“Giù la testa” tutti: addio Maestro.

di Concetto Sciuto

E questa è davvero una brutta notizia, di quelle che non accetti nonostante l’avanzata età del personaggio.  Sì, perché sembrava immortale, così come le sue musiche famose in ogni angolo del pianeta. Ennio Morricone non ha superato i postumi di una caduta e si è spento oggi, lasciandoci in eredità immaginifiche composizioni che hanno riempito, sublimandola, la nostra infanzia, giovinezza ed…età adulta. Ha impreziosito centinaia di film (più di cinquecento) dando maggior lustro a pellicole a volte anche non eccelse. Lui e Sergio Leone hanno poi formato quella coppia invidiataci da tutto il mondo, con quei famosi “spaghetti western” diventati icone nel circoscritto mondo dei film cult. Stella numero 2574 nella celebre Hollywood Walk of Fame, vincitore di due premi Oscar, Morricone si è imposto, soprattutto, grazie a melodie che ti entravano dentro e ci rimanevano inossidabili al logorio del tempo e della noiosa quotidianità. “Mission” è quella che ci viene per prima in mente, con un attacco da emozioni antiche, poi quel “Giù la testa” che ogni volta che l’ascolti ti percorre da capo ai piedi in una unica vibrazione, così come il “Mio nome è nessuno” o l’ indimenticabile tromba e flauto, accompagnato da un colpo di martello sull’incudine, di “Per un pugno di dollari” o  l’originalità del fischio nella colonna musicale del “Il buono il brutto e il cattivo” o “C’era una volta il west” giusto per citare un’altra composizione da ascoltare soli con sé stessi. Poi…poi l’ennesimo capolavoro come “Nuovo cinema Paradiso” con quel violino che ti rivolta dentro mischiando emozioni a brividi, lacrime sorrette da sorrisi: siamo certi che non poco avrà influito nell’assegnazione del premio Oscar come miglior film straniero. Monumentale, immensa, è stata la sua produzione, inimitabile e difficilmente eguagliabile in una società dell’usa e getta anche di un’arte antica come quella musicale, e ci rattrista tanto che anche lui ha dovuto abbassare la testa all’ineluttabilità del tempo e del destino, sinceramente ci avrebbe fatto piacere assaporare il suo genio per un altro poco di tempo.  Ma al di là dei numeri, credo sarete d’accordo tutti: Morricone oramai era qualcosa che faceva parte del nostro quotidiano, della nostra storia e non esiste persona che non abbia mai ascoltato almeno una sua musica.  E forse sta proprio in questo la sua grandezza, è riuscito a unire note a ricordi, armonie a storie personali, è successo a molti di noi, succederà anche in futuro alle prossime generazioni, perché i grandi hanno il potere di superare le leggi fisiche del tempo e dello spazio, perché la loro professione è una vera e propria Mission…giusto per rimanere in tema.  E adesso… tutti “Giù la testa” per l’ultimo saluto.

Catania, 6 luglio 2020

Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini informareonline.com )

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