Il Catania non tiene nemmeno il pareggio, il Bari al 94’ passa al Massimino e inchioda i rossazzurri in zona Play out.
Di Tino La Vecchia
Bruttissimo inizio di campionato per il Catania che dopo la pesante sconfitta di Monopoli e l’illusorio riscatto casalingo contro la Fidelis Andria è incappato nella seconda sconfitta in trasferta su un campo per nulla temibile, ovvero il Marcello Torre, campo della Paganese e poi nella prima sconfitta interna contro il temuto Bari.
Ad appesantire il carico è arrivata anche la sconfitta in Coppa Italia di Catanzaro, gara nella quale il Catania non ha giocato male, ma è stato ancora una volta battuto da un colpo di testa di un difensore nei minuti di recupero. Le cifre ci dicono che in tre gare esterne, compresa quella di Catanzaro, il Catania, pur creando e sciupando alcune occasioni, non è stato in grado di realizzare nemmeno una rete.
L’unica vittoria di una stagione che si prospetta tribolata è arrivata all’esordio al Massimino contro la Fidelis Andria, a mio avviso una delle formazioni più scadenti del campionato, se non la più scadente.
Dopo due sconfitte consecutive, Coppa Italia compresa, il riscatto del Catania era legato al ritorno al Massimino al cospetto del Bari, una delle tre-quattro squadre che hanno sbandierato ai quattro venti propositi di promozione diretta.
Ebbene, è arrivata la terza sconfitta consecutiva.
Il Bari arrivava nello stadio dedicato al presidentissimo, imbattuto. Antenucci e compagni dopo aver diviso la posta per 1-1 sul campo del Potenza hanno travolto nell’esordio casalingo il Monterosi Tuscia per 4-0, squadra che non è poi così scarsa come potrebbe apparire, quindi hanno sbancato il campo dell’anemico Picerno per 1-0. L’intento dell’allenatore dei Galletti, Michele Mignani, da calciatore buon difensore e per tanti anni colonna del Siena, era quello di portare via dal Massimino l’intera posta in palio, pur consapevole che in un campionato assai equilibrato come quello attuale non è facile vincere con nessuna squadra, ne sa qualcosa l’ambiziosa Juve Stabia dell’ex allenatore etneo Walter Novellino costretta nell’anticipo allo 0-0 casalingo dal neopromosso Campobasso. Con una buona dose di fortuna, nei secondi di recupero, Mignani ci è riuscito.
Campionato equilibratissimo, d’accordo, tuttavia, mi preme precisare che, secondo il mio modo di vedere le cose, intorno alla decima giornata di campionato la classifica assumerà una fisionomia più delineata con sei squadre in alto più staccate dal resto della compagnia e fra queste sei squadre, ahimè, non ci sarà il Catania.
Non ci sarà per tanti motivi, in primo luogo perché, purtroppo, oltre alla squadra non in grado di lottare per le prime posizioni, non ha una società competitiva in grado di assicurare nemmeno gli stipendi ai calciatori.
I miei amici tifosi rossazzurri sanno bene che vorrei sbagliarmi. La mia non è scaramanzia, è la lucida analisi di chi si è stancato di illudersi.
Tornando alla gara l’allenatore dei pugliesi è venuto a Catania per vincere, ma alla fine anche il pareggio non sarebbe stato un risultato da buttare.
Avvio delle due squadre col freno a mano tirato, dopo dieci minuti nel Bari si fa male Bianco che è costretto a lasciare il campo, al suo posto Scavone che non è proprio l’ultimo arrivato.
Il gran caldo taglia le gambe alle due squadre, succede poco, ma il Bari è bellicoso e al 40’ protesta per un presunto fallo in area subito da Antenucci. Gli animi si scaldano e finiscono sul taccuino Pinto e Scavone, ammoniti per eccessive proteste.
Alla ripresa delle ostilità dopo sette minuti il Bari trova la rete del vantaggio con uno stacco vincente di Terranova, calciatore sprecato per la serie C.
Il Catania tenta una reazione e al 60’ Piccolo e Moro prendono il posto di Rosaia e Sipos. Sembra la mossa vincente in quanto al 71’ Moro trova la rete del pareggio e riacciuffa un punto prezioso che avrebbe permesso al Catania di uscire dalla zona Play out in cui è precipitato.
Il Catania forse fa l’errore di non accontentarsi del pareggio e spinge alla ricerca della vittoria. Il Bari soffre ma non corre pericoli.
L’arbitro concede cinque minuti di recupero e al 94’ Simeri, attaccante di gran classe, trova la rete che dà agli ospiti un’insperata vittoria.
Che dire? Punizione eccessiva per il Catania che avrebbe meritato il pareggio prezioso in chiave salvezza. La speranza è quella che possa recuperare nella prossima trasferta di Catanzaro almeno quel punto che oggi avrebbe meritato. Facendo gli scongiuri, analizzando il calendario, se, malauguratamente, il Catania dovesse perdere anche a Catanzaro si ritroverebbe fra penultimo e l’ultimo posto.
È inutile pensare in negativo, occorre rimboccarsi le maniche e cercare di far più punti possibili con la consapevolezza, però, che il Catania attuale, come ho affermato la scorsa settimana è più da Play out che da Play off.
Catania, 19 settembre 2021
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( Fonte foto Francesco La Rosa per Sport Enjoy Project Magazine )
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