Anniversario omicidio Fava: quella Catania che non dimentica
Anniversario omicidio Fava: quella Catania che non dimentica.
di Concetto Sciuto
Che cosa significa avere “un concetto etico del giornalismo”? Sarebbe stato bello chiederlo a Pippo Fava che, nell’ottobre del 1981, provò a spiegare, con tagliente lucidità, a una Catania (e non solo) sorda, complice e silente, l’importanza e le responsabilità di chi fa informazione. Sono trascorsi trentasei anni dall’omicidio del giornalista siracusano ma catanese di adozione, e quel suo desiderio di poter mettere in essere quel suo “concetto etico” non è stato mai dimenticato, anzi, pervicacemente, ogni 5 gennaio ci si ritrova tutti nel medesimo luogo dove avvenne l’efferato omicidio e non solo per un mero rito fine a sé stesso. Il ricordo è sempre portato sano di cambiamenti, e così quel suo desiderio di fare (vero) giornalismo ha in buona parte attecchito, magari lentamente, ma di certo in maniera costante. Ci vorrà ancora altro tempo, d’accordo, ma la direzione sembra quella desiderata e quel corteo che, da piazza Roma è arrivato fino in via Fava, è l’ennesima dimostrazione che Catania, stavolta quella che ascolta, estranea alla malavita e che dialoga c’è, c’è stata e ci sarà. E finché esisterà una città che non dimentica, il ricordo di questo sacrificio dovrà essere reiterato punto di partenza per costruire una comunità a dimensione umana, e non dovrà essere non solo un semplice “rivedersi” ogni anno in una fredda sera di gennaio. Poi la breve, ma sempre toccante, cerimonia, semplice così come lo era Pippo, con la posa di un mazzo di fiori e l’esecuzione di due brani musicali come “Il Silenzio” e “L’inno di Mameli” da parte dei ragazzi del Liceo Musicale Turrisi Colonna e dell’istituto comprensivo Cesare Battisti di Catania. Inoltre, sono state regalate due chitarre, una da parte del Comune di Catania, rappresentato dall’assessore alla Cultura Barbara Mirabella, all’istituto Cesare Battisti, e l’altra, donata dalla Fondazione Giuseppe Fava, a una scuola media di Palazzolo Acreide, città natale del giornalista. È stata effettuata anche una raccolta firme contro la revoca del 41 bis al boss Ercolano, mentre alle 19:30 al Piccolo Teatro sito in via Ciccaglione sono stati premiati Nello Scalo, Francesca Mannocchi Nancy Porsia, tre giornalisti che si sono distinti, come citato nel sito della Fondazione Fava, “per aver indagato e raccontato il traffico di esseri umani dalla Libia e i silenzi che lo coprono. Per averci ricordato, ognuno con il proprio lavoro, che la verità si avvicina se nessun giornalista viene lasciato solo”. Ci permettiamo di aggiungere: tre concreti esempi di “concetto etico del giornalismo”, certi che il primo ad esserne contento sarebbe stato proprio Pippo.
Catania, 6 gennaio 2020
Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine )
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com
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