Pochissimo pubblico, pochissimo gioco. Il Catania soffre oltremisura contro l’ultima in classifica m a fa suoi i tre punti.

di Tino La Vecchia

Sarà stata colpa di un pomeriggio che ha fatto intravedere presto le ombre dell’inverno, o forse perché il pubblico, indispettito per le recenti vicende extracalcistiche, ha preferito starsene a casa, ma la gara fra Catania e Rende, in certi frangenti ha fatto affiorare il nulla totale ed è sconfinata nello squallore. Eppure l’incontro era iniziato sotto i migliori auspici. Dopo appena sei minuti Di Molfetta si liberava sulla sinistra e calibrava un perfetto assist che Kevin Biondi, di testa, tramutava in rete. Sembrava l’epilogo della goleada, visto che il Rende fuori casa vantava il record negativo di reti subite, che divideva proprio col Catania, ben 22! Invece, la partita si spegneva come il fuoco di una candela al soffio del vento gelido della mediocrità. Il Catania aveva paura di scoprirsi, nemmeno se di fronte ci fosse il Barcellona, e il Rende spiegava ai pochi spettatori presenti al Massimino i motivi del meritato ultimo posto in classifica. La gara andava avanti per tutto il primo tempo fra passaggi sbagliati, ripartenze non finalizzate e buone intenzioni non concretizzate. Alla fine del primo tempo si contava un solo tiro in porta: quello di Biondi che aveva fruttato il vantaggio al Catania.

Nella ripresa la musica era ancora la stessa: dopo un bel lancio di Mazzarani non sfruttato da Di Piazza e un bel cross di Di Molfetta non raccolto da nessuno, il Catania ripiegava a difesa del vantaggio invitando il Rende ad andare avanti per colpirlo in contropiede. Il Rende accettava l’invito e andava vicino al pareggio al 60’ con un colpo di testa di Nossa che andava a stamparsi sulla traversa. Il pericolo scuoteva un tantino il Catania che ci metteva più grinta. Al 70’ una bella azione corale veniva vanificata da un tiro alto dieci metri e a lato altri dieci da Rizzo che dimostrava ancora una volta tutta la sua pochezza tecnica. Il Catania tentava di arrivare alla rete del raddoppio per non soffrire più ma si notava l’assenza a centrocampo di un elemento in grado di creare palle gol. Lucarelli mandava in campo Lodi al 75’ al posto di Di Molfetta e all’81’ Barisic, subentrato al 46’ a Biondi, s’involava sulla sinistra ma vanificava tutto calciando a lato da ottima posizione.

Insomma, nella mediocrità generale il Rende ci tentava e il Catania stava guardingo. A un minuto dalla fine Lucarelli richiamava Di Piazza, rinunciando alle ripartenze, e lo sostituiva con Noce. Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro sanciva la vittoria del Catania. Lucarelli scaricava tutta la sua rabbia dando un violento calcio a una bottiglietta ma lui per primo dovrebbe capire che non è possibile assistere a spettacoli simili specie quando si ha di fronte l’ultima della classe.

È inutile nasconderlo, la gara è stata scialba e poco spettacolare, il Catania ha mostrato poco gioco e poche idee, di buono, alla fine, rimangono i tre punti. Aver incontrato Rieti e Rende in rapida successione, due squadre che faranno a gara per evitare l’ultimo posto, ha fruttato al Catania il bottino di sei punti. Non vincere queste due gare avrebbe significato toccare il fondo. Ma se con il Rieti si è visto anche il gioco nella gara contro il Rende, sulla carta ancora più facile in quanto casalinga, dal punto di vista del gioco il Catania ha deluso.

Per chi non lo sapesse i rossazzurri hanno conquistato 26 dei 27 punti che hanno in classifica con squadre che occupano come posto in graduatoria dal decimo in giù.

Tornato alla guida del Catania Lucarelli si è trovato a disputare cinque gare casalinghe e solo due in trasferta. Delle gare in casa ne ha vinte solo due, pertanto, in questo momento, la sua media punti è peggiore di quella del suo predecessore.

Adesso il recupero contro la Paganese, un’altra squadra che sta sotto il decimo posto, poi la trasferta di Teramo che chiuderà il girone d’andata quindi, prima del riposo, la gara casalinga contro l’Avellino. A quel punto dieci saranno le gare con Camplone in panchina e dieci quelle con Lucarelli e si potrà far un bilancio, nella speranza, per il bene del Catania, che sia favorevole al tecnico livornese.

Catania, 8 dicembre 2019

TINO LA VECCHIA per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini lasicilia.it )

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