Cento (e più) volte grazie Albertone
Cento (e più) volte grazie Albertone.
di Concetto Sciuto
C’è qualcosa che non è stato detto sull’Albertone nazionale? Non crediamo, così il rischio di ripetersi è altissimo, ne siamo pienamente consapevoli, ma i cento anni dalla nascita è una ricorrenza tanto importante che vale proprio la pena correrlo. Di certo è stato ribadito più volte che tra tutti i personaggi, e sono davvero tanti, interpretati da Alberto Sordi, almeno uno (o più di uno) ci appartiene, ci rappresenta, rispecchia quella parte di noi più intima che proviamo inutilmente a nascondere. Quale? fate voi, ognuno con i propri vizi e le rare virtù, con le proprie manie e modi di fare. Perché la caratterizzazione era uno dei più di forza dell’attore “romano de Roma” che incarnava, senza sbavature, l’italiano medio, il borghese piccolo piccolo, oppure il medico di fama dopo aver patito la fame, o l’imprenditore scaltro, o il poveraccio che prova la fortuna a “Scopone scientifico” contro un’aristocrazia mai perdente o… E potremmo continuare così all’infinito, spulciando negli oltre centocinquanta film, uno più coinvolgente dell’altro, film che ci hanno lasciato modi di dire o di atteggiarci diventati luoghi comuni, che sono stati riferimenti dove poter riscoprire il nostro io e, inoltre, quando un attore, un eccellente attore, riesce nell’impresa di rappresentarci, ha svolto il senso ultimo del suo mestiere. Nessun dubbio che la spontaneità di chi fa arte è sempre stata ripagata, nemmeno stavolta si è derogato alla regola, ricevendo il nostro immenso grazie per esserci stato così vicino negli inevitabili momenti tristi della vita donandoci un sorriso o un momento di sana riflessione. Tutto questo grazie alla sua incorreggibile parlata romanesca, al suo sguardo potentemente mimico che mutava, in un battito di ciglia, da furbo a finto tonto, da implacabile vigile a esperto donnaiolo, da tremolante vigliacco a coraggioso schiavetto che si ribella o da dispettoso marchese che sa di essere… “Io so io e voi non siete un…” o da vitellone del gesto dell’ombrello punito dalla legge del contrappasso. Inutile, noiosamente ci ripetiamo, ma davvero non ci viene più nulla da dire che non sapete già, anche perché è stato celebrato dai media come meritava, con ore e ore di trasmissioni di approfondimento sulla sua vita privata e pubblica, riproponendoci scene di film che conosciamo a menadito senza che questo sia stato valido motivo per cambiare canale, perché si ride sempre davanti a un piatto di provocanti maccheroni o si prova un incontenibile senso di angoscia davanti a un figlio morto o a un plotone di esecuzione. Nel giorno del suo ottantesimo compleanno fu proclamato sindaco di Roma per un giorno, chissà come avrebbe festeggiato, oggi, questi suoi cent’anni, magari offrendoci l’ultimo suo saltello, unico e inimitabile. E adesso, davvero abbiamo esaurito quelle poche briciole di originalità per descrivervi uno dei personaggi del cinema italiano più amato da tutti, e per questo più vivisezionato dagli esperti, pertanto ancora auguri di cuore Albertone e di corsa “Tutti a casa” magari a vedere uno dei suoi film, uno qualsiasi, perché nessuno ha mai difettato in bellezza.
Catania, 15 giugno 2020
Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini Il messaggero.it )
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com
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