Tanta fatica, un po’ di buona sorte ma per il Catania arriva la terza vittoria consecutiva.
Di Tino La Vecchia
Nel ricordo dell’indimenticabile Stefania Sberna, ravvivata nella memoria dalla presenza delle figlie Giulia e Federica e dal commovente minuto di silenzio.
Il Catania di Franco Baldini, dopo la vittoria di Cava de’Tirreni è tornato al Massimino alla ricerca della terza vittoria consecutiva. Sulla strada degli etnei la rognosa e ostica Viterbese, squadra che non eccelle in nessun reparto ma è adatta alla categoria, tanto che si è presentata a Catania con sole quattro sconfitte esterne, per avere un’idea, prima di questa gara, solo Ternana e Avellino avevano fatto meglio. Da parte sua Baldini non è riuscito a recuperare Russotto, che si è accomodato comunque in panchina, tuttavia ha deciso lo stesso per lo schema 4-3-3 confermando per dieci undicesimi la stessa formazione che ha vinto sul campo della Cavese, inserendo Reginaldo al posto di Russotto. Purtroppo per il Catania non è proprio la stessa cosa.
Pertanto davanti a Martinez, Claiton e Giosa sono i centrali di difesa, gli esterni Calapai e Pinto, Maldonado, Dall’Oglio e Izco a centrocampo, il primo col solito compito di uomo d’ordine, Piccolo, Sarao e Reginaldo in avanti.
La Viterbese è scesa con lo stesso modulo con tre punte pericolose, ma da sempre, poco prolifiche. In particolare Momadou Tounkara che tanto prometteva con la maglia della Lazio, tanto da fare dire al presidente della Viterbese, al momento dell’acquisto, che si trattava di un giocatore di ben altra categoria. Invece, nonostante ancora abbia venticinque anni, pare proprio non poter andare oltre la serie C, almeno questo dicono le sue sole sei reti stagionali. Buon per il Catania, infatti proprio Tounkara al 26’ ha avuto l’opportunità di portare in vantaggio la Viterbese e l’ha sciupata. Per i laziali non era la prima, in quanto Murilo al 21’ e Salandria al 22’ erano stati molto pericolosi. Molto bravo Martinez a non farsi sorprendere. Il Catania da parte sua non è rimasto a guardare e ha costruito le sue palle-gol. Ma Reginaldo al 28’ e al 34’ ha continuato a far male e a sciupare. Clamorosa, poi la rete fallita di testa ad inizio ripresa.
Così il primo tempo si è chiuso a reti bianche, anche perché al 40’ il temuto arbitro Marco Acanfora di Castellamare di Stabia ha annullato una rete di Piccolo per un presunto fuorigioco di Sarao, in verità ad annullare è stato più il guardalinee che l’arbitro.
Episodi a parte, Viterbese molto rognosa e compatta e vittoria che non appariva facile, ma questo lo si sapeva in partenza. La sostituzione di Izco col più mobile Welbeck ha dato fiato al Catania, ed è stato proprio Welbeck al 62’ a conquistare il calcio di punizione che ha consentito a Dall’Oglio, ancora una volta fra i migliori in campo, di trasformare magistralmente in rete per la vittoria finale.
Poi al 72’ l’ingresso in campo di Russotto al posto dell’improponibile Reginaldo ha dato maggiore sicurezza al Catania che è andato vicino al raddoppio. Nel finale la seconda rete poteva arrivare col nuovo entrato Golfo. Ma va bene così.
I tre punti erano importanti per mantenere le distanze dalla Juve Stabia, vincitrice per 2-0 sul campo del Potenza, proprio quel Potenza che sarà l’ostacolo da superare per arrivare alle quattro vittorie consecutive.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, anche se questa, non vorrei essere noioso e ripetitivo, è stata la vittoria più triste nella storia del Catania.
Il Catania deve prepararsi nel migliore dei modi per disputare i Play off nel difficilissimo tentativo di vincerli. Per farlo deve continuare a vincere per strappare la migliore posizione finale possibile.
Per finire, complimenti alla Ternana ritornata con merito in serie B.
Catania, 4 aprile 2021

Tino La Vecchia

per Sport Enjoy Project Magazine

( Fonte foto Concetto Sciuto per Sport Enjoy Project Magazine )
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