Il Catania in versione Cristiano Lucarelli gioca per lo 0-0 ed è punito nel finale.

di Tino La Vecchia

Se nel Barcellona manca Messi o nella Juventus mancano, contemporaneamente, Cristiano Ronaldo e Dybala si può lecitamente appigliarsi alle assenze, ma se nel Catania, con tutto il rispetto, mancano Silvestri, Esposito e Curiale, le assenze non possono né devono essere un’attenuante. Si gioca sempre in undici contro undici e se si ha la mentalità vincente si può sempre fare risultato. Il Catania di Cristiano Lucarelli, mi dispiace dirlo, non ha mai avuto la mentalità vincente, è riuscito a prevalere a fatica solo con squadre che occupano le ultimissime posizioni in classifica e per il resto ha stentato. In tredici partite in panchina, non dimentichiamolo sette casalinghe, Lucarelli ha conseguito appena 18 punti. La media di Lucarelli è deludente al massimo, ovvero 1,38. Tanto per rendere l’idea il Catania col tanto criticato Camplone in panchina, con appena quattro gare casalinghe, ha fatto 15 punti in 10 partite alla media di 1,5. Insomma Lucarelli con questa media arriverà alla salvezza tranquilla. Difficile pensare che la musica possa cambiare. Non sarebbe giusto, però, prendersela solo con Lucarelli, la situazione è quella che è, l’allenatore, fin adesso, nella sua carriera non è mai riuscito a far fare il salto di qualità alle squadre che ha allenato, anzi in serie B a Livorno ha dimostrato di non avere molte qualità e a Catania sta ribadendo l’impressione.

Adesso speriamo nella doppia gara contro la Ternana, malauguratamente se dovesse andare male si potrebbe parlare di stagione totalmente da buttare.

Non ci resta che sperare. Viste le assenze Lucarelli in terra laziale ha mandato in campo una formazione forzata, alla fine è scaturita una gara scialba con pochissime occasioni. In verità con Lucarelli in panchina, almeno in campionato, il Catania non è mai stato particolarmente brillante.

Le due squadre hanno giocato male e lo zero a zero sembrava il risultato più logico e più giusto, purtroppo a otto minuti dalla fine la guardalinee Francesca Di Monte di Chieti non ha segnalato un fuorigioco, la difesa del Catania si è addormentata e Molinaro con un colpo di testa ha superato Furlan. A Calapai sono saltati i nervi ed è stato espulso. In dieci il Catania si è sbilanciato alla ricerca del pareggio ma ha subito all’88’ il raddoppio di Bensaja. Sconfitta immeritata, ma un punto non avrebbe cambiato la situazione. In questo momento il Catania rimane sempre nella griglia play off anche se concorrenti, a partire dalla Viterbese adesso a un solo punto, si sono avvicinate.

Il campionato ormai sembra segnato, a meno che la forza economica di Aurelio De Laurentis, proprietario del Bari, non prevalga sulla più forte Reggina. Le prime sette sembrano sicure dei play off, il Catania deve ancora lottare per raggiungere gli spareggi promozione e poi vedere cosa succederà.

Certo che il campionato del Catania non è stato esaltante, tanto per utilizzare un eufemismo, i tifosi sono frastornati perché sul futuro non si hanno certezze. Nell’ultima gara casalinga vinta contro l’Avellino Lucarelli è uscito fra gli applausi, visti i risultati fin adesso conseguiti gli applausi sembrano del tutto ingiustificati, ma il tifoso ha bisogno di sperare e appigliarsi a qualcosa, di illudersi, di sperare. Anch’io, da tifoso, aspetto la gara di Terni, andata della semifinale di Coppa Italia, non quella alla quale eravamo abituati fino a pochi anni fa, ma di serie C.

Catania, 26 gennaio 2020

TINO LA VECCHIA per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini catania.iamcalcio.it )

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