Giuseppe Rossi sta tornando, ancora una volta. A 30 anni è pronto a rimettersi in gioco in Serie A e a tentare una nuova (l’ennesima) rinascita con la maglia del Genoa.

Lo aveva già fatto a Firenze, dopo il calvario passato al Villarreal, ma lo ha dovuto rifare ancora una volta dopo che quella maledetta iella si è scatenata nuovamente contro di lui.

Nel 2015 ha provato a rinconquistare la Fiorentina dopo le due operazioni al ginocchio, ma ha capito che con la maglia viola non avrebbe più avuto l’occasione di rilanciarsi.

Nel gennaio 2016 prende la decisione di tornare in Spagna, nella sua Spagna, dove con il Villarreal si era consacrato come uno degli attaccanti più forti d’Europa.

Si trasferisce in prestito al Levante e ritrova subito la sua dimensione: in 17 presenze realizza 6 reti, sfiorando una salvezza che prima del suo arrivo non sembrava nemmeno pensabile.

Per un po’ sogna anche la convocazione ad Euro 2016, ma Conte ha paura della sua fragilità e lo lascia a casa. Pepito torna solo per un attimo a Firenze, prima di accettare il prestito al Celta Vigo.

Nella Liga Pepito si sente a suo agio e contro il Las Palmas torna a segnare una tripletta a quattro anni di distanza dall’ultima, quella storica realizzata al Franchi contro la Juventus.

Le coincidenze, però, sono tanto inquietanti quanto tragiche: così come dopo la tripletta alla Juve, anche dopo quella al Las Palmas (questa volta solo sei giorni dopo) Pepito si infortuna gravemente.

E’ sempre il solito ginocchio, stavolta il sinistro, a cedere sul più bello. Rossi finisce nuovamente sotto i ferri e rimane addirittura svincolato, terminando il contratto con la Fiorentina.

Pepito si rifugia come sempre nella sua New York, dove tra riabilitazione e allenamenti personalizzati inizia a preparare la strada per il suo ritorno, aspettando una chiamata dalla Serie A.

Una chiamata che arriva dal Genoa, pronto a scommettere sullo svincolato Giuseppe Rossi, che non vuole assolutamente sentirne di arrendersi. Ha ancora 30 anni e la voglia di ricominciare, nonostante tutto.

Perché Pepito non ha mai gettato la spugna e in questi ultimi mesi il suo unico pensiero è stato quello di tornare in campo. A Genova lo aspettano, tutta l’Italia lo aspetta: perché non ha mai spesso di credere in lui.
Marco Trombetta