Se la rotonda vittoria contro la Vibonese poteva anche costituire un banco di prova poco attendibile la trasferta di Caserta, contro una delle pretendenti alla promozione, si presentava con un coefficiente elevato di difficoltà. Alla fine, per quel che si è visto in campo, è emerso nitido un primo verdetto: la Casertana non è assolutamente all’altezza del Catania e se avversario ci sarà per gli uomini di Sottil questo, almeno per il momento, non può essere di certo la Casertana perché la superiorità dei rossoazzurri è stata così evidente da non lasciare dubbi. Per una manciata di secondi non è arrivata la terza vittoria consecutiva del Catania e la terza sconfitta della Casertana che tradotti in termini concreti avrebbero significato squadre a pari punti con il Catania con tre partite in meno disputate, ovvero un distacco nei confronti dei rossazzurri che i campani, probabilmente, non avrebbero potuto più colmare.

Il Catania visto a Caserta ha superato a pieni voti il primo esame serio e non ha vinto solo perché nel festival degli orrori e della crudeltà messo in scena a partire da quest’estate dalla Lega di serie B e da un manipolo di prepotenti, sconsiderati e incapaci che ha deciso di non decidere, appoggiando Balata, a farne le spese sono state tutte le povere squadre “ripescabili” in serie B che non hanno potuto iniziare il campionato alla pari con le altre. I calciatori non sono dei robot telecomandati, così il Catania, dopo aver dominato il primo tempo, a venti minuti dalla fine ha accusato un calo fisico e la Casertana, nei minuti di recupero, ha pareggiato. La superiorità del Catania, comunque, è stata così evidente che se a quattro minuti dal termine lo stremato Marotta avesse depositato in rete un facile pallone su un cross tagliato di Barisic per i padroni di casa sarebbe stata notte fonda. Ad ogni modo il Catania merita un caloroso e sincero applauso e un altro applauso ironico lo dedico alla masnada di allegri colpevoli, nessuno escluso, coalizzati con leggerezza e incoscienza a determinare una situazione, che ancora non è arrivata alla parola fine, che sta facendo sbellicare dalle risate persino i leoni della savana e pinguini del Polo Sud.

A ogni modo, un pareggio esterno in campo difficile come quello di Caserta non è certo da buttare via, visto che la Casertana lo scorso torneo ha tolto ai rossazzurri sei punti su sei, anche se quel Catania aveva in panchina un altro condottiero, un allenatore così bravo, tanto che lui in serie B ci è arrivato… e sta facendo le fortune del Livorno. A pensarci bene anche il Trapani lo scorso torneo ha tolto al Catania sei punti su sei, ovvero Casertana e Trapani sono state le due squadre che più di altre hanno determinato la non promozione del Catania. Ironia della sorte i primi due esami seri per il Catania. Il primo è stato superato con un ottimo pareggio esterno, martedì toccherà al Trapani che, classifica alla mano, insieme alla Juve Stabia, molto più della Casertana, appare come l’ostacolo vero che i rossazzurri dovranno superare per approdare in serie B. Martedì il Catania non potrà fallire e non fallirà.

Tornando alla gara con la Casertana, dopo una prima fase di studio, gli uomini di Sottil sono apparsi subito determinati e autorevoli. Il vantaggio è arrivato al 23’con Curiale (non dimentichiamolo il capocannoniere dello scorso torneo) bravo a girare di testa in rete una sponda di Silvestri su calcio d’angolo battuto da Lodi. La Casertana ha reagito con rabbia ma il Catania ha controllato senza affanni ed è andato al riposo in vantaggio. Nella ripresa il copione della gara non è cambiato fino a venti minuti dalla fine quando i rossazzurri hanno avvertito un calo fisico. Al 77’ i padroni di casa hanno colpito in pieno la traversa con l’ex Blondett su un pallone spiovente calciato dalla bandierina da Vacca. Nel recupero è arrivato il pareggio firmato da Floro Flores, che ha ribadito in rete una corta respinta di Pisseri su punizione battuta da Pinna. Ma come già detto all’ 86’ Marotta ha sciupato la rete del raddoppio.

Alla fine la Casertana non ha rubato nulla e il pareggio ci può anche stare, ma per volare in alto non bastano i soli i nomi, i vari Castaldo, Vacca, Floro Flores, D’Angelo sono degli ottimi elementi ma certamente non possono far paura a una squadra che oltre ad avere i nomi, in più e ancor più qualitativi di quelli della Casertana, ha in corpo la rabbia di chi ha subito un clamoroso furto, è stato preso in giro, e ancora non è stato risarcito.

TINO LA VECCHIA