Un nuovo “Punto di vista” sulla disabilità: Danilo Ferrari replica nella sua Catania.

di Concetto Sciuto

Per una profonda, impegnativa ed emozionante riflessione su una tematica sociale come la disabilità, culturalmente parlando la città etnea, con una location come la Biblioteca Ursino Recupero, non poteva offrire di meglio. E un avvincente incipit per questo proficuo dialogo non poteva che essere l’intricante testo “Punto di vista” di Danilo Ferrari (Neon Edizioni) e lo diciamo per i pochi che ancora non conoscessero l’ultimo lavoro letterario del ragazzo di Paternò affetto da tetraparesi spastico-distonica, disabilità che non gli ha mai impedito di concretizzare i suoi tanti e proficui sogni. Non si esagera dicendo che si tratta di lavoro, nel senso pieno del termine, perché è l’ennesimo tentativo di Danilo di provare a spiegare, con non poca fatica, le “non differenze” di una disabilità che sono molte, ma molte di più, delle “gestionali” differenze amplificate e enfatizzate da mera ignoranza e desueti pregiudizi. Questo è stato il tema centrale della conferenza che è andata ben oltre la semplice presentazione di un libro, conferenza sulla quale si è incentrato un bel dibattito ottimamente  avviato da Maurizio Cuzzocrea e da Salvo Spagano dove i contenuti del  testo sono diventati indispensabili moltiplicatori di spunti, o di “punti di vista”,  per parlare seriamente, scevri da melliflua retorica, della disabilità ma stavolta della ricchezza del suo opposto, cioè  come opportunità di crescita prima di tutto per chi osserva, eliminando atavici pregiudizi interiori e accorciando le distanze, o costruendo ponti, tra mondi simili resi dissimili dall’uomo stesso. Una pubblicazione, dunque, che possiamo considerarla, di diritto e di fatto, come  un affascinante dedalo di ignorati percorsi cognitivi dove tutti noi “abili e fortunati”, come ci riteniamo d’essere, dovremmo percorrere per imparare a vedere normale ciò che normale , nella sua diversità , già lo è. Emozionati ed emozionanti sono stati i diversi interventi che si sono succeduti come quello dell’ex insegnate di italiano di Danilo, Agata Lentini e a seguire quelli di Chiara Zappulla e Anzalone Maria Agatina rispettivamente insegnante e alunna dell’Asacom di Adrano, oltre , naturalmente, ai saluti di benvenuto e di arrivederci da parte di Piero Ristagno della Neon Edizioni. Una proficua mattinata per un pubblico attento e numeroso, anche se a volte “sorpreso” da quel linguaggio fatto di sguardi tra Danilo e la sua “voce narrante esterna” Mariastella Accolla, uno dei tanti modi, pervicacemente intelligenti, di aggirare gli ostacoli che la sorte ci pone davanti per metterci alla prova, leggere il libro di Danilo significa anche questo: comprendere la sostanza di questa nuova forma e modo di affrontare un’esperienza di vita diversa.

Catania, 12 gennaio 2020

Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine )

Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com