In attesa di tempi migliori. Il Catania va sotto per un calcio di rigore, salva il pareggio e sfiora la vittoria
In attesa di tempi migliori. Il Catania va sotto per un calcio di rigore, salva il pareggio e sfiora la vittoria. Ma da Teramo arrivano lacrime palermitane.
di Tino La Vecchia
Calcio di terza serie sempre più tormentato: senza pubblico, senza soldi e con poco avvenire. Qualche società sta tentando la grande scalata, il Palermo e il Bari, tanto per fare gli esempi più evidenti. Il Catania fa quello che può, in attesa di tempi migliori.
L’esordio casalingo oppone i rossoazzurri alla Paganese, si gioca al Massimino, davanti al pubblico amico. Ma cosa dico? Ma cosa scrivo? dov’è il pubblico amico? Ma che calcio è senza pubblico? Anche in questo caso in attesa di tempi migliori. Verranno? Per adesso bisogna aspettare un altro mese, ammesso che basti, per consentire almeno l’ingresso di mille spettatori, e mille spettatori tifosi del Catania non sarebbero mille spettatori qualsiasi, potrebbero dare una spinta notevole alla squadra che certe partite come quella odierna potrebbe vincerle.
Per intanto l’importante era non perdere la prima gara casalinga. Raffaele ha presentato il Catania con il 3-5-2 con Santurro in porta, Silvestri, Claiton e Zanchi, nel trio difensivo, poi Calapai, Dall’Oglio, Rosaia, Izco, Biondi, Sarao e Reginaldo. Non è una squadra da retrocessione, ma non illudiamoci e non illudiamo nessuno, non è una squadra da poter lottare al vertice. Sono subentrati Albertini, Vicente, Manneh, Pecorino e Gatto. Altri elementi di valore ci sono eccome, come ad esempio Welbeck che è rimasto in panchina. In questo momento il Catania somiglia alla struttura esterna di una grande e bella villa costruita con materiale valido ma vecchiotto e non di prima scelta.
Il reparto più carente sembra, a prima vista, l’attacco che è guidato da un calciatore di trentasette anni con discreti trascorsi in serie A e in serie B, ma che nel massimo fulgore della carriera non è andato mai oltre le 11 reti segnate con la maglia del Treviso in serie B quando aveva ventuno anni. Insomma, Reginaldo non è mai stato un cannoniere, alla Denis, per intenderci, che di anni ne ha ben trentanove ma ha segnato reti a grappoli. In questo momento il convento passa questo ed è una fortuna che il convento sia rimasto e non è stato distrutto.
La Paganese guidata da Alessandro Erra non è che stia meglio, ha giocato la sua onesta e scialba partita applicando il modulo 3-5-2 che, cifre alla mano, a parte la pazza Inter di Conte, è quello più avaro in termini di reti e di spettacolo. Il Catania ci ha tentato subito con Silvestri, ma è stata la Paganese a passare in vantaggio al 14’con un calcio di rigore ottenuto per un fallo di Santurro in seguito a un banale errore di Silvestri, della serie gli antichi vizi e le poche virtù. Dal dischetto ha trasformato Guadagni. Al 24’ lo stesso Silvestri, quello del lato virtuoso, è andato vicino al pari con un colpo di testa. Da quel momento il Catania pressa, ci tenta, va vicinissimo al pareggio con una gran botta di Dall’Oglio, non è fortunato con qualche decisione arbitrale, ma arriva a due minuti dalla fine con lo spettro della prima sconfitta casalinga in campionato. Fino a quando un angolo battuto da Vicente viene corretto in rete da Claiton. Una sconfitta sarebbe stata davvero immeritata.
Va bene, prendiamoci il punticino e andiamo a vedere quanto ha vinto il Palermo, favorito per la vittoria finale del campionato, sul campo del Teramo.
Cosa? Nemmeno una rete e ha perso 2-0. Allora vuol dire che il campionato è molto livellato, purtroppo in basso, e che è possibile vincere e perdere contro tutti.
Ma è solo la prima giornata e si deve aspettare, per il Catania e per tutte le squadre che possano arrivare tempi migliori, in tutti i sensi.
Catania, 27 settembre 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Francesco La Rosa per Sport Enjoy Project Magazine )
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com
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