Da Picerno arriva una vittoria che dà ossigeno alla preoccupante classifica del Catania.
Di Tino La Vecchia
Finalmente alla quarta trasferta per il Catania arriva la prima vittoria fuori casa. Una vittoria sofferta, ottenuta su un calcio di rigore realizzato da Luca Moro, salito a quota quattro nella classifica dei cannonieri, a poco più di dieci minuti dalla fine. Certo meglio di niente, era necessario muovere la classifica per uscire in fretta dalla pericolosa zona Play out. Il Catania ci è riuscito e sale in quattordicesima posizione a quota sette insieme alla matricola Monterosi Tuscia, anche se l’Andria, che ha 5 punti, deve ancora giocare la gara esterna col Catanzaro. Il pareggio a rete bianche a Picerno era prevedibile in quanto i padroni di casa con appena tre reti realizzate si trovano in assoluto il peggior attacco del torneo, alla fine è arrivata una vittoria di misura forse meritata che, tuttavia, pur migliorando la classifica del Catania non la muta più di quel tanto poiché rimane preoccupante. Appena una vittoria casalinga contro la Fidelis Andria, in tre gare interne e appena due vittorie su 7 gare di campionato, con 7 punti in classifica. Il tutto, tradotto in termini concreti, ci dice che il Catania si trova avanti soltanto al trio Latina, Messina e Andria con 5 punti, al Potenza con 4 punti e la Vibonese con 3. Insomma, il Catania resta in zona Play oute la classifica resta preoccupante, in considerazione che nel prossimo turno al Massimino arriverà la Juve Stabia, una squadra solida e ben impostata contro la quale non sarà facile fare punti.
Cosa è successo e sta succedendo al Catania attuale? Beh, non ci vuole molto a capirlo, non solo la squadra non è da alta classifica, addirittura è debole e preoccupante in difesa, anche se il recupero di Claiton ha migliorato le cose. Inoltre, la squadra non è nemmeno tranquilla, con la pesante “Spada di Damocle” della penalizzazione che incombe sulla testa, che potrebbe cacciarla indietro in graduatoria e con una società che gioca con il fallimento alla stessa maniera di come il gatto gioca con il topo. Fino a questo momento la furbizia del roditore ha avuto la meglio sul felino, ma le grinfie del gatto sono affilate e il topo prima o poi potrebbe cascarci.
In questa situazione non idilliaca, dopo la pesante sconfitta casalinga contro la Turris, mitigata dal clamoroso errore arbitrale che ha lasciato il Catania in inferiorità numerica e dal ruolino esterno dei corallini, che recita 10 punti con 3 vittorie e un pareggio, il Catania si è recato a Picerno. La simpatica squadra allenata da Antonio Palo, che rappresenta un centro in provincia di Potenza che non arriva nemmeno a seimila abitanti, è una delle sei squadre del girone che provengono dalla serie D. Un girone, quello dove milita il Catania, non eccelso ed equilibrato che, comunque, si sta assestando, tanto che le squadre migliori tecnicamente stanno venendo fuori. Fra queste, inutile prenderci in giro, la classifica attuale dice che non c’è il Catania.
Un Catania che, se non ci fosse il calcio al tempo del Covid e la situazione societaria attuale, con questa classifica avrebbe già licenziato l’allenatore Baldini, magari sbagliando. A Picerno, comunque, vista la squalifica di Baldini per un turno, in seguito alle proteste per la direzione oscena dell’arbitro Nicolini di Brescia di Catania-Turris, in panchina si è seduto il suo vice Luciano Mularoni.
Il Catania ha ripresentato il 4-3-3, abbandonato da Baldini nella gara contro la Turris con risultati sciagurati. In porta Sala, con la novità del ritorno in difesa dell’esperto Claiton assieme a Monteagudo a costituire la coppia di centrali. Sulle corsie esterne Calapai e Pinto, a centrocampo Rosaia, Maldonado e il giovane Greco, in avanti il trio composto da Piccolo, Moro e Kevin Biondi. Un Catania molto più equilibrato di quello visto in campo contro la Turris.
Al 10’ Moro, dopo una bella azione personale, ha chiamato il portiere di casa Albertazzi al grande intervento. Ancora al 23’ occasione per il Catania con Piccolo. Due minuti dopo una grossa opportunità per Calapai che, da buona posizione, non inquadra lo specchio della porta.
Ottimo inizio del Catania con i padroni di casa che sembrano in soggezione, ma alla prima vera occasione, al 30’, ci vuole una grande intervento di Sala su Carrà per evitare la beffa. La gara diventa più equilibrata e si va al riposo sullo 0-0.
Inizio di ripresa senza grossi sussulti, anche se Biondi al 55’ manda a lato da buona posizione. Comincia a maturare l’idea che la gara non si schioderà in quanto il pareggio potrebbe far comodo ad entrambe le squadre, anche se durante la prima frazione di gioco il Catania è stato superiore al Picerno e ha cercato la via della rete con insistenza.
Succede poco fino al 27’ quando Sala si deve ancora una volta superare per deviare in calcio d’angolo una staffilata di Pitarresi. Ma al 79’ Moro, il più pericoloso fra gli etnei, riceve un pallone da Greco ed entra in area dove viene spinto da Ferrani. L’arbitro concede il rigore. Il Catania ha la grande occasione e non la sciupa. Dal dischetto il ventenne Luca Moro realizza con una gran tiro che spiazza il portiere.
Il Picerno non ci sta e all’89’ colpisce un clamoroso palo interno con Terranova a Sala battuto.
Ragionando in termini pratici una vittoria e una sconfitta valgono più di due pareggi. Con la Turris il pareggio casalingo sarebbe stato accettabile, lo stesso quello esterno col Picerno.
La speranza è che questa vittoria possa dare lo slancio per continuare a far punti ed uscire definitivamente da una classifica che può andare bene per la Monterosi Tuscia, per il Picerno, ma non appartiene alle tradizioni della Catania calcistica.
Fonte foto Calciocatania.com
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