Il Catania esce fra gli applausi: viene eliminato da un mediocre Sassuolo ma meritava ampiamente di passare il turno.

Non sempre nel calcio vince chi merita, anzi non capita quasi mai quando a sfidarsi ci sono squadre che militano in categorie diverse. A sfidare il Napoli nella gara valevole per gli ottavi di Coppa Italia sarà, come previsto il Sassuolo e non il Catania. Ma il Sassuolo, diciamolo subito e senza mezzi termini, ha superato il turno non perché ha meritato di superarlo, soltanto perché questa orribile formula è stata ideata per favorire le squadre più forti. Si fosse disputata al Massimino e non al Mapei di Reggio Emilia questo Sassuolo, al cospetto di questo Catania, sarebbe stato senz’altro eliminato. Invece, no. Siamo ancora qui a chiederci cosa ha mai visto all’80’ il mediocre e di parte Rapuano di Rimini (mica di Gravina o di Paternò) per fischiare alcuni secondi prima che Marotta sbattesse in rete il pallone del meritato vantaggio etneo. Forse fallo di confusione? Se lo sono chiesti, senza trovare una risposta logica i due commentatori televisivi, e fra questi Eraldo Pecci, che non è certo simpatizzante del Catania. Fatto sta che nella ripartenza Matri è stato messo solo davanti a Pisseri da un geniale lancio di circa quaranta metri. Il portiere etneo ha compiuto una prodezza, ma non ha potuto nulla sulla ribattuta di Locatelli che ha colto impreparata la difesa rossazzurra e ha dato al Sassuolo la rete della qualificazione.
Dopo i primi dieci minuti in cui le due squadre si sono studiate il Sassuolo, al 14’ è passato in vantaggio con Matri che ha approfittato di un imperdonabile errore da matita rossa di Silvestre, è entrato in area e non ha lasciato scampo a Pisseri.
Qualcuno pensava fosse il preludio di una goleada, visto che a sfidarsi in campo c’era una squadra di serie A contro una di serie C. Invece, il Catania ha avuto una reazione rabbiosa costruita su scambi veloci, su un pressing asfissiante e su belle trame di gioco. Fra lo stupore generale il Sassuolo è stato messo alle corde. Al 17’ un gran tiro di Baraye (gran prova la sua), deviato da Lemos ha colpito il palo a Pegolo battuto. Al 21’ Curiale veniva stretto in area da Lemos (mezzo disastro) ma l’arbitro non ravvisava gli estremi di un rigore che sembrava chiaro. Al 27’ il Sassuolo poteva chiudere la gara con Matri che entrava in aerea e tirava mirando all’angolino, ma Pisseri compiva una prodezza e deviava la palla sul palo. Il Catania continuava a pressare e De Zerbi, molto preoccupato, sgridava i suoi temendo il peggio. Infatti, al 40’ il Catania pareggiava con una gran rete di Brodric che superava due avversari e batteva Pegolo con la palla che entrava dopo aver colpito il palo.
Il primo tempo si chiudeva mettendo in mostra un grande Catania, tanto che un commentatore televisivo onesto e competente come Roberto Rambaudi riconosceva che fra le due squadre non s’era vista nessuna differenza di categoria.
Nella ripresa ci si aspettava la reazione del Sassuolo, invece a tenere in pugno la gara erano ancora i ragazzi di Sottil. Al 60’ la Fortuna si dimostrava nemica del Catania quando una spettacolare deviazione di Brodric (grande prova) si stampava sul palo.
Con De Zerbi sempre più preoccupato, il Catania continuava a essere pericoloso.
Al 72’ Manneh, che era subentrato a Barisic, mentre Biagianti poco prima aveva preso il posto di Rizzo, superava di slancio Dell’Orco che lo spintonava in area. L’arbitro non ravvisava gli estremi per concedere il rigore. Si arrivava all’80’ quando Marotta, subentrato cinque minuti prima a Curiale, segnava una frazione dopo l’incomprensibile fischio dell’arbitro. Poi la rete di Locatelli a premiare coloro che dovevano vincere.
Al Catania rimane una prova brillante che fa ben sperare. In particolare per quel che si è visto oggi, il Catania ha nel giovane Brodric un elemento da tenere in assoluta. Considerazione. Adesso massima concentrazione per ottenere la vittoria a Bisceglie.

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Catania, 5 dicembre 2018
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
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