Adesso servirà un’impresa: cosa possibile per una squadra diversa dal Catania.
di Tino La Vecchia
Brancaleone da Norcia è stato un condottiero storicamente esistito. Prendendo lo spunto dallo storico personaggio, nel 1966, il regista Mario Monicelli ha tratto uno dei capolavori della cinematografia italiana, appunto L’armata Brancaleone, affidando il ruolo del mitico condottiero all’indimenticabile Vittorio Gassman. Nel film egli appare un po’ spaccone, giustifica se stesso e addossa la colpa sempre agli altri. Guida un esercito dotato di tanta buona volontà, male equipaggiato e, diciamo la verità, anche un po’ sfigato, oggi si dice così. Lucarelli è nato a Livorno ma il Catania da lui guidato, sia a Viterbo che nell’importantissima gara contro la Ternana, appare sempre più come l’armata Brancaleone.
Di giocare il Catania ha giocato ma a vincere per 2-0 è stata la Ternana e magari Brancalucarellone sarà di nuovo pronto a tirare fuori i tanti se e i tanti ma. È vero, Esposito, quando le due squadre stavano ancora sullo zero a zero, aveva messo la palla dentro ma nella traiettoria si è trovato Mbende, che pur giocando col Catania ha respinto. Così nella ripresa, dopo appena due minuti, lo stesso Esposito, in compagna sempre di Mbende, si è fatto sorprendere alle spalle dal neoentrato Partipilo che ha messo dentro un cross di Nesta.
In questo modo la crociata, pardon la partita che il Catania ha giocato a Terni, valevole per la gara d’andata della semifinale di Coppa Italia, ultimo appiglio per salvare la stagione, si è chiusa con lo stesso risultato di Viterbo, ovvero 2-0 per i padroni di casa. Infatti, mentre il Catania cercava di segnare la Ternana ha segnato e ha raddoppiato al 66’ con Torromino che ha messo quasi al sicuro la qualificazione degli umbri. Risultato ribaltabile nella gara di ritorno? Certo ma per una squadra diversa dal Catania. Al 69’ il Catania ha avuto l’opportunità di realizzare la rete del 2-1 che avrebbe triplicato le speranze di qualificazione ma Sarno, dopo aver anticipato il portiere Marcone, si è visto respingere la sua conclusione a porta vuota col petto da Celli, che ben sa di giocare con la Ternana.
Come a dire squadra volenterosa ma sfortunata, altrimenti che armata Brancaleone sarebbe?
Adesso il suo condottiero, che vuole o non vuole è responsabile dei risultati sia positivi (in campionato davvero pochini) che negativi, dovrà cercare di giocarsi il tutto per tutto nella gara di ritorno per evitare di scrivere prima del tempo la parola fallimentare accanto al campionato del Catania. Nel contempo dovrà stare attento a non scivolare giù dal decimo posto in classifica visto che in questo momento il Catania è certo solo della salvezza. Per chi non lo sapesse mi piace ricordare che il regolamento di serie C non prevede Play out se la penultima ha più di otto punti in meno della 16^. In questo momento, oltre al Rieti, retrocederebbe la Sicula Leonzio che ha 12 punti, ben 12 in meno della 16^ che è Il Picerno. In considerazione che la penultima alla fine del campionato non farà mai e poi mai più di 24 punti e il Catania di punti ne ha 33 la salvezza è già conquistata.
Com’è ridotto male il Catania, sembra proprio l’armata Brancaleone!
Catania, 30 gennaio 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini corrieredellumbria.corr.it )
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