Vox populi: Fabio Pagliara, inclusione e condivisione: il Catania sarà la nostra/vostra casa di vetro.

di Concetto Sciuto

Ristrutturare (ri)partendo dalle macerie per costruire una casa di vetro.  Queste sono le due linee guida, tra le tante, che ci ha descritto, in una intervista telefonica, Fabio Pagliara, uno degli artefici della salvezza della matricola 11700. Cinque numeri che racchiudono in sé una storia infinita come l’amore dei tifosi per qualcosa che, per chi è nato all’ombra del vulcano, significa molto più di una squadra di calcio. Saremo noiosamente, quanto testardamente, ripetitivi ma il Catania, per i catanesi, è Catania e viceversa, in una imperitura mescolanza indivisibile, inalienabile, ineluttabile e, pertanto, anche stavolta ha prevalso la tradizione, la storia: la nostra. Ma ritornando al probabile futuro Presidente Fabio Pagliara, ancora prima gli ponessimo le domande previste, ci anticipa in maniera perentoria dicendoci che: “vinta la prima scommessa adesso viene il difficile, ma ventre a terra ce la faremo”.  Un’affermazione traducibile nel più classico: “assolutamente vietato dormire sugli allori”, e il tono risoluto della voce, sommato alla percepibile ansia d’iscriversi prima possibile al campionato, estrapolata da una sua battuta, altro non sono che ulteriori conferme che qui, adesso, si fa sul serio, si crede fermamente in un progetto che coinvolga tutti in un processo inclusivo che, siamo certi, sorprenderà non pochi addetti ai lavori e i tifosi abituati a… ben altro. Pertanto, prepariamoci a delle rivoluzionarie novità, perfettamente polari alla gestione autocratica/oligarchica del passato perché, udite, udite, innamorati folli di chi in campo indossa e difende l’azzurro del nostro mare e il rosso della lava della nostra “Muntagna”, che molte delle idee messe in cantiere, e le conseguenti trasformazioni che ci saranno, prevedono un termine che, siamo certi, farà piacere a molti: condivisione. Sì, un termine che risuona strano da queste parti, ma l’esempio che ci fa Pagliara non ammette dubbi di sorta: “si parla di restyling del marchio? Bene, la scelta sarà condivisa insieme ai tifosi, ad esempio grazie a dei sondaggi pubblici tramite il sito anche per comprendere i loro gusti, e così sarà anche per altro, ovviamente dove ciò sarà possibile”.

Immaginate quanto ci si sentirà partecipi nelle scelte, fosse anche per una decisone così “frivola”, in ogni caso sarà una iniziativa che non potrà far altro che farci sentire ancora più parte della squadra/società, qualora questo fosse possibile per una piazza, già di per sé passionale, come Catania!  Poi precisa, doveroso farlo, che “chiaramente non riguarderà scelte delicate come, ad esempio, i giocatori, quello naturalmente spetterà all’area tecnica, “ma l’idea è di base sarà quella di rendere, ove è possibile, una società inclusiva e trasparente”. Una sorte di rivoluzione copernicana, in cui ci si crede così tanto,  che è stata anche oggetto di dialogo durante una colazione insieme al Presidente della “Lega Pro” Francesco Ghirelli (foto “paparazzate” sui social mostrano due “amici” al bar) a cui, ci conferma Pagliara, ha ribadito questa loro idea di : “mettere su un modello nuovo di fare calcio dove, sicuramente, ci sarà una maggiore trasparenza e condivisione e non sarà più un fortino chiuso ma una casa aperta”. Ovviamente, ennesima precisazione, “con i limiti imposti nel garantire la libertà di movimento/allenamento e di sicurezza dei calciatori e di tutto lo staff”.  Vi basta? No? E avete ragione, perché c’è dell’altro e…tanto. Alla luce di queste interessanti novità, la consequenziale curiosità è stata quella di chiedere se sarà prevista, in seno alla nuova società, una figura che farà da interfaccia con i tifosi rossazzurri. La risposta che riceviamo possiamo dire che è… adeguata ai tempi!

