Il Catania ferma il Catanzaro e un grave errore arbitrale lo priva della vittoria.
Di Tino La Vecchia
Alla fine, per quel che si è visto in campo, il pareggio fra Catanzaro e Catania può anche essere considerato un risultato giusto, ma sul punteggio finale di 1-1 pesa come un macigno un gravissimo errore arbitrale del signor Di Graci di Como che, col Catania meritatamente in vantaggio e dominatore della gara, ha inventato un calcio di rigore per i padroni di casa.
Per il Catania, reduce da due sconfitte consecutive, la gara del Nicola Ceravolo era tutt’altro che facile, ma c’è stata la reazione che tutti si auspicavano.
Baldini ha sistemato un po’ le cose, presentando in primis Sala in porta, un’autentica garanzia. Si inizia a ritmo frenetico e dopo appena un minuto Russini, sfruttando un calcio di punizione eseguito male dal Catanzaro, s’invola verso la porta di Branduani e scaglia un violento tiro che sorvola di poco la traversa. Il Catania domina e al 6’ Provenzano calcia una punizione sulla barriera. Al 7’ grosso pericolo per il Catania in seguito a un angolo battuto da Bearzotti col pallone che attraversa tutta l’area. Al 9’ il Catania passa meritatamente in vantaggio: Russini, uno dei migliori, viene strattonato da Scognamillo che viene ammonito. Si incarica della punizione lo stesso Russini che con un destro a girare non lascia scampo a Branduani. In campo c’è solo il Catania, ma la squadra etnea non ha mai avuto fortuna nella sua storia con gli arbitri di Como. Infatti, a cambiare la gara ci pensa l’orribile Di Graci di Como che s’inventa un calcio di rigore punendo con la massima punizione un fallo di mano di Calapai su cross di Porcino. Nulla da dire sul fallo di mani, sennonché Calapai si trova un metro e mezzo fiori dall’area di rigore, come dimostrano le immagini Rai.
Visto l’errore dell’arbitro possiamo giurarci che fra un paio di anni lo vedremo dirigere in serie A.
Dal dischetto Carlini spiazza Sala. Dopo trenta minuti frenetici la gara cala di ritmo e diventa fallosa. Al 32’ viene ammonito Provenzano. Alla sarà una vera e propria strage di cartellini gialli, ben 10, sei del Catanzaro e 4 per il Catania.
Al 34’, sempre in seguito ad angolo, “tallone d’Achille del Catania”, Vazquez, solo, colpisce con forza di testa, per fortuna il pallone si spegne a lato. Al 37’ Giallo per Russini per un fallo su Fazio. Al 44’ Moro colpisce il palo ma è in fuorigioco.
Si va al riposo. Molto meglio il Catania del Catanzaro.
Nella ripresa Calabro manda subito in campo Van de Putte, ma la gara diventa spezzettata. Il ritmo frenetico del primo tempo scompare e succede poco.
La bravura dell’arbitro si conferma al 57’ quando Martinelli, in seguito a corner, colpisce volontariamente Ercolani: l’arbitro ammonisce entrambi!
Al 61’ bruttissimo e volontario fallo di Carlini su Greco, che sarà costretto a lasciare il campo, ma l’arbitro non ha il coraggio di espellerlo e si limita a mostrargli il giallo.
La girandola di sostituzioni operata dai due tecnici non altera gli equilibri.
Il Catanzaro al 62’ manda in campo l’ex rossazzurro Welbeck e Cianci per Verna e Bombagi, Baldini risponde inserendo Biondi e Rosaia al posto dell’infortunato Greco e di Piccolo, insufficiente la sua prova.
Il Catanzaro prende campo, ma Sala è bravo al 67’ su un tiro da fuori di Vazquez e al 79’ su un tiro sporco dell’ex Porcino.
Al 72’ il Catania manda in campo Russotto al posto di Russini e il Catanzaro all’80’ manda in campo l’ex Curiale.
I padroni di casa pressano, ma nonostante i sei minuti di recupero, che diventeranno otto per un infortunio al calabrese Martinelli poco prima del fischio finale, non succede più niente.
Pareggio giusto? Mah, per quel che si è visto in campo forse sì, ma non ci si può dimenticare che il Catanzaro ha pareggiato con un rigore letteralmente inventato.
Punto prezioso su un campo difficile, adesso bisogna tornare alla vittoria nel turno infrasettimanale nella gara al Massiminocontro la Turris. L’avversario è ostico poiché nelle tre gare fuori casa ha fatto due vittorie e un pareggio, ma il Catania visto a Catanzaro può farcela.
Fontefoto
catanzaro.gazzettadelsud.it
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