E per tetto un cielo di ombrelli
E per tetto un cielo di ombrelli
di Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine
Águeda, Portogallo, è il comune dove nel 2011 per la prima volta, durante il festival dell’arte “Ágitagueda”, incominciò la tradizione di appendere centinaia di coloratissimi ombrelli sopra le strade. Potremmo dire un modo originale di coniugare arte spicciola & pragmatismo, considerando quest’iniziata anche un pratico sistema per smorzare la calura estiva tipica di quelle zone. Un’idea semplice, poco costosa, di forte impatto visivo e cosa non trascurabile: replicabile, ovunque. Catania, pescheria, ultimo tradizionale cuore pulsante di una città dove i luoghi simboli come “a Fera ‘o luni” o i negozi di bomboniere, scarpe e abiti di via Garibaldi, da tempo hanno ceduto il passo all’invasione di Cina e Africa. Ed è proprio a ridosso di questa via che si dipana un dedalo di stradine lastricate in pietra lavica, dove resistono ancora i pescivendoli, le macellerie, i fruttivendoli e qualche alimentare, creando quel tradizionale miscuglio di odori inalterato nel tempo misto a urla tipiche di chi decanta la propria merce insieme a passionali, accese, contrattazioni sul prezzo. Luogo dove centinaia di catanesi, d’estate mischiati a decine di turisti avidi di foto dai colori abbacinanti, ogni giorno sciamano cercando il migliore acquisto tra qualità e prezzo. Tutto un andirivieni, con donne e uomini con le mani aggrappate a pesanti buste di plastica ben assortite nei loro contenuti, in un girare e rigirare intorno alle bancarelle per comprendere dove cogliere l’affare migliore, fosse anche il ridotto acquisto di cento grammi di frutta. Una contrattazione a volte infinita, a volte breve per scelta di una delle due parti in causa, a volte conclusa senza un nulla di fatto. Scene reiterate nei decenni, sempre uguali nella loro essenza anche se uniche nella loro dinamica, ultime foriere di un tempo che fu, luogo dove Amazon sembra essere più il nome di un extraterrestre che un portale degli algidi acquisti on line. E gli ombrelli? Già gli ombrelli, dimenticavamo. Idea replicabile si diceva…ed ecco che anche da noi, come in Portogallo, ti ritrovi appesi centinaia di ombrelli in queste storiche stradine, fissati tra le cassette di pesce e il cielo, tra gli schiamazzi, il pavimento in pietra lavica bagnato dall’acqua che cola dalle vasche e i primi piani delle case antiche, e quando la sera il luogo muta volto, eccoli ancora lì, illuminati tra i tavoli dei ristoranti e le stelle. Sì, ci può stare, un bel tocco di colore non guasta mai, anche se in un luogo di per sé cromaticamente già non avaro. Certo, se a questa originale iniziativa seguisse, di pari passo, anche un poco più di pulizia delle strade si potrebbe pensare a un ideale gemellaggio d’immagine con l’amena cittadina portoghese, colorata anch’essa ma, guardando le foto, con le vie dove non si riesce a scorgere nemmeno il più classico pezzetto di carta buttato in strada da qualche “distratto” passante. Saremo in grado di replicare anche questo?
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com
Catania, 30 luglio 2019
( fonte foto Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine )
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