrata la notizia che il Catania sarebbe al primo posto nella graduatoria delle squadre da ripescare. Ma come una serie B a 20 squadre ripescando proprio quei rompiscatole del Catania? No, non è possibile, facciamola a 19 squadre, in barba alla legalità, e teniamo fuori la squadra dello scomodo Pietro Lo Monaco.
Intanto il Commissario della Figc Roberto Fabbricini dimostra di essere un «Re tentenna», così venne chiamato Carlo Alberto di Savoia, il quale dopo aver appoggiato i moti rivoluzionari, nel 1821, dichiarando di difenderli a costo della propria vita, tradì e divenne conservatore.
Ebbene il Commissario della Figc ha dichiarato il 10 luglio, prima della sentenza d’ammissione ai ripescaggi di Novara e Catania, il 17 luglio, dopo la sentenza, il 25 luglio e il 31 luglio che il format della serie B non sarebbe mai e poi mai cambiato, perché vietato dal regolamento federale. Ha ribadito il concetto in data 1 agosto, dopo la seconda sentenza che dava via libera ai ripescaggi di Catania e Novara e il 3 agosto. Poi qualcuno, forse l’ha convinto che, o con 20 o con 22 squadre, bisognava ripescare il Catania. Fabbricini, dopo l’affermazione «Devono passare sul mio cadavere» ha fatto seguire il silenzio.
La Lega di serie B, pilotata dai boss, ha scelto di andare avanti per la sua strada, ma se in Italia il Diritto e le leggi valgono ancora qualcosa le conseguenze di questa scelta illegale saranno davvero disastrose.
A questo punto l’unica via d’uscita, secondo il parere di chi segue il calcio da quasi sessant’anni (il mio) sarebbe quello di fare una serie B a 24 squadre con dentro Catania, Novara, Siena, Ternana e Pro Vercelli con 6 retrocessioni, quattro dirette e due attraverso i play out e poi ripetere l’esperimento la stagione successiva in modo da portare la serie B a 20 squadre, come vuole Claudio Lotito. La mia onestà intellettuale mi impone di dire che non sono contrario a una serie B a 20 squadre, semplicemente è illegale farlo adesso e ridurre il format se prima non viene accuratamente programmato. Sono più che sicuro che la serie B non sarà a 19 squadre, ma mi sorge un serio dubbio: Lotito non vuole la serie B a 22 squadre o, sic et simpliciter, non vuole il Catania in serie B?
Intanto la squadra ha reagito e ha dominato per tutto l’arco della partita un Verona apparso inferiore al Catania, tanto che una trentina di tifosi provenienti dal Veneto a incitare la squadra scaligera e a chiedere, in maniera provocatoria, la serie C per il Catania, sotto l’onta della brutta figura, hanno improvvisamente perso la voce.
I vari Crescenzi, Marrone, Laribi, Ragusa, Di Carmine e Matos, che dovrebbero dominare la serie B, sono sembrati scolaretti a lazione di Lodi e compagni.
Non c’è stata partita: il Catania ha ipotecato il passaggio al turno successivo (incontrerà il Sassuolo) andando in vantaggio con Silvestri e raddoppiando in chiusura di primo tempo con Marotta, bravo a finalizzare una geniale invenzione di Lodi. Nella ripresa i ragazzi di Sottil hanno controllato la gara non rischiando niente e il Verona da presunto leone si è trasformato in un mansueto cagnolino domestico.
Non posso astenermi da una considerazione: se gli ingredienti sono quasi gli stessi della scorsa stagione perché le pietanze sono del tutto differenti e il Catania domina a Foggia e zittisce il Verona? La risposta sembra più che logica: è cambiato il cuoco. Quello che aveva il Catania è finito a Livorno e, dopo essersi salvato ai calci di rigore contro la Casertana, è stato eliminato perdendo in casa contro il Crotone. Insomma, non ha superato «La prova del cuoco».
A questo punto poco importa. Ai tifosi del Catania importa che il Catania ritorni in serie B, altrimenti, come scriveva il divin poeta, ci sarebbe da dire “Ahi serva Italia, di dolore ostello, // nave senza nocchiere, in gran tempesta//, non donna di provincie, ma bordello!
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line suwww.sportenjoyproject.com
Catania, 13 agosto 2018
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini bbc.com )
Facebook comments:
Lascia un Commento
Occorre aver fatto il login per inviare un commento