Il Catania fallisce il riscatto e nel secondo minuto di recupero si fa raggiungere dal modestissimo Bisceglie
Il Catania fallisce il riscatto e nel secondo minuto di recupero si fa raggiungere dal modestissimo Bisceglie.
di Tino La Vecchia
Dopo la pesante batosta subita a Vibo Valentia il Catania ha cercato di raccogliere subito i cocci di una stagione calcistica che appare già rotta. La società, e non poteva essere altrimenti, ha dato il benservito a Camplone che non ha mai convinto e ha richiamato al capezzale del grande malato Cristiano Lucarelli. L’allenatore livornese non si è fatto pregare ed è venuto subito in cerca di riscatto, sapendo in cuor suo che la promozione di due anni fa non è arrivata soprattutto per i suoi errori.
Adesso Lucarelli, che ha anche vissuto anche la fallimentare esperienza in serie B nella sua Livorno, dovrebbe essere più maturo e più esperiente, insomma dovrebbe essere all’altezza di guidare una squadra di serie C cercando di trarre il massimo.
La rosa a sua disposizione non è quella di due anni fa, inutile prenderci in giro, ma non è nemmeno un organico tale da subire cinque reti dalla Vibonese.
Visto l’esiguo tempo a sua disposizione Lucarelli si è affidato a due senatori, come Biagianti e Marchese calciatori che conosce bene e che dal punto di vista dell’impegno da quando hanno vestito la maglia rossazzurra non hanno mai tradito dimostrando la massima serietà. Per la gara dell’immediato riscatto il neo tecnico ha scelto un 3-5-2 con Furlan in porta, Biagianti, Silvestri e Mbende centrali difensivi e un centrocampo formato da Marchese e Calapai esterni con Rizzo, Welbeck e Lodi con le due punte Mazzarani e Di Piazza. Il pericolo poteva essere costituito dal centrocampo poco dinamico, col solo Welbeck in grado di correre, visto che Rizzo da tempo non corre più, Biagianti e Marchese non potevano certo essere al massimo della forma e Lodi di solito ha il compito di costruire. Per mitigare questo eventuale pericolo Marchese ha avuto l’ordine di coprire la difesa. Insomma una squadra che ancora deve ritrovare il miglior assetto con assenze pesanti, prima fra tutte quella di Sarno. Il Bisceglie da parte sua si presentava al Massimino con una classifica deficitaria, classifica che rispecchia il reale valore della squadra pugliese che è molto modesto e che ha nell’eterno incompiuto Zibert e nell’ex rossazzurro Ebagua gli unici elementi in grado di fare la differenza.
La speranza era quella che l’effetto Massimino e il maggior tasso tecnico del Catania potessero portare quei tre punti utili per non far uscire il Catania fuori dalla griglia dei Play off, in attesa di tempi migliori. La speranza, purtroppo, non si è concretizzata e il Catania nei minuti di recupero ha sciupato la ghiotta possibilità di portarsi da solo al sesto posto ed è addirittura sceso al decimo posto per differenza reti. Insomma, l’arrivo di Lucarelli non ha portato i tre punti, anche se l’allenatore non ha grandi colpe perché è arrivato da due giorni… anche se i cambi effettuati non mi sono piaciuti e quelli fatti a un paio di minuti dalla fine hanno avuto l’effetto di cogliere la difesa schierata male. Comunque, almeno per la prima partita assolvo l’allenatore livornese. La gara inizia con le due squadre impaurite. Per primo va vicino al vantaggio il Bisceglie con un colpo di testa di Gatto. Lo stesso Gatto poco dopo è costretto a lasciare il campo per problemi fisici. Al 40’ il Catania va vicinissimo al vantaggio con una girata di Mazzarani che il portiere devia sul palo. Risponde il Bisceglie al 42’ con un colpo di testa Hristov, ma Furlan (in evidente ripresa) inchioda il pallone proprio sulla linea. Due minuti dopo arriva la testa giusta ed è quella di Mbende che si spinge in avanti e insacca di testa un calcio d’angolo calciato da Lodi. Il Catania chiude il primo tempo in vantaggio e ritrova un po’ di serenità.
