Catania fuori casa è un disastro: tre sconfitte in quattro trasferte. Ternana, quattro vittorie esterne su quattro, e Reggina prendono il volo.
di Tino La Vecchia
Con tutto il rispetto per Potenza e Monopoli, a Reggio Calabria il Catania di Camplone affrontava il primo vero big match del campionato. Gli esiti delle prime sei giornate hanno confermato che le squadre più accreditate per il salto di categoria sono proprio quelle indicate come favorite ai nastri di partenza: Reggina, Catanzaro, Ternana, Catania e Bari, con queste ultime che sono in difficoltà, anche se il Bari, pur non convincendo, vincendo sul campo della matricola Picerno, si è portato nella parte sinistra della classifica. Al momento non c’è una squadra come la Juve Stabia dello scorso torneo che fece il vuoto già dopo dieci partite, il campionato mostra un cinque-sei squadre che si equivalgono, ma Ternana e Reggina si sono prese un vantaggio importante. Alla fine a fare la differenza dovrebbero essere i piccoli particolari.
Fra questi, senz’altro il fattore campo, l’ampiezza della rosa e la tenuta atletica.
Il Catania, almeno fin adesso in casa c’è ma in trasferta è un disastro.
La sconfitta di Potenza e di Monopoli, contro avversari non certo superiori, dopo la vittoria tennistica di Avellino, hanno messo in evidenza tutte le grosse difficoltà del Catania formato esterno. La gara di Reggio Calabria valeva doppio con le due squadre che presentavano lo stesso identico rendimento: nove punti in casa e tre fuori casa ed entrambe in perfetta media Inglese. Inevitabilmente, una delle due doveva scendere sotto la media, purtroppo è capitato al Catania che incassa la terza sconfitta su quattro trasferte.
Camplone per la sfida in terra calabra ha scelto di confermare lo stesso undici di partenza che ha travolto in casa la Cavese, ma la Reggina è una cosa e la Cavese un’altra. L’undici di partenza del Catania vedeva Furlan in porta, Calapai e Pinto come esterni, Mbende e Silvestri centrali, Rizzo, Welbeck e Lodi a centrocampo e Di Molfetta e Mazzarani esterni d’attacco a sostegno della punta centrale Di Piazza.
Appena tre minuti di gioco e la Reggina si porta in vantaggio con Corazza che trasforma in oro un cross dell’ex Garufo sorprendendo la retroguardia del Catania. Ancora aspettiamo il miglior Furlan, nella speranza che il portiere non sia come il Godot di Samuel Beckett. Catania colpito a freddo e spaventato della dura lezione subita nello scorso torneo sul terreno della Reggina dove rimediò una sconfitta pesante. Subito dopo la rete del vantaggio fra i padroni di casa s’infortuna Garufo ed è costretto a uscire. Il Catania cerca di reagire col volenteroso Mazzarani, forse il migliore dei rossazzurri, ma è l’atro ex rossazzurro Blondett a sfiorare il raddoppio tirando fuori da ottima posizione.
Le cose si mettono male per il Catania perché la Reggina tiene bene il campo. Al 29’ l’arbitro annulla i raddoppio dei calabresi per un evidente fuorigioco. Ci tenta ancora Mazzarani ma Guarna non si fa sorprendere.
Il primo tempo si conclude con la Reggina meritatamente in vantaggio per 1-0.
Nella ripresa Camplone cambia Di Piazza e Pinto e al loro posto entrano Curiale e Biondi. Il Catania sembra in grado di arrivare al pareggio, ma il pareggio non arriva. Dopo appena quattro minuti della ripresa Mazzarani pesca in area Curiale che manca clamorosamente il pareggio fallendo un rigore in movimento. Il Catania ci tenta ancora con Welbeck che mette in grande difficoltà Guarna. Occasioni per entrambe le squadre, ma la Reggina è in vantaggio e ci rimane. Al 65’ Esce Rizzo subissato dai fischi dai i suoi ex tifosi (meritatissimi per quanto ha fatto vedere oggi) ed entra Llama. I rossazzurri sono volenterosi, sfiorano il pareggio ma sono condannati dalla distrazione inziale che regala alla Reggina i tre punti che la fanno volare. Battuto il Catanzaro a Caserta con i campani che hanno raggiunto in classifica il Catania, la Ternana, capace di vincere la sua quarta partita esterna su quattro, resta da sola in testa a 16 punti, la Reggina si porta al secondo posto con 15. Il Catania rimane indietro fermo a quota 12. Quattro punti di distanza sono recuperabilissimi ma il prossimo turno ci presenta un Ternana- Catania perdere e andare a meno 7 sarebbe un durissimo colpo per le ambizioni della squadra di Camplone.
Il calendario iniziale del Catania era durissimo, l’avevo detto subito, adesso bisogna stringere i denti e non perdere a Terni, poi il calendario diventerà amico e il Catania, rimanendo in quota, potrebbe riservare piacevoli sorprese.
Ad ogni modo bisogna essere onesti e non nascondere il sole con un dito: la rosa del Catania ha tante pecche che si possono e si devono correggere. Per prima cosa il portiere. Fin adesso, Furlan ha deluso, anche se oggi l’ex Catanzaro è andato meglio delle precedenti occasioni. La difesa necessità con urgenza di un centrale forte.
A centrocampo Rizzo, dopo il pessimo campionato dell’anno scorso, era dato per partente, misteriosamente, è rimasto in organico e continua a fornire un rendimento complessivo ben al di sotto della sufficienza. In attacco Curiale, dopo lo splendido campionato di due stagioni addietro, l’anno scorso si è smarrito e stenta a ritrovarsi, a Potenza si è divorato la rete del 1-2 che avrebbe aperto la partita, oggi ha sbagliato la rete del facile pareggio. Camplone si ostina ad operare certe scelte nella formazione iniziale e nei cambi. Così com’è il Catania non va, almeno non va in base a quelle che sono le sbandierate ambizioni della società.
Speriamo che la statistica dia una mano al Catania e la squadra esca imbattuta da Terni perché perdere quattro partite consecutive in trasferta è difficile per tutti.
Catania, 29 settembre 2019
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini strettoweb.com )