Per il Catania non arriva la terza vittoria consecutiva, sfumata per una rete dell’ex Russotto.

di Tino La Vecchia

Settima vittoria in campionato rimandata per il Catania, poiché  è sfumata per una rete dell’ex Russotto, ma Una posizione in classifica che è diventata lo stesso interessante. Il rischio della gara odierna era quello di sottovalutare la Cavese, ultima con i suoi 5 punti. Chi scrive, però, aveva già messo in evidenza che i campani i loro cinque punti, adesso diventati sei, li avevano conquistati tutti fuori casa, un bottino di punti esterno, tanto per essere chiari superiore a quello del Potenza e uguale ai punti esterni della Juve Stabia. La Cavese, battuta in casa 7 volte su 7, è stata capace di vincere a Bisceglie e pareggiare fuori casa contro la Paganese e il Potenza. Dio mio, tutte squadre di piccola caratura, nessun’impresa eclatante, prima di questa gara peggior attacco del campionato con 8 reti segnate e penultima difesa con 22 reti subite, una in meno del Potenza, adesso di gran lunga la difesa più battuta, ma ciò non autorizzava lo stesso a prendere l’avversario di turno sottogamba.

Il Catania non ha messo in campo il piglio giusto, frenato dalle numerose assenze, e  non è emerso il presunto notevole divario tecnico. Possiamo dire che nessuna squadra meglio del Catania è lo specchio fedele della classifica. Ebbene, i rossazzurri sono dietro Ternana, Bari e Teramo, guarda caso le uniche tre squadre che li hanno battuti. Forse non è nemmeno un caso che il Catania abbia ottenuto un pareggio con la Turris, visto che le due squadre sono vicinissime in classifica e fuori casa contro il Palermo. A questo punto l’unico pareggio che stonava era quello casalingo contro la Paganese, ma era la prima gara di campionato e ci può stare, ma con ci sta per niente il pareggio interno odierno contro una squadra che è ultima in classifica. Insomma il Catania fin adesso ha vinto con formazioni che occupano la parte destra della classifica, anche se la vittoria di Avellino è arrivata ai danni di una squadra di alta classifica che, dovendo recuperare due gare, in teoria, potrebbe sorpassare i rossazzurri.

Con questa logica, in considerazione che mancano 5 gare alla conclusione del girone d’andata e il Catania dovrà incontrare nell’ordine Viterbese e Potenza fuori casa, Catanzaro in casa, poi, dopo la sosta natalizia, Casertana fuori per poi chiudere col Foggia in casa è plausibile supporre che potrebbero arrivare 10-11 punti, per non essere troppo ottimisti, che consentirebbero di chiudere la prima parte di campionato al quarto-quinto posto. La squadra, dopo un avvio che ha sollevato dubbi e perplessità, ha vinto 3 delle ultime 5 gare e si sta assestando. Soprattutto, e ci metto la faccia quando esprimo i miei giudizi, Raffaele ha dimostrato di avere un progetto di gioco ben definito, cosa che non ho visto con altri tecnici. Non dimentichiamo che Lucarelli, adesso in testa con la Ternana, aveva in mano una squadra in grado di figurare bene anche in serie B, eppure alla guida del Catania, ci mettiamo di mezzo anche la sfortuna, non è riuscito nemmeno a centrare la finale per i Play off.

Andiamo alla gara contro la Cavese, ancora una volta disputata a Lentini che, oltre a rappresentare un notevole passo indietro per la mancata vittoria, ha deluso per il gioco prodotto, o meglio non prodotto. Troppo nervosismo e partita frammentata e confusionaria. Il Catania ha schierato il collaudato 3-5-2 con Confente in porta, il rientrante Tonucci, Claiton e Silvestri nella difesa a tre, il centrocampo, privo dello squalificato Maldonado, ha presentato sugli esterni Calapai e Pinto collaborati da Piovanello, Welbeck e Biondi. Le due punte sono Pecorino e Sarao. Mi dispiace dirlo ma il ritorno di Tonucci ha influito in negativo sul Catania in quanto il rientrante ed esperto difensore è stato fra i peggiori in campo, diciamo da 4 in pagella, in quanto si è fatto aggirare come un pivellino nell’azione che ha portato al pareggio dell’ex Andrea Russotto, un calciatore, non lo scopro certo io, che se al talento avesse unito altre qualità avrebbe fatto tutt’altra carriera. Il Catania era passato in vantaggio al 35’ del primo tempo con un colpo di testa di Pecorino. Visto che nel calcio per vincere c’è bisogno di segnare, proprio il portiere della Cavese, che si chiama Bisogno, aveva dato una grossa mano al Catania facendosi trafiggere da un colpo di testa tutt’altro che irresistibile. Sembrava fatta, invece il Catania ha avuto il torto di non chiudere la gara e di lasciare giocare la Cavese. Nella ripresa gli Aquilotti non hanno demerito e il pareggio arriva senza sorprendere più di quel tanto al 68’ quando Senesi supera lo spaesato Tonucci e mette al centro per Russotto. Il Catania fa poco per tornare in vantaggio, mentre la Cavese continua a giocare legittimando il risultato. All’85’ viene espulso Welbeck e a tempo scaduto arriva il rosso diretto per Tonucci.

Adesso bisogna continuare a far punti in quanto, la gara odierna lo conferma, in un campionato mediocre non ci sono, paradossalmente, squadra deboli, per il semplice motivo che, a parte Ternana e Bari, non ci sono squadre tanto forti da vincere ancor prima di giocare.

Catania, 6 dicembre 2020

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto La Redazione per Sport Enjoy Project Magazine )

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