Catania depotenziato: sconfitta in Lucania senza attenuanti e difesa da sistemare
Catania depotenziato: sconfitta in Lucania senza attenuanti e difesa da sistemare.
di Tino La Vecchia
Dunque, vediamo un po’ facciamo un po’ i conti. Le partite del campionato saranno trentotto se continua così al Bari del boss Aurelio De Laurentis concederanno trentotto calci di rigore a favore! Fino ad ora uno a partita: uno inesistente contro la Sicula Leonzio, che ha permesso ai galletti di portare a casa immeritatamente i tre punti, uno nella gara casalinga contro la Viterbese Castrense, che non ha evitato ai pugliesi la sconfitta e uno molto dubbio al 95’ oggi a Rieti che ha consentito ai pugliesi di scippare i tre punti ai laziali. Così il Bari su cinque reti realizzate, visto che Antenucci i rigori li sa tirare, tre le ha segnate su rigore e se continuerà così per le avversarie non ci sarà spazio e ritornerà in serie B anche senza meritarlo. Tanto, ormai ci siamo abituate alle vergogne italiane, e non solo calcistiche.
Voi direte il Catania deve pensare a fare il Catania e non guardare le avversarie. Va bene, siamo d’accordo, ma non è nemmeno giusto che una concorrente diretta, la più opulenta, la più prestigiosa, parta con un minimo di dieci punti che le saranno regalate dagli arbitri pronti a genuflettersi sotto il potere politico ed economico di De Laurentis. Adesso ci siamo rotti un po’ tutti le scatole di questa sudditanza che corre il rischio di uscire fuori dalla sfera della psicologia per diventare sudditanza palese e nemmeno tanto nascosta. E ora che il Catania, la Reggina, il Catanzaro e le altre squadre che aspirano alla promozione facciano sentire forte la loro protesta. Morale della favola il Bari doveva avere in classifica due punti, col pari contro la Leonzio e il pari di Rieti e invece si ritrova a sei punti, pronto a balzare in vetta, sotto la spinta di qualcosa che ha poco a che vedere con il calcio.
Il Catania, ospite del Potenza ci ha rimesso le penne e ha rimediato la prima sconfitta in campionato, come l’anno scorso, con un copione che sembra quello della passata stagione: sconfitta con due reti di scarto senza attenuanti.
Per la difficile gara sul campo lucano Camplone, ancora una volta ha confermato gran parte della formazione della settimana precedente, unica novità Curiale schierato, a sorpresa, al centro dell’attacco al posto di Di Piazza. I padroni di casa, decisi a far rispettare il fattore campo e memori della rotonda vittoria ai danni del Catania durante lo scorso torneo, partono subito forte e dopo tre minuti si avvicinano alla rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Catania ha dimostrato di soffrire maledettamente i calci piazzati e al 12’ capitola sugli sviluppi di un corner per un colpo di testa del pericoloso Giosa che sorprende un incerto Furlan. La squadra di Camplone reagisce e al 19’ Ioime, prodotto del vivaio del Catania, è costretto a deviare in angolo una potente conclusione di Dall’Oglio, sporcata da un difensore.
Al 26’ Saporetti, che durante queste uscite non ha convinto per niente, avverte delle noie muscolari e viene sostituito da Esposito, anch’egli poco convincente e a sua volta sostituito a inizio ripresa.
Al 34’ esce l’ammonito Dall’Oglio e gli subentra Llama. Prima dell’intervallo si materializza il fantasma dello scorso campionato e al 41’ il Potenza raddoppia con Isgrò. Il mancino di casa si rende protagonista di una bella azione personale ma sul suo sinistro Furlan compie una papera colossale non riuscendo a controllare un tiro non irresistibile e facendo rimpiangere ancora una volta Pisseri. Ai tanti tifosi che hanno criticato Matteo Pisseri perché dopo due stagioni strepitose, nell’ultimo campionato si è reso protagonista di qualche gara poco convincente si deve far presente che il Furlan visto in questo scorcio del campionato, purtroppo, ancora non vale nemmeno il Pisseri delle prestazioni altalenanti. Se continua così il Catania sarà costretto a tornare in fretta sul mercato cercando nella lista degli svincolati perché un portiere come il Furlan attuale gli farà perdere tanti punti preziosi. La speranza è che l’ex Catanzaro, celebrato troppo in fretta come un portiere di categoria superiore, possa trovare la forma ed emergere in fretta. Prima il rigore causato in maniera sciocca contro l’Avellino, poi l’incertezza odierna. Sei reti subite in tre gare disputate sono troppe e suonano come un grosso campanello d’allarme. Primo tempo con il Catania non pervenuto e il Potenza meritatamente in vantaggio.
Nel secondo tempo entra subito Mbende per Esposito e al 58’ Mazzarani e Lele Catania per Sarno e Di Molfetta. La musica non cambia, anche se al 66’ Curiale, servito da Catania, si divora una rete fatta che avrebbe potuto riaprire la gara.
A questo proposito appare incomprensibile la scelta di schierare Curiale al posto del più pimpante e prolifico Di Piazza. Il Catania ci tenta ancora ma al 83’ il portiere di casa si supera e devia una conclusione di testa ravvicinata di Mazzarani. La partita non si riapre più e nei minuti di recupero Ioime è strepitoso nel togliere dall’incrocio dei pali un’altra deviazione di testa stavolta ad opera di Catania.
Per quanto visto nel primo tempo la sconfitta degli uomini di Camplone è meritata, per quanto riguarda la seconda parte dell’incontro la sconfitta ci sta, ma il punteggio punisce troppo i rossazzurri che avrebbero meritato la rete della bandiera.
Catania da rivedere, soprattutto in difesa dove Furlan attualmente non dà garanzie, Silvestri non garantisce il salto di qualità, Saporetti fin qui è stato deludente, Esposito, così come l’anno scorso, non sembra all’altezza di una squadra che deve lottare al vertice. In definitiva molto meglio il subentrato Mbende che fra Saporetti, ed Esposito sembra il più forte. E poi rifacendomi al titolo di una bella canzone di Claudia Mori, analizzando l’esclusione di Di Piazza spero che… non succederà più.
Catania, 11 settembre 2019
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini lasicilia.it )
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com
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