Il Catania convince a metà ma ritorna alla vittoria e scala posizioni. Battuta la Vibonese con reti di Welbeck e Pecorino.

di Tino La Vecchia

Leggi Vibonese e pensi al presidente Pippo Caffo, tifosissimo del Catania, vero motore della simpatica società di Vibo Valentia. Leggi Vibonese e il pensiero vola al Catania più brutto di sempre travolto al Luigi Razza poco più di un anno fa. Il Covid non aveva ancora sconvolto la vita degli italiani e i fedeli tifosi rossazzurri, presenti sugli spalti, hanno dovuto subire l’umiliazione più grande della storia del Catania. Un 5-0 che mi richiama un famoso film del 1932 interpretato da Angelo Musco. Puoi anche perdere 7-0 all’Olimpico contro la Roma, ma quella è serie A. Ma non puoi essere preso a pernacchie da una squadra modesta in serie C facendo la figura di una squadra di Terza Categoria. Ma in quella formazione, guidata da Camplone, alla quinta sconfitta esterna consecutiva, non mancavano i nomi, mancava un’anima. In campo c’erano giocatori dal calibro di Lodi, Mazzarani, Biagianti, Di Piazza e Curiale. Ma era una squadra morta, specchio di una società che stava per morire. L’intelligenza e la volontà di alcuni dirigenti hanno fatto in modo che il Catania non morisse, ma la squadra che è stata allestita non è competitiva per lottare al vertice, e non poteva essere altrimenti. Anche se il Teramo, secondo in classifica e prossimo ospite della capolista Ternana, incontrando il Catania non ha mostrato una superiorità evidente. Ma conta la classifica e il Catania è distante dalle prime tre squadre. Dell’allenatore, Giuseppe Raffaele mi fido, nonostante i mugugni per il solo punto raccolto in quattro incontri, della rosa a sua disposizione un po’meno. Un mio caro amico è solito ripeter che “Il pane si fa con la farina che si ha.” La farina a disposizione di Raffaele non è di ottima qualità, bisogna far più punti possibili per poi cercare di sistemare qualcosa nel cosiddetto mercato di riparazione, ammesso sia possibile. Intanto Raffaele, che sta ruotando tutti gli uomini a sua disposizione come una trottola, un po’ per necessità, un po’ alla ricerca del miglior assetto, si presentava all’appuntamento con la Vibonese con un solo obiettivo, quello di ritornare alla vittoria. L’obiettivo è stato centrato e il Catania può preparare con maggior fiducia la gara contro l’ostica Turris. Gli undici mandati in campo da Raffaele, ancora una volta, presentano delle varianti rispetto alla precedente gara. Diverso anche il modulo con un ritorno al 3-5-2. Martinez in porta, chiamato a riscattare la mezza incertezza di Teramo che è costata al Catania un punto, Silvestri Claiton e Zanchi nei tre di dietro; Pinto, Dall’Oglio, (che in quel famoso 5-0 di Vibo era in campo) Welbeck, Maldonado e Albertini a centrocampo, in avanti Pecorino e Reginaldo La Vibonese è rinnovata, ma conserva diversi calciatori della scorsa stagione, a partire dal portiere Mengoni. Il Catania parte controllando la gara ma la prima occasione da rete arriva solo al 22’ ed è quella giusta: Reginaldo, stavolta vivace rispetto alle precedenti prestazioni. controlla palla avanza e porge un bel filtrante per Welbeck che non sbaglia. Vibonese quasi mai pericolosa e Catania nel finale di tempo vicinissimo al raddoppio con Pecorino, al 42’ è bravo Mengoni a deviargli la conclusione, ma la punta ci mette del suo in quanto da quella posizione si deve segnare. Nella ripresa è ancora Pecorino ad andare vicino al raddoppio. Al 54’ Raffaele manda in campo Biondi e Rosaia richiamando in panchina Dall’Oglio e Pinto. Al 64’ Pecorino riesce a siglare la seconda rete del Catania, seconda personale in campionato. Il giovane attaccante trova la deviazione vincente sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Poco dopo Raffaele sostituisce lo stesso Pecorino per far posto ad Emmausso, ex della Vibonese. La gara sembra chiusa, ma all’88’ Plescia sfrutta alla perfezione un cross di Berardi e accorcia le distanze. I quattro minuti di recupero non fanno registrare eccessive emozioni. Il Catania torna alla vittoria, ed era quel che più contava per interrompere una striscia negativa che stava cominciando a pesare, ma, ancora una volta, si ha l’impressione di assistere a un campionato qualitativamente mediocre. La stessa impressione mi hanno dato Mantova e Modena nel posticipo del lunedì trasmesso dalla Rai. I problemi, è inutile nasconderlo, in questo momento sono altri. Tornando al Catania, a braccetto col Palermo vittorioso nel recupero col Potenza, ha scalato posizioni raggiungendo quota 12. Adesso avanti con la Turris, con 2 vittorie e 2 pareggi, ancora imbattuta fuori casa. Altri 3 punti piazzerebbero il Catania nella prima metà della classifica, ma non sarà facile.

Catania, 19 novembre 2020

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

(Fonte foto Francesco La Rosa per Sport Enjoy Project Magazine)

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