La migliore Reggina stagionale umilia il peggior Catania stagionale e con tre violenti schiaffi lo sveglia dal sogno.
Per continuare a sognare il primo posto finale e la promozione diretta in serie B il Catania doveva compiere l’impresa di realizzare almeno 19 punti nelle sette gare che aveva a sua disposizione. Con 76 punti, verosimilmente, avrebbe vinto il campionato. Impresa davvero ardua, tanto ardua che, dopo essere iniziata con la vittoria di Catanzaro, bissata dalla vittoria contro l’imbattuta capolista Juve Stabia, quasi sul nascere, è già svanita.
In tanti ci credevano e avevano cominciato a sognare ad occhi aperti, al risveglio l’orribile realtà: incomprensibile disfatta del Catania che al Granillo di Reggio Calabria ha abbandonato i residui sogni di promozione diretta. In campo dei fantasmi senza energia, fermi con la testa alla vittoria conseguita contro la Juve Stabia. Rispetto alla vittoriosa gara contro la capolista l’allenatore Novellino ha confermato sei undicesimi della formazione, con la sola variante del rientrante Rizzo al posto del claudicante Biagianti. Assenza pesantissima quella del capitano perché Rizzo, ma non è stato l’unico, ha disputato una gara davvero disastrosa. Ad eccezione di Pisseri, che solo compiendo delle prodezze avrebbe potuto evitare le tre reti subite, nessun calciatore ha meritato la sufficienza, anzi si stenta parecchio ad individuare il peggiore in campo.
Ma è stato tutto il Catania, sin dalle prime battute di gioco, che ha dimostrato di non esserci con la testa e di subire la grinta degli avversari che con la vittoria odierna non muteranno di una virgola la loro classifica finale ma avranno semplicemente tre punti in più. La Reggina veniva da soli due punti conquistati nelle ultime cinque gare disputate, frutto di due miseri pareggi ma, come capita quasi sempre a tutte le squadre che incontrano il Catania, ha disputato in assoluto la miglior gara stagionale. Eroe della giornata il trentenne Nicola Strambelli che dopo essere stato l’artefice principale del 3-1 con il quale il Potenza ha battuto il Catania, cambiata maglia, ha rifilato una doppietta ai fantasmi del Catania. I padroni di casa sono andati in vantaggio al 12’ con l’estroso esterno che, complice la dormita generale della difesa etnea, con Silvestri e Bucolo incapaci di chiudere, con un preciso rasoterra ha trafitto Pisseri.
Il Catania ha avuto un sussulto d’orgoglio e due minuti dopo Lodi ha liberato Bucolo in area, il centrocampista ha scambiato con un compagno e ha effettuato una bella girata respinta con una prodezza da Confente. Il Catania è finito lì. Per tutto il primo tempo la squadra di Novellino ha cercato di organizzarsi ma i calciatori amaranto arrivavano sempre primi su ogni pallone e c’è voluta una bella parata di Pisseri per evitare il raddoppio.
Nella ripresa ci si aspettava la reazione del Catania, invece la gara si è chiusa dopo appena due minuti quando il disastroso Silvestri ha atterrato in area lo scatenato Doumbia. Rigore sacrosanto che Bellomo ha trasformato spiazzando Pisseri e insaccando alla destra del portiere etneo. Il Catania ha accusato il colpo ed è scomparso letteralmente dal campo. I pochi tentativi etnei sono stati prontamente neutralizzati dalla difesa di casa, orchestrata da Gasparetto che, almeno per la gara odierna, ha dimostrato in fase difensiva di essere tutt’altra cosa rispetto a Silvestri.
Al 56’ la difesa del Catania ha pasticciato ancora non riuscendo a rinviare la sfera che è pervenuta a Strambelli il quale dal limite ha colto l’angolo alto alla destra di Pisseri, confezionando l’umiliante 3-0. Irriso dagli avversari il Catania ha perso anche il controllo dei nervi. Al 59’ Marotta è stato richiamato in panchina da Novellino e sostituito con Curiale. L’attaccante rossazzurro, evidentemente non resosi conto di aver fornito una prestazione squallida e di aver dato un apporto nullo, uscendo ha inveito in maniera vistosa contro l’allenatore che ha fatto finta di niente. Il subentrato Curiale nell’oltre mezz’ora di gioco a sua disposizione, è riuscito nell’impresa quasi impossibile di far peggio di Marotta perché nel finale di gara si è anche fatto espellere per un fallo tanto evidente quanto sciocco.
Catania in totale confusione, privo di qualsiasi spunto degno di una squadra che lotta per la promozione e pubblico del Granillo in estasi. A nulla sono valsi i cambi operati da Novellino. Partita nata male, impostata male anche dall’allenatore e giocata (si fa per dire) male. In sintesi, Pisseri a parte, non si è salvato nessuno.
Sconfitta che sveglia da un dolce sogno e contemporaneamente lasci perplessi perché c’è modo e modo di perdere e il Catania oggi ha scelto il peggiore.
Per conquistare il primo posto si doveva arrivare a quota 76, adesso, anche vincendo le sei rimanti gare il Catania può fare al massimo 75 punti e le percentuali che ci riesca sono quasi inesistenti.
Il Catania visto a Reggio Calabria, o meglio non visto, deve solo ricompattarsi, prepararsi per i Play off e cercare di mantenere almeno il terzo posto in classifica.
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Catania, 24 marzo 2019
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
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