F.C. Gravina – Sportenjoy: quando integrazione fa rima con pallone
di Concetto Sciuto

Sarebbe stata una semplice amichevole di calcio tra due formazioni composte da giovani con tanta voglia di fare bene, con a latere qualche nota di cronaca da raccontare, se uno dei due team non rappresentasse in sé un mezzo miracolo di volontariato. Stiamo parlando dell’amichevole tra l’F.C. Gravina, squadra che milita in seconda categoria, e la nazionale Sportenjoy dell’eclettico Manlio Grimaldi, team composto da extracomunitari che hanno trovato nel mondo del calcio, anche se minore, un ottimo viatico per mettere in essere quel tanto celebrato concetto di integrazione che riempie la bocca a tutti ma dove poi sono in pochi concretamente ad agire.
Vederli giocare con le loro magliette azzurro smagliante, e con tanto di scarpe chiodate multicolor, contro una buona formazione come l’F.C. Gravina, sembrerebbe nulla di eccezionale se ci si dimentica di contestualizzare le problematiche inerenti alla loro condizione di immigrati. Perché per loro, dare “seriamente” calci ad un pallone (e a un passato che sperano non ritorni mai più), rappresenta oggi molto più di uno svago, considerando che fino a poco tempo fa hanno desiderato almeno di non affondare all’interno di una di quelle carrette del mare che li ha portati in salvo nelle nostre coste, dopo aver subito umiliazioni e violenze di ogni genere. Un vituperato sport come il calcio, più volte arena di violenti scontri tra tifoserie, in questo caso mostra il suo volto migliore, così come dovrebbe essere sempre. Difatti, gioco di collaborazione per antonomasia, potenzialmente ha in sé tutti gli anticorpi per combattere concetti come discriminazione, razzismo e alterità, perché è uno sport dov’è palese l’idea di reciprocità che fa scaturire in ogni atleta la sana (e indispensabile) esigenza di cooperare con l’altro, poiché solo tutti insieme si fa gol. Sabato pomeriggio, nel campo sportivo comunale di Gravina, abbiamo avuto la fortuna di assistere a un evento che ci ha mostrato quanto detto fino adesso. Poi la cronaca della partita, finita con un bel 3- 1 a favore della formazione di Manlio Grimaldi dove si è messo in evidenza il “solito” Salifu, attaccante di razza, autore di una doppietta, e Sidat che ha realizzato un bel gol da fuori area. Note positive anche per il diciasettenne Bruno Cassaro, catanese, in pratica l’unico “extracomunitario” della formazione. Battuta scontata a parte, c’è stato tanto altro in un incontro che certamente non ha fatto annoiare, come un rigore sbagliato e due traverse per la Sportenjoy, e un rigore centrato e un gol mancato per il Gravina. E un bravo va anche alla squadra di casa, per non aver lesinato volontà di giocare con responsabilità come fosse stata una vera partita di campionato, perché, credeteci sulla parola, è stato un incontro dove ha prevalso l’impegno di entrambe le squadre che hanno giocato come se in palio ci fossero i tre punti, con il Gravina che ha provato fino all’ultimo a recuperare il risultato. Ma come si dice, forse banalmente ma sinceramente, in questi casi? Il risultato poco importa, perché era già stato acquisito ancor prima di cominciare: una vittoria per tutti e un altro piccolo passo verso un futuro dove ci si augura che la sola differenza tra gli uomini dovrà essere solo nel carattere di ognuno di noi che ci rende essere unici e irripetibili al di là del colore della pelle, ma sempre uguali perché apparteniamo tutti al quel genere chiamato umanità. Alla prossima.

Catania, 8 settembre 2019
Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine )

Questo articolo è stato pubblicato su www.sportenjoyproject.com