Di Tino La Vecchia

La notizia era nell’aria, ma anziché diffonderla nel pomeriggio, a poche ore dell’incontro con i pugliesi, non si poteva aspettare che il Catania completasse la gara col Monopoli per comunicarla?

È accaduto quello che tutti i tifosi rossazzurri temevano: il Tribunale di Catania ha dichiarato il fallimento della società etnea.

La SIGI ha fallito in pieno, senza se e senza ma.

Il gruppo che si proponeva di estirpare il male costituito dalla vecchia società, alla fine, si è rivelato peggiore del male.

Non è necessario aggiungere altri commenti.

Il Catania, avendo completato il girone d’andata, completerà il campionato, con quale calciatori e con quale stato d’animo non si sa.

A questo punto cadono tutte le possibilità che la squadra, che tanto bene ha fatto nelle prime diciannove gare, possa ambire a qualcosa differente della salvezza sul campo. Augurandoci che le cose non possano ulteriormente peggiorare.

La gara contro il forte Monopoli, seconda in classifica, era di per sé difficile, ma visto che, Bari a parte, si tratta di un campionato assai equilibrato le speranze di ottenere un buon risultato erano concrete.

All’arrivo della sentenza la squadra ha cercato di non pensarci, alla fine, invece, il tutto è pesato nella testa dei calciatori, eccome, e il Monopoli, furbo e scaltro, ne ha approfittato.

Il Catania non è partito male, anche se il 4-4-2 per affrontare una squadra chiusa come il Monopoli non pare proprio il modulo più appropriato, come non lo era stato a Latina.

Tante volte l’esperienza del passato insegna poco, infatti anche il Palermo, indubbiamente più forte del Catania, è caduto nella stessa trappola e si è presentato sul campo del Latina con una punta  e mezza e ha perso per 1-0.

Comunque, Baldini, con un Monopoli, che ha subito solo 14 reti in tutto il campionato, nel modulo ci ha creduto confermando Stancampiano in porta, nonostante il grave errore commesso nella prima rete del Messina nel recente derby. Il rientrante Monteagudo e Claiton centrali, Calapai e Zanchi sulle corsie. A centrocampo Rosaia, che sarà espulso per doppia ammonizione al 71’, Greco, Maldonado e Albertini, in avanti Moro e Sipos. Il Monopoli ha risposto con un collaudato 3-5-2, adatto agli uomini che Colombo ha a disposizione. Venti minuti buoni del Catania, con la Curva Nord a incitare indomita. Al 21’ il Monopoli passa con un colpo di testa di Langella su cross di Tazzer. Si capisce che la gara sarebbe finita in quel momento.

Il Catania cerca di reagire ma lo svantaggio è una mazzata e manca la forza mentale.

Nella ripresa Baldini fa subito entrare Piccolo e Russotto al posto di Albertini e Maldonado, ma manca la convinzione di potercela fare.

In sostanza il Catania cerca di giocare, di reagire, crea anche qualche buona azione, come la sforbiciata di Moro al 55’ con palla che esce di poco. Con l’espulsione di Rosaia sfumano le speranze di pareggio. Nei secondi finali il Monopoli punisce il Catania oltre i propri demeriti raddoppiando con Bussaglia, involatosi indisturbato.

Spendere altre parole è davvero difficile, mancano le parole, il pensiero va a cosa potrebbe succedere in seguito per il calcio catanese.

Anni buttati via. Alla luce di quello che è successo sarebbe stato opportuno non salvare la tanto amata matricola, far partire il Catania dalla serie D e a quest’ora il Catania, con molte probabilità, si sarebbe ritrovato lo stesso in serie C, ma senza far soffrire chi lo ama per due anni interi.