Il Catania espugna il Partenio-Lombardi, ma il risultato è stretto rispetto a quanto visto in campo
Il Catania espugna il Partenio-Lombardi, ma il risultato è stretto rispetto a quanto visto in campo.
di Tino La Vecchia
Per chi, come me, comincia a sentire il peso degli anni sulle spalle e nel contempo gode di ottima memoria non viene difficile affermare che il 2020 che stiamo vivendo, e speriamo che vada via in fretta senza apportare ulteriori danni, è l’anno più brutto del nuovo millennio. Forse brutto è un aggettivo troppo benevolo, diciamo orribile.
È stato l’anno della morte di un indimenticabile campione come Pietro Anastasi che, in preda alla SLA il 17 gennaio ha deciso di farla finita. È stato l’anno della morte di Diego Armando Maradona, uno dei più grandi, se non il più grande di tutti i tempi. La Lega non ha omaggiato Anastasi come doveva e come meritava, ha celebrato Maradona ancor di più di quel che doveva.
L’annus Horribilis si è manifestato con la pandemia del Covid19 che ha punito in maniera severa e vendicativa i tanti che avevano osato definirlo “poco più che una semplice influenza”.
Il calcio si è fermato, ha ripreso, ha portato avanti i campionati e avviati quelli successivi, consapevole dei rischi e delle difficoltà. Se le sofferenze sono state elevate per le società di serie A, per quelle di serie B sono diventate insostenibili. Per la Terza serie tutto è diventato approssimativo e senza certezze.
Così, nove volte su dieci, i tecnici prima di annunciare i calciatori da mandare in campo hanno dovuto chiedere il permesso alla pandemia. Fra partite rinviate e partite recuperate il campionato è andato avanti per tutte le squadre, ma nessuna si è salvata dal Covid 19 al 100%.
Fin adesso è venuto fuori un campionato dominato dalla Ternana di Lucarelli, in testa con 33 punti, frutto di 10 vittorie e 3 pareggi. Non è che l’allenatore livornese, che ha fallito in tante squadre, all’improvviso, sia diventato uno stratega, semplicemente le Fere, hanno una squadra fortissima, Solo limitandosi al reparto avanzato, La Ternana ha 5 degli 8 attaccanti più forti della categoria.
Per quanto riguarda il Catania, per adesso, occupa più o meno la posizione che dovrebbe occupare. Non ci si deve dimenticare che la squadra di Raffaele è penalizzata di 2 punti. Un Catania che nelle 11 gare disputate non ha mai dato l’impressione di poter lottare per una posizione di prestigio. Ma la squadra, che ha subito l’ennesimo rinnovamento, ha ancora margini di miglioramento.
Dopo le due gare interne consecutive contro Vibonese e Turris, se è lecito definirle tali, il Catania è andato a fare visita all’Avellino.
Per la prima volta in stagione Raffaele è stato costretto a fare a meno di Martinez, così a difesa dei pali c’è l’esordio di Alessandro Confente. La linea a tre è formata da Silvestri, Claiton e Zanchi, a centrocampo i due esterni sono Calapai e Pinto, mentre al centro giocano Rosaia, Maldonado e Welbeck; le due punte Pecorino e Reginaldo, di quest’ultimo aspettiamo ancora la prima rete in campionato in maglia rossazzurra. L’Avellino, alla ricerca della gloria perduta, ha qualche elemento di qualità, primo fra tutti l’ex catanese Riccardo Maniero, uno che ha molta confidenza con le porte avversarie, ma è in panchina. Si inizia con un Avellino arrembante che conquista un paio di punizioni che non sortiscono effetto. Il Catania dà l’impressione di essere subito in affanno, ma non è così. Il primo tiro del Catania porta la firma di Rosaia, ma il pallone sorvola abbondantemente la traversa. Al 15’ il Catania va vicino alla rete con un tuffo di testa di Pinto che si era incuneato bene in area. Ancora gli ospiti vicini al vantaggio al 18’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo e l’Avellino capisce che la gara è più difficile rispetto alle previsioni. I ritmi si abbassano ma è ancora il Catania a sfiorare il vantaggio al 44’ con Pecorino, col portiere di casa Leoni che deve compiere una prodezza sulla girata del giovane catanese. L’Avellino, in pratica, non è mai stato pericoloso. Si va al riposo sullo 0-0 ma il Catania avrebbe ampiamente meritato il vantaggio. La rete, meritata, del Catania arriva al 50’ con Welbeck che affonda e mette al centro e il suo pallone trova la sfortunata deviazione di Miceli per la più classica delle autoreti. L’Avellino non reagisce e il Catania è padrone del campo. Raffaele manda in campo Biondi al posto di Rosaia e l’esterno al 67’ crossa in mezzo per Pecorino che di testa trafigge Leoni. Per poco il Catania non triplica con lo stesso Biondi su cross di Reginaldo. La prima vera occasione per gli Irpini capita a Fella al 75’ che sbaglia. Il Catania non fatica per tenere a bada un Avellino inconsistente, ma fra i padroni di casa Braglia ha mandato in campo Maniero. L’ex attaccante di Pescara e Catania, all’89’ supera due avversari e scaglia un bolide imprendibile. Ma ormai non c’è più tempo, il Catania ha trovato le giuste misure e il sorpasso in classifica ai danni dell’Avellino è cosa fatta. Il Catania sale in classifica a quota 16 all’ottavo posto, dietro il Foggia e la Turris che sono a quota 17. Senza penalizzazione, però, il Catania sarebbe a 18 punti e al 6° posto, senza considerare che il Catania ha già riposato mentre il Foggia deve ancora farlo.
Adesso il calendario pare dare una mano ai ragazzi di Raffaele, ma le partite prima di vincerle devono essere giocate.
Catania , 29 novembre 2020
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini cataniatoday.it)
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina online su www.sportenjoyproject.com
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