Il pallone rischia di sgonfiarsi: se esiste una legge deve valere per tutti.

di Tino La Vecchia

In una società civile e democratica prima si fanno le leggi e poi si osservano. Le leggi precedono sempre il comportamento degli individui e non è mai la Legge, a posteriori, ad adattarsi al singolo comportamento. Quello che si è verificato in occasione della gara Juventus-Napoli è gravissimo. Premetto che se mi chiedessero chi vorresti che vincesse lo scudetto fra Juventus e Napoli risponderei tutta la vita Napoli. Ciò non toglie che da persona intellettualmente onesta mi astenga dal dire ciò che penso e a mettere in luce come stanno effettivamente le cose.

La prepotenza di Aurelio De Laurentis rischia di far saltare il campionato di calcio, in ogni caso lo mette in gravissime difficoltà creando un precedente assurdo che va a cozzare proprio contro una legge, firmata da tutte le società appena un paio di giorni fa. Già da mercoledì il presidente del Napoli, a poco a poco che aumentavano i contagi nel Genoa, aveva chiesto il rinvio della gara contro la Juventus, temendo di dover fare a meno di qualche titolare. Alla fine, dopo ripetuti tamponi, sono risultati positivi Zielinski ed Elmas con una carica virale bassissima. De Laurentis ha forzato la mano alle autorità locali, in particolare la ASL, che ha emesso un comunicato ambiguo nel quale si raccomandava ai calciatori del Napoli entrati in contatto con i due positivi di osservare un periodo di quarantena fiduciaria, ma non si vietava espressamente di giocare. La ASL, su insistenza del presidente del Napoli che così facendo pensava di rafforzare indicava la sua posizione, anche i nomi di 16 calciatori entrati in contatto con Zielinski ed Elmas. Arrivati a questo punto il Napoli, forte di questa presunta disposizione decideva di non partire per Torino.

De Laurentis, però, commetteva un’enorme leggerezza dimenticando che appena un paio di giorni prima tutte le società avevano firmato un protocollo stilato dalla Lega con l’avallo del CTS. Nello stesso si legge che in caso di positività di almeno 10 calciatori si può chiedere per una volta il rinvio, casistica nella quale non rientra il Napoli. Ma è un altro determinante punto che, escluse forzature politiche, farà scattare la sconfitta a tavolino per 3-0 ai danni del Napoli. Nello stesso documento, stilato dalla Lega, ripeto con l’accordo di tutte le società, si legge che una squadra può disputare la gare con almeno 13 effettivi, dei quali almeno uno deve essere il portiere. Ebbene, il Napoli, escluso Zielinski ed Elmas, escluso i 16 calciatori posti in isolamento fiduciario, i 13 calciatori effettivi che godono di numerazione ufficiale di maglia li aveva, compreso quel Milik che è stato mandato in ritiro con la Nazionale della Polonia. Strano che per lui non sia valso lo stesso isolamento fiduciario applicato per gli altri 16. Con questi calciatori effettivi, in ogni caso, doveva recarsi a Torino. Non l’ha fatto quindi, secondo le regole dovrebbe perdere 3-0 a tavolino e dovrebbe subire un punto di penalizzazione in classifica. In ogni caso la presa di posizione di De Laurentis ha stravolto quanto stabilito prima e quanto avevano già osservato le altre squadre. Ad esempio il Milan, pur avendo contagiati dal corona virus Ibrahimović e Duarte, come da disposizioni ufficiali, li ha posti in isolamento, ha continuato ad allenarsi e si è recato regolarmente a Crotone dove ha vinto 2-0. La stessa cosa hanno fatto tante altre squadre. La stessa identica cosa si sta facendo in Europa. Lasciamo perdere che l’Italia, lasciatemelo dire, in maniera ridicola era l’unico Paese europeo a non avere un protocollo prima del campionato, adesso un protocollo c’è. Se va cambiato va cambiato dopo e di comune accordo. Al momento del rifiuto del Napoli c’era ed era in vigore. Mi dispiace, avrei voluto che ciò non fosse avvenuto, ma il calcio italiano ha continuato a perdere di credibilità.

La situazione era chiara a tutti: esistono dei protocolli molto chiari. Nessuno poteva mai pensare che all’interno delle squadre di calcio non ci fossero dei casi di positività. Era tutto previsto. Il Napoli, come ha fatto il Milan e come hanno fatto tutte le altre squadre, doveva andare in isolamento fiduciario concordato col l’ASL dove avrebbe potuto allenarsi e continuare a giocare.

De Laurentis, abituato ai colpi di teatro ha scelto in modo diverso. Si tratta di una battaglia legale che il Napoli non ha speranze di vincere in quanto: ti preoccupi per la salute dei titolari in isolamento fiduciario? Ebbene, il protocollo ti dice che puoi giocare schierando appena 13 calciatori e il Napoli non ha voluto farlo.

Adesso sono curioso di sapere cosa succederà e non mi sorprenderò di nulla. È risaputo che in Italia ciò che si stabilisce oggi poi non si fa domani. Con buona pace di tutti.

Catania, 5 ottobre 2020

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini accademiascienzesoprannaturali.blogs )

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