Il Catania onora l’impegno ma non rispetta il pronostico e ai supplementari viene eliminato da una squadra sconosciuta
Il Catania onora l’impegno ma non rispetta il pronostico e ai supplementari viene eliminato da una squadra sconosciuta.
di Tino La Vecchia
Nota che? Notaresco, anzi per essere più precisi San Nicolò di Notaresco, squadra che milita nel girone F della serie D. La squadra rappresenta un piccolo comune abruzzese posto in provincia di Teramo. Senza voler offendere, credo che conti meno abitanti di uno dei tanti quartieri di Catania. Mi risulta che fino allo scorso anno aveva in rosa uno dei calciatori che hanno fatto la storia della serie B, il quarantenne Marco Sansovini che insieme ad Immobile e Insigne costituiva il trio d’attacco della squadra più spettacolare di sempre di tutta la storia della serie B. Per chi non l’avesse capito stiamo parlando del Pescara di Zeman che vinse il campionato 2011-12 realizzando il record di reti, ben 90. Poco importava se la difesa era stata la 11^ su 22. Immobile vinse il titolo di capocannoniere con 28 reti, 18 reti furono realizzate da Insigne e lui, Sansovini, mise a segno 16 reti in quanto il fiuto della rete l’aveva sempre avuto. Il tempo passa per tutti e vicino ai quarant’anni si era accasato al Notaresco, realizzando in una ventina di gare ben 11 reti, poi il Covid 19 ha fermato tutto facendoci capire che la vita è scialba senza poter vivere in società.
Squadra ambiziosa quella abruzzese, ma un antico proverbio siciliano recita che senza soldi non si canta Messa. Quindi, l’ambizione maggiore per una squadra di quarta serie può solo essere quella di sopravvivere, visto che le squadre minori spuntano come i funghi dopo la pioggia ottobrina e muoiono come le farfalle al sole.
Per prima cosa era già un bel premio recarsi al Massimino, in un campo che poco più di sei anni fa ha visto perdere la Roma e l’Atalanta. Già, proprio quell’Atalanta che da due stagioni consecutive centra la qualificazione alla Champions League. Bergamo è una gran bella città, ma cosa ha in meno Catania rispetto alla città lombarda? Discorso troppo lungo da spiegare per me che sono catanese purosangue e conosco assai bene Bergamo. Ecco, semplificando diciamo che l’Atalanta ha saputo programmare e il Catania degli ultimi anni no.
Adesso c’è una dirigenza nuova e la cosa più sciocca che si possa fare è quella di operare continui paragoni con i dirigenti del passato. L’attuale dirigenza ha fatto quel che ha potuto: ha tesserato calciatori quasi tutti svincolati. L’allenatore, però, è una garanzia assoluta. La squadra attuale è ancora incompleta, ha degli elementi in grado di fare la differenza, su tutti Biondi, ma è un rebus e ha bisogno di tempo per amalgamarsi, subito non ci si possono aspettare i miracoli.
Il Catania si presenta con una formazione accettabile in questo primo impegno di Coppa Italia, ma è in preoccupante ritardo di condizione. Non gioca male, ma passato in vantaggio al 27’ con una gran rete di Biondi subisce al 56’ il pareggio di Speranza, attaccante di quella formazione di serie D che prima di stasera quasi nessuno dei tifosi catanesi conosceva. Finisce 1-1 e le due squadre sono costrette ad andare ai tempi supplementari. Ci si aspetta che il Catania si qualifichi per il turno successivo, anche alla lotteria dei rigori. Niente da fare è la sconosciuta squadra abruzzese, che gioca a memoria, a realizzare al minuto 99 la rete della vittoria e a staccare il biglietto per il viaggio premio a Pescara.
Il Catania? Per adesso meglio non parlarne, non sarebbe giusto. Se non fosse che fra quattro giorni dovrebbe iniziare il campionato. Essere eliminato subito o essere eliminato al secondo turno alla fine non fa differenza, ma con la Paganese i punti in palio contano e ci vuole un altro tipo di prestazione.
Catania, 24 settembre 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini cataniatoday )
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com
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