Catania primo tempo sotto tono. Nella ripresa i rossazzurri reagiscono e alla fine portano a casa un buon punto.
Di Tino La Vecchia
Da un derby all’altro il Catania completa il girone d’andata recandosi a Messina, al San Filippo Franco Scoglio, ospite della squadra ultima in classifica, in coabitazione con la Vibonese.
Alla vigilia, i favori del pronostico pendono tutti dalla parte del Catania, ma le gare prima di vincerle si devono giocare e per il Catania e la gara, per quel che si è visto sul campo, mette in evidenza delle difficoltà non previste.
Baldini sostituisce gli squalificati Monteagudo e Russini inserendo Ercolani al centro della difesa e il quasi dimenticato Piccolo nel tridente.
Il Messina che per carenza di risultati ha sostituito l’allenatore affidando la panchina a Ezio Raciti, un allenatore che evoca brutti ricordi in casa rossazzurra, sembra mezzo morto, anche per una situazione societaria non idilliaca. Ma sul campo il Messina trova forza e motivazioni date da un derby. Una gara che forse il Catania prende sottogamba sottovalutando l’orgoglio dei padroni di casa e dico orgoglio e non forza perché questa non c’è proprio.
La partenza di Messina non ha nulla a che vedere con la partenza veemente che il Catania aveva messo in mostra nel derby casalingo vinto contro il Palermo. Così dopo venti minuti fatti di niente dove non succede proprio nulla, a sorpresa, in vantaggio va il Messina col baby Rondinella che è lesto a ribattere in rete una goffa respinta di Stancampiano. La reazione del Catania è blanda e si esaurisce in un tiro che Biondi, al 27’ calcia a lato da buona posizione.
Così i rossazzurri, dopo aver regalato un tempo ai padroni di casa, vanno al riposo sotto per 1-0. Nella ripresa Baldini manda nella mischia Sipos e Russotto al posto del nullo Piccolo e di Biondi. I rossazzurri continuano a giocare sottotono ed è il Messina al 48’con Adorante a divorarsi la rete del raddoppio calciando alto da ottima posizione su assist di Darmian. Il Catania, finalmente, si scuote e decide di giocare come deve e come sa. Al 74’Albertini, subentrato da nove minuti a Maldonado, trova la zampata giusta per pareggiare riprendendo un pallone respinto dalla traversa.
Ma il Messina, in pratica alla prima occasione dopo il pareggio del Catania, torna avanti con un bel tiro di Marginean, con Stancampiano stavolta incolpevole.
Il Catania capisce che non può perdere e si butta in avanti, così perviene al pareggio due minuti dopo con Sipos. In pratica due reti dalla panchina.
Nonostante il finale palpitante finisce 2-2. Risultato tutto sommato giusto.
Onore al Messina che, pur rimanendo ultimo in classifica, ha disputato una buona gara. Da parte sua il Catania non ha vinto ma ha evitato una sconfitta che sarebbe stata strana per la differenza di classifica e tecnica che corre fra le due squadre, in considerazione che sul campo il Catania ha fatto quasi il doppio dei punti fatti in classifica dal Messina. Ma si tratta di un campionato equilibrato al massimo, visto che il Catanzaro in casa contro la Vibonese, ha evitato solo nel finale la sconfitta.
Il Messina rimane ultimo in classifica con la stessa Vibonese e il Catania, nonostante la penalizzazione, rimane in lizza per i Play off.
Dietro il Bari, probabile vincitore del campionato, per quello che si è visto in queste 18 gare di campionato, le più forti sono Palermo, Catanzaro, Avellino, Foggia, Turris e Monopoli. A queste sei formazioni non dovrebbero scappare gli spareggi per l’ultima promozione. Poi Catania, Francavilla e forse Taranto. La squadra di Baldini deve continuare a stare tranquilla, così come ha fatto fin adesso, ma nel turno infrasettimanale incontrando il Monopoli, attualmente al secondo posto, deve fare la voce grossa e vendicare la sconfitta dell’andata. Anche se battere il Monopoli non sarà un gioco.
Fonte foto messinacalcio.org
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