28 giugno 2012, l’ Italia batte 2-1 la Germania e approda alla finale degli Europei. Il protagonista è uno e uno soltanto, Mario Balotelli , che con la sua esultanza fa il giro del mondo e dei social.

A 21 anni, Super Mario prende per mano la Nazionale e schianta i tedeschi con una fantastica doppietta in 16 minuti, Prima un colpo di testa, poi un destro fenomenale dalla distanza che fulmina Manuel Neuer, non uno qualsiasi.

In finale l’Italia perderà malamente contro la Spagna ma tutti ricorderanno le lacrime di Balotelli, le lacrime di un giocatore che aveva dato tutto e che sembrava finalmente pronto a spiccare il volo dopo tanti proclami.

Contro Irlanda e Germania, Super Mario fu praticamente perfetto: quattro tiri in porta, tre goal realizzati, una percentuale realizzativa che si avvicina al 100%.  Sulle sue spalle venne attaccata l’etichetta di top player, ma l’esplosione si tramutò presto in illusione.

I primi mesi post Europeo al City sono da dimenticare, poi arriva il trasferimento al Milan e il Balotelli visto contro la Germania torna a farsi spazio: 12 goal in 13 partite il primo anno, 14 in 30 presenze nella seconda stagione. In rossonero Super Mario trova la sua nuova dimensione, ma la cessione al Liverpool lo farà rimpiombare nella normalità.

In Inghilterra torna a riempire le pagine dei tabloid piuttosto che le reti avversarie, colleziona panchine e tribune senza riuscire mai a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Nemmeno il ritorno al Milan si rivela la strada giusta: Balotelli butta così al vento due stagioni e perde anche il posto in Nazionale.

Conte prima e Ventura poi lo lasciano fuori dal nuovo progetto azzurro, allora Super Mario decide di rimettersi in gioco accettando l’offerta del Nizza. In Francia ritrova continuità e condizione fisica, concludendo la stagione con 17 reti totali in tutte le competizioni.

Si torna a parlare di rimpianti, di ciò che poteva essere e che non è stato. Oggi più che mai si parla di quel Balotelli che esattamente cinque anni fa piegava la Germania con i suoi muscoli e che, allo stesso tempo, non gioca una partita in Nazionale dal Mondiale 2014.

Da quel 28 giugno 2012, Balotelli ha perso tanti treni ed è rimasto nella sua eccezionale normalità. Unica, quasi inspiegabile, come quella indimenticabile notte di Varsavia.
Marco Trombetta