Una classifica con poche certezze. Il Catania perde di misura a Teramo ma rimane in corsa per i Play off.

di Tino La Vecchia

Il presidente del Monopoli vorrebbe sospendere il campionato di serie C in quanto non lo ritiene più regolare. Non è dello stesso avviso il presidente di Lega Ghirelli. Ha ragione il dirigente del Monopoli quando afferma che il campionato diventa falsato, ma secondo il mio parere sarebbe assurdo sospenderlo in quanto falsato lo è per tutte le squadre. Nel senso che a giro capita a tutte di fermarsi per il Covid 19 e di interrompere il ritmo. Capita a tutte di avere diversi giocatori costretti a fermarsi a causa di questa maledetta pandemia. Pertanto, se qualche squadra diventa favorita dobbiamo prendercela solo con il caso e con le circostanze. In questo momento le gare da recuperare in serie C sono ventidue, 5 nel girone A, cinque nel girone B e ben 12 nel girone del Catania. Un girone reso ancor più irregolare dall’assurda defezione del Trapani, assurda perché si poteva facilmente evitare. Siamo arrivati all’11^ giornata e le uniche quattro squadre che hanno disputato 11 gare su 11 sono la capolista Ternana, la Juve Stabia, la Paganese e la Virtus Francavilla. Ne consegue che in questo momento non è possibile avere un quadro chiaro della situazione. Le poche certezze riguardano la Ternana di Lucarelli e il Bari, in quanto entrambe stanno mantenendo il ruolo di favorite del torneo. Altre certezze, almeno in questo momento, la Cavese e la Casertana, formazioni davvero deboli che hanno fatto male.

Il Catania ha disputato otto gare delle undici in calendario, una, quella col Trapani, non la recupererà mai, le due casalinghe contro Bisceglie e Vibonese devono essere recuperate. Otto gare giocate con appena 3 gare casalinghe, per quel che può valere giocare in casa senza il supporto adeguato del pubblico, e ben cinque in trasferta. Otto gare con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Insomma, in questo momento il Catania somiglia a un quadro di Picasso, nel senso che se non si ha l’occhio esperto non è possibile definirlo. Ma chi segue il calcio da tanto tempo capisce che si tratta di una squadra di metà classifica, carente dal punto di vista qualitativo in qualche  reparto, soprattutto in attacco dove un calciatore come Reginaldo sta deludendo ben oltre le aspettative. Il derby col Palermo ha mostrato un Catania remissivo, almeno nel primo tempo, poi si scopre che il Palermo, nonostante l’avvio stentato, ha un organico da alta classifica, mentre il Teramo, che è partito sparato, alla fine non vale il Palermo. Il Catania, nelle ultime due partite che ha potuto disputare ha saggiato prima la forza dei cugini in rosanero poi quella degli abruzzesi.

La gara di Teramo per i ragazzi di Raffaele non era facile. I padroni di casa si presentavano con un biglietto da visita molto eloquente: tre partite tre vittorie, cinque reti segnate e nessuna subita. Da parte sua il Catania fuori casa, dopo aver vinto sul terreno del Monopoli e su quello della Virtus Francavilla, era stato travolto a Bari, dove a mio avviso non aveva fatto male disputando un ottimo primo tempo, poi il pari esterno nel derby. La gara di Teramo, contro una squadra assi forte, almeno così dice la classifica, serviva per avere un quadro più chiaro della situazione, oltre per incrementare la classifica.

Per ottenere lo scopo di portar via punti dal Gaetano Bonolis Raffaele ha schierato Martinez in porta, ormai diventato titolare indiscusso, una linea difensiva a quattro con Silvestri e Claiton centrali e Calapai e Pinto esterni; un centrocampo a tre con Rosaia, Izco e Dall’Oglio; in avanti Biondi e Piovanello ai lati e Pecorino al centro. In teoria si tratta di un 4-3-3, almeno nelle intenzioni. Le cose si mettono subito male per il Catania, dopo un minuto viene ammonito Pinto e al 3’ i padroni di casa passano in vantaggio con il bomber pelato Ilari, alla sua quinta rete stagionale. L’ala dei biancorossi riceve palla e dal limite non dà scampo a Martinez. Il Catania reagisce ma spesso si smarrisce nell’ultimo passaggio e di concreto non crea nessuna occasione da rete. Sembra assistere alla fotocopia del primo tempo di Palermo-Catania, con la differenza che il Teramo è meno pericoloso del Palermo e al di fuori della rete di Ilari non ha fatto vedere niente. Nel secondo tempo il copione ricalca la ripresa della gara col Palermo e ci fa capire che il Catania è questo. I rossazzurri, oggi in maglia gialla con strisce con i colori tradizionale, si riversano nell’area avversaria nella speranza di raggiungere il pareggio. Entrano Reginaldo al posto di Piovanello ed Emmausso al posto di Biondi. Il primo in pratica è nullo. Il Catania mantiene il possesso del pallone ma non si rende mai veramente pericoloso, ad eccezione di un tiro di Pecorino al 70’ smorzato in calcio d’angolo. Raffaele manda in campo anche Zanchi, Welbeck e Maldonado, ad uscire sono Izco, Rosaia e Dall’Oglio. A pochi minuti dalla fine il Catania potrebbe pareggiare quando Zanchi stoppa a seguire e va via sulla sinistra ma il cross teso e preda del portiere di casa, mezzo metro più arretrato e Pecorino avrebbe messo in rete. All’88’ si perde alto di poco un colpo di testa di Silvestri. Finisce dopo quattro minuti di recupero. Il Catania alla fine della gara dà l’impressione di essere una squadra modesta, il Teramo dà la stessa impressione. Delle due squadre senz’altro molto meglio il Palermo che, intanto, ha raggiunto in classifica, a quota 9, il Catania.

Vista la mediocrità del campionato il Catania dovrebbe lottare per l’8° 9° posto con buone probabilità di raggiungere il Play off.

Per i tempi che corrono forse sarebbe un successo.

Catania, 15 novembre 2020

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini rete8.it )

Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina on-line su www.sportenjoyproject.com