Il Catania nei minuti di recupero butta al vento la vittoria ma ottiene la patente per lottare fino alla fine per il secondo posto.
Di Tino La Vecchia
Dopo la pesante sconfitta di Terni di mercoledì il Catania era chiamato a un pronto riscatto. L’avversario affrontato non era di certo tenero poiché si sta parlando dell’ambizioso Bari di Massimo Carrera, subentrato a Gaetano Auteri, che si è reso protagonista dell’ennesimo flop stagionale. Eppure, il Catania ha avuto la vittoria messa su un piatto d’argento, ma non l’ha ottenuta.
A Terni era arrivata una sconfitta molto severa nel punteggio, che non rispecchia ciò che si era visto in campo, della quale i tifosi rossazzurri non devono vergognarsi. Per intenderci, cinque reti incassate sì, ma con un Catania molto diverso da quello di Lucarelli che toccò il fondo subendo un mortificante 5-0 a Monopoli.
La Ternana non ha rivali, se i miei calcoli sono giusti dovrebbe tagliare il traguardo della promozione in serie B con sei-sette giornate d’anticipo, la lotta è racchiusa tutta per il secondo, terzo posto e quarto posto. Una lotta alla quale, oltre Avellino, Bari e Catanzaro, capace di vincere a Palermo, partecipa anche il Catania.
La gara col Bari rappresentava uno snodo fondamentale per il campionato del Catania, Raffaele ha mischiato le carte inserendo nell’undici di partenza ben cinque elementi nuovi rispetto alla formazione schierata a Terni, ovvero Sales, Maldonado, Pinto, Di Piazza e Russotto, a farne le spese Tonucci, Manneh, Golfo e Sarao, tutti in panchina e Zanchi nemmeno in panchina. Il Bari non recupera Antenucci e rimane in panchina l’altro ex rossazzurro Daniel Semenzato.
Anche al Massimino si osserva un minuto di riposo in memoria di Mauro Bellugi appena scomparso per un’infezione, dopo aver subito l’amputazione di entrambe le gambe per le complicazioni derivate dal Covid. Primi venti minuti con un Catania evanescente, meglio il Bari con l’ex Catanzaro D’Ursi molto propositivo. Al 36’ passa il Bari: azione prepotente di Sarzi e crossa al centro dove si trova il temibile Cianci che si avvita e non perdona Confente. Il Catania accusa il colpo e cerca di reagire, ma il Bari controlla bene e va al riposo in vantaggio per 1-0.
Alla ripresa del gioco il Catania presenta Golfo al posto di Salas assumendo subito un atteggiamento più aggressivo nel tentativo di arrivare immediatamente al pareggio. Catania dunque più sveglio.
Al 58’Raffaele sostituisce Maldonado e manda in campo Sarao. Il neoentrato, adesso capocannoniere solitario del Catania, ripaga subito e al 63’ gira di testa in rete un bel cross di Russotto. Il Bari comincia ad avere paura e indietreggia mentre il Catania cerca la rete dei tre punti, spinto dai nuovi entrati Golfo e Manneh. Si arriva nel recupero, fatale per il Catania. L’arbitro, che dopo due minuti della ripresa aveva sorvolato su una vistosa spinta in area di Sabbione ai danni di Di Piazza, concede il rigore ai rossazzurri nel primo dei sei minuti di recupero per una prolungata trattenuta in area di Bianco su Sarao. Dal dischetto va Jacopo Dall’Oglio, ma Frattali si lancia sulla sua destra, intuisce la traiettoria e respinge.
Per il Catania sfuma la vittoria, a quel punto pressoché certa, e il Bari, che non è la Ternana, si porta via un punto. Non sono arrivati i tre punti, che il Catania avrebbe anche meritato, ma i rossazzurri hanno dimostrato di avere le carte in regola per lottare per il secondo posto fino alla fine. Adesso bisogna vincere il recupero contro la Paganese che, nemmeno a farlo apposta, all’improvviso si è svegliata ed ha vinto in casa le ultime tre gare disputate.
Guai a sottovalutare i campani, ma al Catania servono i tre punti, nella speranza che con i due restituiti dalla penalizzazione possano diventare 5.
Catania, 21 febbraio 2021

Tino La Vecchia

per Sport Enjoy Project Magazine

( Fonte foto La Redazione per Sport Enjoy Project Magazine )
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