Il Catania conquista la terza vittoria consecutiva e avvicina la Ternana.

di Tino La Vecchia

Il calcio senza pubblico è come la primavera senza fiori, come l’estate senza sole. Il rapido diffondersi del coronavirus ha reso necessaria questa drastica misura anche per il girone meridionale della serie C, l’alternativa sarebbe stata quella di fermare i campionati, e non è detto che se le cose dovessero peggiorare non si arrivi proprio a questo triste epologo. Ciò che preoccupa non è il numero di morti, fra le altre cose con età media di 82 anni e con gravi patologie pregresse, ma la velocità con la quale il virus si sta diffondendo che sta creando seri problemi al sistema sanitario nazionale.

Bisceglie e Catania sono state così costrette a giocare a porte chiuse, per gli etnei in stagione non è stata una novità visto che la mancanza di adeguate misure di sicurezza, specchio della tormentata stagione societaria, li ha costretti a giocare la gara interna con la Casertana a porte chiuse. Per  quanto riguarda il Bisceglie giocare in casa senza pubblico è consueto, dal momento che nelle gare interne dei pugliesi il pubblico non va al di là di qualche centinaio di spettatori. Chi ha subito il maggior danno dalle porte chiuse? Nessuna delle due squadre. Ha prevalso l’evidente differenza tecnica che qualcuno prima della gara ha ignorato.

Il Bisceglie arrivava al confronto con il Catania con una striscia negativa di sette gare, l’ultima vittoria nel recupero della prima di ritorno in casa contro il modestissimo Rende, fra le altre cose unica vittoria in casa dei pugliesi. Il pareggio di Terni per 2-2 ha fatto dimenticare ai tifosi neroazzurri che i loro beniamini su 14 gare casalinghe avevano riportato solo una vittoria con 6 pareggi e ben 7 sconfitte e così, chissà perché, erano sicuri di battere facilmente il Catania che prima della gara contava in classifica più del doppio dei loro punti, ovvero 44 contro gli appena 20 del Bisceglie.

Non solo, la convinzione si era diffusa anche fra i giornalisti locali che non avevano fatto caso che dei 20 punti in classifica il Bisceglie ne aveva conquistati appena quattro contro le prime dieci in graduatoria con quattro stentati pareggi, anche se uno di questi punti lo avevano portato via proprio dal Massimino. Il Catania di Lucarelli si presentava alla gara con 11 punti nelle ultime cinque gare e con due vittorie esterne consecutive, contro la Cavese e contro il Picerno, che sono squadre decisamente più forti del Bisceglie. Quindi, cifre alla mano, non si capisce da dove scaturisse questo esagerato ottimismo della squadra pugliese che ha portato ad affrontare la gara con spocchiosa sicurezza. Il campo ha subito smontato le loro illusioni riportandoli con i piedi per terra. Dopo cinque minuti il Bisceglie ha capito che non solo non avrebbe mai battuto il Catania ma che rischia in maniera molto seria di retrocedere senza nemmeno avere la possibilità di disputare i Play out. Sono infatti passati appena cinque minuti quando Vicente con un violento destro dal limite ha centrato in pieno la traversa. Gara a senso unico, notevole la differenza di categoria fra le due squadre, col Catania proteso alla ricerca della rete del vantaggio. A questo punto il Bisceglie è diventato timoroso con il Catania padrone del campo. Il primo tempo si è chiuso a reti inviolate. Nella ripresa il Catania continuava a sfiorare il vantaggio fino a trovarlo al 63’ con Salandria che ha finalizzato una bella azione di Di Molfetta. Passati in vantaggio i rossazzurri hanno sfiorato più il raddoppio, mancandolo per l’imprecisione degli avanti, comunque hanno portato a casa un successo più facile del previsto. Insomma, la classifica deve pur significare qualcosa! Il Bisceglie deve stare attento a non finire il campionato con oltre 8 punti di distacco dalla Sicula Leonzio o dell’eventuale diciassettesima in graduatoria, cosa abbastanza probabile. Da parte sua il Catania, dopo tre vittorie consecutive ha “mangiato” ben 7 punti alla Ternana e si è portato ad appena 4 punti dal quinto posto occupato appunto dai rossoverdi. Senza considerare che se Mazzarani in Catania- Ternana 0-0 avesse messo dentro il rigore le due squadre avrebbero avuto appena un punto di differenza. La stagione del Catania è stata tribolata e tormentata fin all’inverosimile, ma la Ternana non era lo squadrone che avrebbe dovuto ammazzare il campionato?

Catania, 9 marzo 2020

TINO LA VECCHIA per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini lasicilia.it )

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