Un gruppo di persone squallide sta tentando di far scomparire il Catania, ma il Catania non morirà mai
Un gruppo di persone squallide sta tentando di far scomparire il Catania, ma il Catania non morirà mai.
di Tino La Vecchia
In dieci col volto incappucciato perché non hanno il coraggio di mostrare quello che sono, anche se il loro gesto li qualifica senza nessun’attenuante. Sono semplici delinquenti, persone frustrate che non hanno mai capito niente di calcio, che non sanno nemmeno che nelle rimesse laterali non esiste il fuorigioco o che un rigorista non può riprendere il pallone respinto dal palo e, ancor peggio, non hanno capito niente della vita. Mi chiedo cosa insegneranno ai loro figli il culto della violenza? Questi loschi individui appartengono alla categoria di persone che ti scavalcano di destra in tangenziale e ti insultano e ti mandano a quel paese se protesti. Tifosi di chi? Tifosi di cosa? Cosa ci fanno dieci persone in un freddo 27 novembre sopra il traghetto? Non sono certo dei giornalisti diretti a Potenza, né persone comuni perché di solito lavorano e l’evento non è tale da giustificare l’assenza dal lavoro. Sono semplici balordi che hanno ritenuto di effettuare una spedizione punitiva nei confronti di Pietro Lo Monaco, colpevole di non aver fatto fallire il Catania, colpevole di aver risanato la società e colpevole di aver tentato di riportare il Catania in serie B senza riuscirci. Persone di bassa cultura, insoddisfatte della vita, e di conseguenza anche del rendimento della squadra che per loro rappresenta solo una semplice valvola di sfogo, che da molto tempo stanno creando tensione alla società e alla squadra insultando ripetutamente colui che ritengono il principale responsabile dei loro fallimenti quotidiani.
Certo Lo Monaco ha anche commesso qualche errore tecnico nella scelta di qualche giocatore e di qualche allenatore, avrà qualche difetto caratteriale (esiste per caso qualche persona senza difetti?) ma non è autolesionista. Ha agito sempre per il bene del Catania e ha sopportato anche quelle teste di… che con i loro cori idioti, inneggianti alla libertà di un tale che non ha di certo onorato la città di Catania, hanno reso volutamente la società etnea la più multata dell’intero calcio italiano. Ma ditemi un po’ se uno ama qualcuno o qualcosa la danneggia volutamente? D’accordo con gli striscioni di protesta perché la società l’ha fatta davvero grossa a far disputare Catania- Casertana a porte chiuse. D’accordo con il dissenso e il confronto dialettico, ma i gesti violenti no, quelli non appartengono alle persone degne di vivere nella società civile. Questi individui, per favore, chiamateli come volete ma non chiamateli tifosi e nemmeno ultras. Con il loro gesto vigliacco hanno infangato la città di Catania, la bandiera e la maglia del Catania. Mi auguro che possano essere identificati al più presto e condannati in maniera esemplare.
La società, subito dopo la vile aggressione, aveva deciso di far rientrare a Catania la squadra e di non giocare, poi qualcuno ha capito che ciò avrebbe significato dare forza e coraggio ad altri eventuali delinquenti. Il Catania, al contrario di chi ha commesso la deplorevole aggressione, ha mostrato di avere gli attribuiti ed è regolarmente sceso in campo a Potenza, con lo stato d’animo che tutti possiamo immaginare, ma carico di rabbia agonistica.
Il Catania ha vinto ha Potenza, a questo punto non importa chi ha segnato, non importa chi ha giocato. Il rigore di Curiale l’ha tirato l’intera squadra, la rete di Biondi, subito dopo il pareggio di França l’hanno segnata tutti. Il Catania ha vinto e si è qualificato per i quarti di Coppa Italia, ma non ha vinto solo il Catania. In questa Italia martoriata dalla violenza, lacerata dalla disonestà, per una volta tanto ha vinto l’impegno e la serietà sulla matta bestialità. Ha vinto la professionalità contro chi nella vita è alla ricerca di valori o forse non ne ha mai avuti.
Stanno tentando di far scomparire il Catania, ma il Catania non morirà mai.
Grazie ragazzi.
Grazie Pietro Lo Monaco, ti ringrazio. Abbiamo la stessa età e sappiamo cos’è la vita. Speriamo che col tempo lo possano capire anche gli autori del vile attentato. Se ciò avvenisse rappresenterebbe la vittoria più difficile, la più bella, rappresenterebbe il primo passo verso la civiltà.
Catania, 28 novembre 2019
TINO LA VECCHIA per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini ilovepalermocalcio.com )
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