Il Catania non riesce a cambiare marcia: da Teramo arriva il primo pareggio esterno stagionale.

di Tino La Vecchia

Il Catania continua sulla scia della mediocrità consolidatesi sotto la gestione Lucarelli e il meno sei in Media Inglese che il tecnico livornese ha accumulato nelle nove gare che sta in panchina non è migliorato, anzi meno male che è rimasto invariato.

Alla luce del pareggio di Teramo, il Catania chiude il girone d’andata con 28 punti, ben 9 in meno rispetto ai 37 punti conquistati nelle prime diciannove gare dello scorso torneo. La sperata svolta non c’è stata, anzi. Pensare che il Catania di Lucarelli possa andare oltre il sesto posto finale al momento è follia pura, né si vede quale squadra che precede i rossazzurri possa cedere e avere un crollo. Pertanto, l’unica cosa da fare è cercare di rafforzare questo sesto posto e tentare il gran colpo in Coppa Italia nella sfida che vedrà di fronte le due grandi deluse Catanzaro e Catania, augurandoci che le cose vadano in modo diverso rispetto a un mese fa quando il Catania si impose per 3-0. Superare il turno potrebbe significare avere grosse possibilità di affrontare i Play off in una posizione migliore di quella conseguita al termine del campionato.

Questo per quanto riguarda il campo, perché sappiamo bene il pericolo concreto che sta correndo la società e le voci allarmanti e funeste che si susseguono.

Per intanto il Catania ha ottenuto a Teramo il primo pareggio esterno stagionale alla fine di una gara che ha rischiato di perdere ma che, paradossalmente, poteva vincere.

Lucarelli ha presentato una formazione un po’ più logica rispetto a quella che ha subito tre reti nel recupero contro la Paganese non nel modulo, che continua a restare un 4-2-3-1 poco spettacolare e poco fruttuoso, ma nella posizione assunta in campo dai calciatori. Il Teramo, da parte sua, veniva da una serie poco brillante, con appena 3 pareggi in cinque gare e aveva bisogno di muovere la classifica.

Alla fine è scaturita una gara nella quale entrambe le formazioni avevano più paura di perdere che desiderio di vincere. Fra le altre cose il Catania, al 35’, è stato costretto a sostituire Di Piazza (problemi muscolari) con Barisic perdendo un po’ di presunta pericolosità. Primo tempo equilibrato con poche vere occasioni da rete, al di là del gran colpo di testa di Martignago sventato con un ottimo intervento da Furlan.

Nella ripresa le due squadre non forzano i ritmi preoccupandosi di non scoprirsi. Al 57’ il Teramo ha un’ottima occasione con Mungo ma Furlan risponde con una parata strepitosa. Il Catania risponde al 62’ con Mazzarani con un destro che sfiora il palo.

La gara sembra destinata allo 0-0 invece al 78’ la sblocca l’ex rossazzurro Bombagi che batte Furlan sul primo palo. C’è da chiedersi ma cosa fa di male il Catania ai suoi ex calciatori visto che quando incontrano il Catania segnano tutti. Si teme un’altra sconfitta, magari giustificata da Lucarelli con la sfortuna che ha preso di mira la sua squadra, invece, stavolta  il Catania reagisce: Lucarelli manda in campo Sarno che fa crescere subito i rimpianti legati alla sua lunga assenza. Sarno, appena entrato in campo, crossa in modo pericoloso Tomei ribatte ed Esposito, spintosi in avanti, segna la sua prima rete stagionale. Conquistato il meritato pari il Catania all’88’ va vicinissimo alla vittoria: Sarno s’invola e serve un pallone d’oro a Curiale, subentrato al 75’ a Mazzarani. Più che sbagliare Curiale stavolta il merito va al difensore di casa Soprano che con un intervento prodigioso salva il pareggio.

Alla fine arriva un pareggio che serve a mantenere la squadra all’interno della griglia Play off, niente di più. Prima della sosta al Massimino arriverà l’Avellino e per Lucarelli sarà la sesta gara interna delle sue dieci in panchina. Mai come adesso leggere cosa potrebbe essere il futuro del Catania diventa difficile, ci vorrebbe davvero un indovino, ben diverso dei ciarlatani che si affollano in TV spacciandosi per presunti esperti di astrologia.

TINO LA VECCHIA