Difatti, per Pagliara & Co.: “per adesso non è tanto importante se ci sarà una figura di riferimento, questa sarà una scelta che analizzeremo con i soci, io credo che in ogni caso con i tifosi ci s’interfaccerà inizialmente con i moderni mezzi, tipo app o siti dedicati, tutta una serie di applicazioni che ci permetteranno di riceve le proposte in tempo reale grazie attraverso un contatto che deve essere aperto e totale”.

E anche così ci ribadisce, l’iniziale idea, di quanto possa essere importante prendere in considerazione i consigli da parte di tutti ma, altra grossa novità, “il sogno è quello di diventare un azionariato popolare, magari inizialmente con la classica azione di “crowdfunding” e poi, in futuro, aprire anche con le azioni riservate ai piccoli azionisti”. L’ennesima iniziativa, aggiungiamo noi, per far sentire ancora più vicina la società al tifoso considerando che, in questo modo, ognuno, in sostanza, diverrebbe un piccolo proprietario.

E adesso, certi di aver soddisfatto più di una curiosità che riguardava il cuore pulsante di una squadra come lo sono i tifosi, il nostro focus si sposta sulla variegata composizione dei nuovi azionisti: sono tanti e certamente con tante idee, magari divergenti tra di loro, punti di vista diversi che potrebbero essere motivo d’impasse nell’immediate decisioni. Troppo navigato è il nostro interlocutore per farsi sorprendere da questo dubbio un tantino “tendenzioso”.  “Sappiate che il modello prevede che più persone ci sono, più idee abbiamo, e meglio è. Un modello diverso dal passato, però è chiaro che alla fine ci vuole uno al timone che faccia da sintesi”. In breve, ci spiega Pagliara, ci sarà un CDA che si porrà degli obiettivi e poi ciascuno risponderà della sua area di competenza con il budget che ha a disposizione. Perché, d’accordo azionariato diffuso insieme alla “ricchezza” delle tante teste che lo compongono ma, giusto per fare un esempio concreto e d’impatto immediato, la scelta dell’allenatore, di certo, non sarà un argomento che riguarderà gli azionisti, in questo caso sarà una decisone di Pellegrino che ha il mandato di fare la squadra. Così, chi sarà responsabile dell’area marketing, deciderà il prezzo degli abbonamenti, etc. in sostanza non ci sarà un padre padrone.  “Gli obiettivi saranno condivisi all’inizio dell’anno in assemblea com’è normale che sia, poi massima autonomia gestionale da parte dell’incaricato di quell’area. Il processo decisionale deve essere chiaro e univoco”. Mentre, ponendo l’ultima domanda, chiediamo se potranno esserci eventuali conflitti di “tempo e d’impegno” da parte sua, considerando il delicato ruolo che occupa in seno alla FIDAL e quello che probabilmente occuperà nel Calcio Catania.  Ci precisa che, dal punto di vista giuridico, i ruoli sono perfettamente condivisibili, ma su questo non avevamo mai nutrito dubbi. Pertanto, dopo che la prossima settimana avranno deciso per le deleghe, e se lui sarà il Presidente o una figura similare, e come detto non avendo le responsabilità delle altre aree, a lui spetterà “solo” un gran bel lavoro di coordinamento che non lo costringerà, naturalmente, ad intervenire su ogni punto anche perché, e si ritorna sempre al concetto di prima, ognuno agirà con le proprie competenze nel pieno rispetto del compito affidatogli. Ciò significa che ci sarà tempo e spazio tra un ruolo (segretario generale della FIDAL) e l’altro (probabile Presidente del Calcio Catania) per cercare di fare bene in entrambi.

Uno scontato, quanto doveroso, in bocca al lupo chiude questa breve, ma intensa, chiacchierata dove si è percepito, considerando l’enorme disponibilità di Fabio Pagliara perfino in questi frenetici giorni, come anche la comunicazione muterà ma… in meglio, grazie a un decisivo cambio di rotta. E credeteci, per chi ama informare, è tra le novità più apprezzate tra le tante. E adesso, dopo il ventitré luglio, non ci rimane che attendere un’altra data capestro: quel famoso cinque agosto, termine ultimo per l’iscrizione al campionato, ma con questi allettanti propositi tutta Catania guarda già molto, ma molto avanti.

Catania, 27 luglio 2020

Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini stadionews.it )

Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com