Inizia il secondo tempo e il Bisceglie è costretto a scoprirsi. Al 49’ il Catania ha l’opportunità di raddoppiare ma Di Piazza non sfrutta un bel servizio di Mazzarani e al 61’ è lo stesso Di Piazza che non riesce a servire Mazzarani che era in buona posizione. Al 62’ Lucarelli manda in campo Curiale al posto di un lodevole Mazzarani. Mossa secondo me sbagliata perché in questo momento Curiale è più dannoso più utile ed andava inserito Rossetti. Il Bisceglie non si rassegna e al 72’ va a un passo dal pareggio con Longo che non serve Ebagua tutto solo in area di rigore. Da parte sua il Catania non la chiude perché Curiale non riesce a mettere in rete un delizioso servizio di Di Piazza. Lucarelli richiama Lodi in panchina, e ci può stare, e manda in campo Bucolo, poi fa entrare Emanuele Catania per Di Piazza. Alla fine dell’incontro mancano nove minuti più il recupero. Lucarelli cerca di spezzare il gioco e all’86’ manda in campo Biondi per Calapai e Marchese per Saporetti. Biondi e Saporetti, appena entrati, non hanno il tempo di prendere le misure agli avversari e il Catania rischia grosso. All’88’ ci vuole tutta la bravura di Furlan che si distende e manda in angolo un destro di Ferrante. Il portiere ex Catanzaro non può nulla al secondo minuto di recupero quando Ebagua, approfittando di una difesa etnea schierata malissimo, si tuffa di testa e mette dentro la rete del pareggio. Il Catania paga le occasioni sciupate, ma il Modestissimo Bisceglie non ha rubato nulla.
Fin adesso il Catania era riuscito a vincere tutte le partite casalinghe, questo pareggio mortifica le speranze di riscossa e chiude definitivamente la lotta per il primo posto, occupato adesso dalla Reggina. Adesso il distacco dalla prima in classifica è di nove punti e pensare di recuperare nove punti alla Reggina e fantascienza allo stato puro.
Il calendario non ha aiutato il Catania, le sconfitte esterne contro Reggina, Potenza, Ternana e Monopoli hanno depresso l’ambiente e fatto perdere autostima ai calciatori. Nessuno ha considerato che le sconfitte sono venute con quattro squadre non inferiori al Catania. I rossazzurri sono stati sfortunati a incontrare queste quattro squadre tutte in trasferta e a non incontrare Rende, Rieti, Sicula Leonzio e Bisceglie nelle prime sette- otto gare e così non hanno potuto prendere slancio. Adesso lo stesso Rieti, che ha in Marcheggiani il capocannoniere del campionato con otto reti come Corazza della Reggina, costituisce un ostacolo da non trascurare. Insomma se il Catania, bastonato e umiliato a Vibo Valentia non è in grado nemmeno di battere il Bisceglie in casa è inutile fare qualsiasi tipo di discorso. Speriamo che la squadra possa riprendersi, ma già domenica col Bari sarà durissima, e conquistare una posizione dignitosa nella griglia dei Play off. Speriamo, soprattutto che Lucarelli sia davvero migliorato e non commetta tutta quella serie infinita di errori tattici e di lettura della gara, serie alla quale, purtroppo, siamo abituati. Ognuno è libero di pensarla come vuole ma nel calcio contano i risultati e quello odierno ci dice che, dopo quattro vittorie casalinghe consecutive in campionato, il Catania ha pareggiato in casa contro la squadra che delle cinque incontrate al Massimino ha la peggior classifica.
Catania, 24 ottobre 2019
TINO LA VECCHIA per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Francesco la Rosa per Sport Enjoy Project Magazine )
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on line su www.sportenjoyproject.com
Facebook comments:
Lascia un Commento
Occorre aver fatto il login per inviare un commento